La Fashion Week, conclusa da poco a Milano e spostatasi a Parigi, porta con sé un grande fermento culturale ed artistico, non solo per le collezioni presentate dai designer ma anche grazie all’impalcatura scenografica degli show, in particolare le sue passerelle, sempre più spettacolari e artistiche.
L’arte è spesso musa ispiratrice delle più grandi collezioni di moda e vanta sempre di più la sua presenza anche all’interno delle sfilate, diventando necessaria per la creazione di veri e propri spettacoli sensazionali. Scenografie, luci, installazioni e performance concorrono a creare ambientazioni magiche in dialogo con la collezione presentata. Designer, scenografi e creativi si occupano della progettazione di questi luoghi e tra questi spicca il nome di Bureau Betak.
Lo studio parigino oggi è punto di riferimento per i più prestigiosi brand di alta moda tra i quali Dior, Gucci, Fendi, Jacquemus e YSL. Fondato nel 1990 da Alexandre de Betak, lo studio creativo contribuisce alla rivoluzione dello spazio scenico delle sfilate, ispirandosi e rifacendosi ad allestimenti teatrali, architettonici e di design d’avanguardia, includendo anche opere d’arte e performance artistiche. La sfilata diventa così un vero e proprio show artistico multisensoriale in grado di stupire e di comunicare con decisione. Lo scopo infatti non è solo quello di colpire lo sguardo, ma anche di supportare e accentuare i messaggi e le intenzioni alla base delle nuove collezioni, che possono essere trasmessi e spiegati con più chiarezza grazie all’ausilio dell’arte, potente mezzo comunicativo ed espressivo.




Gli esempi più recenti sono gli allestimenti che lo studio Bureau Betak ha realizzato per Bottega Veneta e Gucci durante l’ultima settimana della moda milanese. L’allestimento di Bottega Veneta è stato pensato e progettato intorno al messaggio che la maison italiana aveva l’esigenza di trasmettere con la nuova collezione: la coesistenza della classicità e della necessità di metamorfosi. La scenografia è racchiusa in un luogo cupo, con sedute in legno che riempiono la pavimentazione maculata “a stracciatella”, gusto preferito di Matthieu Blazy (il direttore artistico di BV). Gli ospiti d’onore sono però i due Corridori di Ercolano del I secolo a.C. e una delle quattordici riproduzioni della scultura futurista Forme uniche della continuità dello spazio di Umberto Boccioni, prestate dai musei d’appartenenza (rispettivamente il MANN di Napoli e la Galleria Nazionale di Cosenza). Lo slancio in avanti di Bottega Veneta è senza dubbio accentuato e sottolineato dalla forma e dalla postura dei soggetti, che puntano ad un avanzamento.




Dall’aurea rétro è stato invece l’allestimento della sfilata di Gucci, per cui Bureau Betak ha realizzato una scenografia ecosostenibile, proprio come il nuovo materiale rivoluzionario Demetra, presentato dalla maison italiana. Per la realizzazione del set, lo studio parigino si affida a specialisti nel recupero di materiali, tra cui lo Spazio Meta di Milano. L’intera stanza è foderata da una morbida moquette verde pistacchio, in contrasto con le sedute scure che accolgono gli spettatori. La geometria domina lo spazio, delineando l’andamento dinamico della sfilata che passa per due piscine anfi-teatrali poste al centro. L’ambientazione fa respirare a pieno l’atmosfera del passato che la nuova collezione Gucci propone, attingendo direttamente agli archivi storici del proprio patrimonio stilistico.




Altrettanto spettacolari e artistici sono alcuni set delle sfilate delle scorse edizioni, tra cui l’ambiente total white in stile gaudiano realizzato a Parigi per Dior oppure, rimanendo in Italia, quella realizzata per Ermenegildo Zegna tra i Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer in Hangar Bicocca.
Alexandre de Betak, definito dal New York Times “il Fellini della Moda”, segna indubbiamente una svolta all’interno del mondo delle sfilate, che diventano delle vere e proprie opere d’arte, al pari di allestimenti museali o di scenografie teatrali.