Land art? Opere d’arte a cielo aperto? Sono tante le definizioni per luoghi come questi che conservano tesori talvolta nascosti. A partire dal famosissimo Cretto di Burri in Sicilia, ci dirigeremo verso il Giardino dei Tarocchi nel cuore della Toscana passando per il Labirinto di Arianna e il Parco dei Mostri di Bomarzo. Per finire, arriveremo al Giardino Sonoro di San Sperate, in Sardegna. Un viaggio nell’arte che riserverà non poche sorprese per chi ama l’arte, sopratutto se a cielo aperto.

#1 Cretto di Burri a Gibellina
Partendo da Palermo ci vuole circa un’ora per arrivare al Cretto di Burri, la prima tappa del nostro viaggio. Non solo opera d’arte a cielo aperto ma anche memoriale. Ci troviamo a Gibellina infatti, distrutta dal terremoto che colpì la Valle del Belice nel 1968. I ruderi lasciati dalla catastrofe sono stati oggetto di un intervento progettato da Alberto Burri. Realizzato tra il 1985 e il 1989 il Cretto di Burri rimane una delle opere di Land Art più interessanti sul suolo italiano.

#2 Giardino dei Tarocchi a Capalbio
Siamo nei pressi di Capalbio, in provincia di Grosseto e qui troviamo un luogo molto particolare, ideato da una scultrice francese Niki de Saint Phalle: il Giardino dei Tarocchi. Un parco che raccoglie ben 22 sculture ispirate al mondo dei Tarocchi. La storia di questo luogo ha inizio nel 1977, anno in cui l’artista ha iniziato a costruire le sculture facendosi anche aiutare da altri scultori contemporanei. La costruzione di queste opere in acciaio e cemento, ricoperti di vetri, specchi e ceramiche colorate ha impiegato 17 anni e ad oggi è visitabile da aprile fino a metà ottobre.


#3 Labirinto di Arianna a Castel Lucio
Torniamo in Sicilia, ma questa volta a Castel di Lucio, un piccolo borgo sui monti Nebrodi in provincia di Messina. Ci troviamo davanti a un’altra opera di Land Art sita in un contesto molto particolare, quello di un vero e proprio museo a cielo aperto dove l’ideatore di questo progetto, Antonio Presti, riunì moltissimi artisti contemporanei lungo il corso di un fiume che oggi non c’è più. Nello specifico, fu lo scultore Italo Lanfredini a realizzare il Labirinto in cima a una collina poco lontana dal centro abitato. L’opera venne inaugurata nel 1989.

#4 Parco dei Mostri di Bomarzo
Noto anche come il Sacro Bosco di Bomarzo, questo parco fu ideato da Pirro Ligorio, l’architetto che completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo. A commissionargli il progetto fu Pier Francesco Orsini quasi 500 anni e ora il parco si trova proprio a Bomarzo, in provincia di Viterbo. Il parco si snoda su una superficie di tre ettari fra grandi statue in basalto, edifici dal carattere surreale e indovinelli che disorientano il visitatore a ogni passo. Un luogo tutto da scoprire che racchiude all’interno tartarughe giganti, mostri marini, sirene, draghi, sfingi e moltissime altre creature tutte immortalate nella pietra.

#5 Giardino Sonoro di San Sperate
Terminiamo il nostro viaggio in Sardegna, al Giardino Sonoro di San Sperate. Un luogo curioso che fin dagli anni ’60 veniva utilizzato dall’artista Pinuccio Sciola come laboratorio ma che poi diventa museo a cielo aperto nei primi anni 2000. Sciola, nel corso della sua vita, ha conservato le sue opere in questo giardino permettendo ai visitatori di poter sentire la musica emessa dalla pietra. Le opere dell’artista non sono sempre rimaste a San Sperate, ma hanno anche viaggiato in veste di veri e propri strumenti musicali arrivando anche alla Scala di Milano.
