ANTI-DO-TO, il brand post-streetwear attivista con base a Milano, ha presentato il secondo progetto sociale dalla sua nascita nel 2020 dopo aver finanziato Ha’ramba, il primo skatepark sulla striscia di Gaza dedicato in toto ai giovani Gazawi.
In questa seconda avventura in ambito sociale, ANTI-DO-TO ci ricorda l’incredibile potere della musica come strumento di espressione, redenzione e reinserimento.
Nella città costiera di Douala, in Camerun, si trova la caotica, soffocante e sovraffollata prigione di New Bell, una delle più dure e difficili di tutto il paese.
Più simile a un campo profughi a New Bell vivono, in condizione ai limiti dell’umanità, 3000 detenuti tutti stipati in uno spazio pensato per sole 800 persone.
Di questi 3000 detenuti, il 70% è rinchiuso in carcere da anni senza processo e senza essere stati condannati, in quanto la legge camerunense non prevede limiti alla custodia cautelare.

Senza voce, messi da parte dalla società e abbandonati a se stessi, i detenuti fanno un’enorme fatica a reintegrarsi a causa dell stigma e, proprio nel mezzo di tutte queste difficoltà nasce Jail Time Records.
La Jail Time Records è il collettivo che gestisce l’etichetta discografica e di produzione audio-visiva composta da carcerati ed ex carcerati, fondata nel 2018 nella prigione centrale di Douala, dall’artista e regista Dione Roach.

Da studio di registrazione per detenuti , il primo mai realizzato in un carcere africano, il progetto ha ampliato i propri orizzonti uscendo anche fuori dal carcere e diventando ben presto un aggregatore di talenti e artisti.
Dopo essere venuto a conoscenza del progetto nel 2021, ANTI-DO-TO ha deciso di supportare il progetto finanziando completamente la costruzione di un nuovo studio di registrazione nel quartiere di Deido, a Douala, e quindi, stavolta, fuori dal carcere.

A partire dalla metà di maggio e per i prossimi sei mesi, acquistando un qualsiasi capo, parteciperà al progetto rifinanziandolo attraverso il 50% dei profitti netti della vendita.
Il progetto si pone come obiettivo in primis di reintegrare i rapper, i produttori e gli artisti ex-carcerati all’interno della comunità, di dare loro la possibilità di coltivare il loro talento e di tenersi lontani da ciò che li ha portati in carcere.

“Grazie ad ANTI-DO-TO abbiamo potuto realizzare il sogno di creare uno studio di registrazione fuori dalla prigione, e questo per gli artisti di Jail Time Records rappresenta sicuramente una vera e propria svolta. La musica ha cambiato la loro vita in carcere, ma una volta usciti è necessario riuscire a tenerli focalizzati. È il momento più critico. Avere un luogo dove ritrovarsi, continuare a registrare gratuitamente, confortati e supportati da chi conosce bene la loro realtà, significa dare loro una nuova vita”, queste le parole di Dione Roach, fondatrice della Jail Time Records.
È stata realizzata anche una capsule collection dedicata al progetto e realizzata con la direzione artistica del designer Federico Curradi. Le grafiche sono state realizzate dagli stessi detenuti grazie a un laboratorio organizzato in carcere dalla stessa Dione, dove l’arte è diventata uno strumento fondamentale di evasione e libertà di espressione.

A sostegno del progetto ANTI-DO-TO ha realizzato uno short film in cui viene fuori l’essenza vera di ciò che si sta realizzando e l’incredibile e dirompete potere della musica come perno attorno al quale costruire qualcosa di buono e utile per la comunità.
Qui di seguito potete dare un’occhiata al trailer del corto mentre sul sito di ANTI-DO-TO è possibile vedere l’intero cortometraggio.