Per lanciare i propri album, in molti casi diventati pietre miliari della storia della musica, i grandi artisti rap hanno collaborato con fotografi di alto livello, già famosi in alcuni casi o lanciati proprio da queste collaborazioni e dalla capacità di rappresentare un immaginario di luoghi e temi ben precisi.
Collater.al ha chiesto a ESSE Magazine di segnalare 5 tra i nomi più importanti capaci di racchiudere in uno scatto l’intero progetto di un album. Da Kendrick Lamar a Tupac, cinque copertine renderanno ancora più chiaro il talento e la visione di questi artisti e il legame che unisce l’obiettivo fotografico ad alcuni dei più brillanti prodotti discografici degli ultimi anni.
Michael Lavine – The Notorious B.I.G. “Life After Death”
Michael Lavine è il fotografo di tantissime superstar, dal pop al rap. A lui si deve lo scatto della cover di uno degli album rap più belli di sempre: “Life After Death”. Lavine ha raccontato di come sia stato difficile scattare la foto in un’intervista nel 2017: tutto è stato studiato nei minimi dettagli, dalla scelta del cimitero fino all’espressione di Biggie, né felice e né arrabbiato. La sua intenzione era proprio quella di mostrare lo stato d’animo di una personaggio complesso come Biggie.

Jonathan Mannion – Jay-Z, “Reasonable Doubt“
Tutte le più grandi leggende del rap sono state fotografate da Jonathan Mannion, autore di oltre 300 cover per artisti come Dr. Dre, Nas e Nicki Minaj. A lui si deve lo scatto della cover del primo iconico album di Jigga. Si tratta di una fotografia capace di raccontare perfettamente quale era il rap e il suo immaginario nel periodo in cui Jay-Z ha rilasciato questo disco (1996), molto legato all’immaginario gangsta, soprattutto italiano.
Un primissimo piano su pochi dettagli chiari e definiti: un sigaro, il fedora, cappotto scuro e sciarpa bianca. Il contributo a uno dei più grandi successi di sempre.

Danny Clinch – Kanye West, “808s & Heartbreak“
Avere l’approvazione di Kanye in un periodo delicato come quello della morte della madre è un’impresa difficile. Danny Glinch ci è riuscito con un scatto minimalista, che coglie in pieno lo spirito dell’album e dell’artista: dai colori sgargianti di “Graduation” si passa ad un palloncino sgonfio a forma di cuore, a descrivere l’emotività di Kanye del periodo.
Una capacità di sintesi e potenza visiva che Clinch ha appreso nei suoi anni da studente di Annie Leibovitz e David Hockney e poi passando come assistente di Steven Meisel.

Chi Modu – Tupac, “Better Dayz”
Quando parliamo di Chi Modu, ci riferiamo ad una vera e propria leggenda nel mondo hip hop. A lui si devono gli scatti più iconici del panorama rap americano – tra i quali quelli di Biggie con il World Trade Center di spalle, per intenderci. Chi Modu è il fotografo che ha scattato la bellissima foto usata per “Better Dayz”, uno dei vari album postumi di Tupac. La foto, scattata ad Atlanta nel 1994 è ancora la prima nel suo portfolio sul web.

Denis Rouvre – Kendrick Lamar “To pimp a butterfly”
In tanti hanno parlato del significato della copertina di uno dei più importanti album di Kendrick, così come sono tanti i dettagli (avevi notato che nello scatto c’è anche l’artista che tiene un bambino in braccio?) e i simboli messi in scena da un maestro della fotografia come Denis Rouvre.
Il fotografo francese specializzato in ritrattistica ha immortalato negli anni un gran numero di celebrità, i suoi reportage sono valsi premi e pubblicazioni internazionali, grazie alla potenza del suo punto di vista e all’energia che sono condensate anche nella cover del disco eletto “Best Rap Album” ai Grammy del 2016.
