I classici di George Orwell ridisegnati da Heath Kane

I classici di George Orwell ridisegnati da Heath Kane

Federica Cimorelli · 2 anni fa · Art

Nel gennaio 2021 si festeggiano i 70 anni dalla morte di George Orwell, uno degli scrittori più iconici d’Inghilterra e del mondo. Le sue opere letterarie sono state una pungente critica sociale avversa al totalitarismo e un sostegno esplicito al socialismo democratico.
Da oltre mezzo secolo i suoi scritti sono i best seller della casa editrice inglese Penguin, ma con l’anniversario di quest’anno si annulla ogni diritto d’autore. Così, per celebrare lo scrittore e concludere le pubblicazioni esclusive, la casa editrice ha realizzato una speciale collaborazione con l’artista inglese Heath Kane.

Sotto la direzione creativa di Suzanne Dean, l’artista Heath Kane ha realizzato le nuove copertine di quattro dei grandi classici di Orwell e ha dato una nuova veste all’immagine dei Vintage Classics di Penguin. I titoli selezionati sono Animal Farm, 1984, Down and Out in Paris and London e Homage to Catalonia

George Orwell ha iniziato la sua collaborazione con Penguin nel lontano 1940 e da quel momento i suoi titoli sono stati, oltre che dei punti di riferimento letterari per tutti, anche una costante fonte di ispirazione per gli amanti dell’illustrazione e del design delle copertine dei libri. Ecco una selezione delle migliori.

ANIMAL FARM
Animal Farm viene pubblicato per la prima volta dalla Penguin nel 1951, il suo design originale lo crea Edward Young e lo perfeziona il tipografo Jan Tschichold. Tra le migliori copertine troviamo poi quella del 1965 illustrata da Paul Hogarth, quella della fine degli anni ’80 disegnata dall’artista Ditz e l’inconfondibile del 2008 di Shepard Fairey. Da non dimenticare la versione del 2013 di Den Pearson e infine quelle del 2016 e del 2020 di Coralie Bickford-Smith. A chiudere il cerchio la nuova proposta di Heath Kane.

1984
George Orwell pubblica 1984 per la prima volta con la Penguin nel 1954. Tra le copertine più iconiche non possiamo non citare quella del 1962 di Germano Facetti, quella del 1966 di William Roberts, la versione del 1980 fotografata da Humphrey Sutton, l’edizione del 2000 disegnata da Stephen Conroy, l’inconfondibile del 2008 di Shepard Fairey, poi la versione del 2020 di Coralie Bickford-Smith e infine la nuova creazione di Heath Kane.

DOWN AND OUT IN PARIS AND LONDON
Anche per Down and Out in Paris and London la prima edizione per Penguin è di Germano Facetti, 1962. Poi troviamo in ordine la versione del 1998 di Bill Brandt, quella del 2008 di Shepard Fairey, del 2013 di David Pearson e la nuova e ultima proposta del 2021 di Heath Kane.

HOMAGE TO CATALONIA
Le versioni della Penguin di Homage to Catalonia vedono in copertina Romek Marber nel 1961, Christopher Corr nel 1987, Joàn Miró nel 2000 e una fotografia di Robert Capa nel 2013. Infine la nuova proposta grafica di Heath Kane.

Oltre a confezionare alcuni dei più grandi testi letterari della storia, queste copertine rendono i libri di George Orwell dei richiestissimi pezzi da collezione per tutti gli amanti del design e dell’arte.
Le versioni realizzate da Heath Kane sono state lanciate sul mercato i primi di gennaio e sono oggi disponibili per l’acquisto in tutto il mondo sul sito ufficiale della casa editrice inglese Penguin.

Articolo di Federica Cimorelli

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Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Andrea Tuzio · 2 giorni fa · Photography

Dopo la sua performance al Coachella 2023 non priva di polemiche, si torna a parlare di Frank Ocean ma per questioni completamente diverse.

Homer, il brand indipendente di lusso lanciato due anni fa dallo stesso artista di Long Beach e che si occupa principalmente di realizzare e vendere gioielli come ciondoli, anelli, collane, orecchini diamantati, bracciali in argento riciclato e oro 18 carati, tutti prodotti artigianalmente in Italia e caratterizzati da forme divertenti e colori vivaci, ha pubblicato un libro fotografico.

Da pochi giorni infatti è possibile ordinare sul sito di Homer, al prezzo di 90€, Mutations, un libro fotografico di 48 pagine che rappresenta una retrospettiva di opere realizzate tra il 19 ottobre e il 22 dicembre 2022, per lo più foto scattate dallo stesso Ocean. 
Una serie di scatti che ci mostrano un lato del cantante statunitense nuovo, unico e che mostrano, ancora una volta, quanto sia raffinata e ricercata la sua estetica.

Se volete portarvi a casa una vera chicca da collezione come Mutations, il libro fotografico di Frank Ocean, vi basta cliccare qui.

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie
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I paesaggi malinconici di Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii

Anna Frattini · 18 ore fa · Photography

Alana Celii è una fotografa americana che ridefinisce tempo e significati scattando paesaggi e soggetti dall’aura malinconica e senza tempo. Ora photo editor del New York Times, precedentemente ha lavorato sia per il Wall Street Journal che per il TIME parallelamente alla sua carriera nella fotografia. La sua prima monografia, Paradise Falling, è una serie di fotografie che ridefinisce la sensazione di perdita mostrando cosa significa sentirsi persi attraverso metafore che guardano all’astrologia, al mito e al simbolismo.

Per Celii il punto di partenza è la natura, immortalata talvolta scattando senza soluzione di continuità e improvvisando. Dopo Paradise Falling, la fotografa americana ha iniziato un progetto nuovo alla scoperta dei paesaggi della West Coast dopo il suo trasferimento in California. In queste immagini è chiara la matrice californiana nelle textures e nei colori intensi riconoscibilissimi nei paesaggi sconfinati immortalati dalla fotografa.

Per scoprire altri scatti di Alana Celii qui il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 6 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
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Courtesy and credits Matteo Zanin

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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Anna Frattini · 7 giorni fa · Photography

Classe 1980, J. Jason Chambers è un fotografo americano che racconta l’America attraverso i suoi scatti, viaggiando di stato in stato e ispirandosi al New Topographics Movement. Scorrendo fra gli scatti del fotografo sembra di vedere un’America molto diversa da quella che ci immaginiamo. Insegne al neon luminose, stazioni di servizio e vecchie automobili sospese in un’atmosfera quasi cinematografica. Chambers sembra essere in continuo movimento, dalla California fino a Wall Street passando per il deserto. Le fotografie scattate a New York fanno da contraltare alle suggestioni desertiche del New Mexico e ai panorami texani di Marfa.

La riflessione di J. Jason Chambers su una nuova topografia influenzata dall’uomo si ispira a una mostra risalente al 1975 a Rochester, New Topographics. In questa occasione furono esposti 10 fotografi alle prese con l’arrivo del Concettualismo e del Minimalismo nella fotografia degli anni ’70. Il SFMoMA, nel 2010, ha deciso di riportare in vita questa mostra rivelando il ponte pre-esistente fra il mondo dell’arte contemporanea e quello della fotografia.

Il punto di incontro fra la fotografia di J. Jason Chambers e New Topographics sta nel rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Stazioni di servizio, motel o parcheggi fanno ormai parte del nostro immaginario quando si parla di paesaggistica così oggi come negli anni ’70.

J. Jason Chambers

Per scoprire altri scatti di J. Jason Chambers qui il suo profilo Instagram.

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
Photography
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