Una famosa storia si chiedeva cosa succederebbe se usassimo il 100% del nostro cervello, e non so mai se essere felice di sapere che un giorno potremmo scoprire la pozione magica diventando tutti super esseri umani, oppure essere deluso dal fatto che quel cervello lo uso meno della metà della metà. Gli artisti – ma anche gli startupper da Silicon Valley – hanno ricorso a diverse tecniche per entrare in contatto con una parte più completa del proprio io, che spesso coinvolge micro (o macro) dosi di droghe naturali e sintetiche, a detta di diversi studi confermati efficaci pur con alcune controindicazioni.
L’artista e ricercatore napoletano Danilo Correale ha realizzato un ulteriore strumento che permetterebbe agli uomini di resistere al “bullismo del tempo” e grazie all’ipnosi liberarsi dalla condizione di costrizione lavorativa che la società impone a molte persone.
“Reverie, on the Liberation from Work“ – questo il nome del progetto di Correale – è un esercizio di ipnosi, nato dalla collaborazione con un ipnoterapeuta newyorkese, che ha aiutato l’artista a realizzare uno script capace di rilassare i sensi e portare mentalmente l’uomo fuori dalla propria condizione fisica. Reverie segue una lunga ricerca che Danilo Correale porta avanti sul sonno e la veglia, due concetti radicalmente cambiati negli ultimi decenni a causa di fattori ambientali, tecnologici e, secondo l’idea dell’artista, lavorativi.
L’unione di parola e musica porterebbe gli ascoltatori a sfuggire al presente, e le sedute di ascolti organizzate in questi anni sono da intendere come vere e proprie performance artistiche, che fanno scoprire un nuovo legame tra umani e tempo, tra umani e il proprio ruolo sociale. Oltre che da queste sessioni di ascolto, il progetto è composto da un vinile, in cui il Lato A è intitolato “Liberazione” mentre il Lato B è quello della “Transizione“, entrambi di 21:20 minuti.

Come detto il dito di Danilo Correale è puntato contro il lavoro, non più necessario nella dimensione di “Reverie, on the Liberation from Work”. L’ascoltatore è portato a riflettere sulla consapevolezza del proprio percorso di vita, lasciando da parte la propagada che secondo l’artista mette costantemente sotto giudizio le persone.
Un giradischi o un gradiente con colori sfumati potreranno a un nuovo “percorso che porta a questo nuovo presente come una conquista collettiva, la tua anticipazione di un futuro post-lavoro.” Chissà che funzioni, senza LSD o rane allucinogene.
