In occasione di OSMOSIS Exposition, visitabile fino al 28 novembre all’interno della Stazione Tiburtina, abbiamo incontrato Domenico Romeo nel floreale convento di Sant’Onofrio al Gianicolo per parlare di conversioni sulla via di Damasco e testi sacri illeggibili.
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez
Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica.
Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti.
Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte.
Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram.
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez
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Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
“Come vivremmo se non avessimo dei modelli di genere già precostituiti?“
È questo il quesito che si pone il progetto Gender Theory della fotografa e filmmaker Rossella Agostini. Dopo essersi laureata in direzione della fotografia presso il Columbia College di Chicago, l’artista ha deciso di focalizzare la sua ricerca sulla celebrazione dell’individuo in quanto tale e il suo rapporto con il mondo circostante.
L’esplorazione delle relazioni interpersonali sono evidenziate da un tipo di estetica che predilige soggetti visibili da lontano collocati in spazi vuoti: insieme alla valorizzazione di bellezze fuori dal comune Rossella crea così una coerenza narrativa. L’artista ha descritto la sua serie fotografica così:
“Gender Theoryè una serie fotografica che rifiuta l’idea del binarismo di genere e ne esplora una realtà dove questa non sia una costruzione sociale. Accenna a temi come l’identità e la sessualità e dimostra come il sesso biologico, l’identità di genere e l’espressione di genere non sempre combacino”.
Attraverso un elegante gioco di ruoli, le immagini di Rossella raccontano una storia capace di arrivare immediatamente al pubblico, non è un caso che Gender Theory abbia vinto il London Photo Festival nel 2018.
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
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Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
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Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali
Sono spensierate, libere, belle, vere e sensuali, le giovani donne immortalate dalla macchina fotografica di Sam Livm. Sam è nato a Manchester ma oggi vive e lavora a New York, città che gli ha permesso di portare avanti le sue due grandi passioni, la regia e la fotografia. Mentre attraverso la prima cerca di dare forma alle sue idee, la seconda, a cui si è avvicinato nel 2012, gli permette di rappresentare il mondo così com’è, quasi in modo documentaristico.
Al centro del suo obiettivo vediamo soprattutto volti e corpi di giovani donne, soggetto perfetto per trasmettere quel senso di libertà che si respira a vent’anni, quando tutto sembra possibile e si gode di ogni attimo della vita.
Con gli anni la sua tecnica è cambiata e si è evoluta e se all’inizio l’unico soggetto del suo lavoro erano le persone che fotografava, pian piano il riflettore si è spostato su di lui, trasformando la macchina fotografica nel mezzo per trasmettere le sue sensazioni, le sue emozioni. Questo cambiamento ha trasformato il suo stile, rendendolo reale, quasi palpabile, ma allo stesso tempo intimo e unico.
Qui sotto trovi i nostri scatti preferiti, per scoprire di più su Sam Livm vai sul suo sito.
Siamo andati al BASE Milano per scoprire i nuovi talenti dell’ottava edizione di PhotoVogue, il festival dedicato alla fotografia di moda portato avanti da Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue. Se l’anno scorso la domanda è stata Che cosa direbbe Susan Sontag? quella di quest’anno risulta sicuramente in linea coi nostri tempi: What makes us human? Image in the age of A.I.. Un interrogrativo che lascia spazio a molte considerazioni e dubbi sul futuro della fotografia che verranno affrontate a fronte di un simposio lungo tre giorni che vedrà la partecipazione di personalità del calibro di Refik Anadol, Fred Ritchin, Margaret Zhang, Gea Politi e tantissimi altri fotografi, creativi e accademici attivi nel mondo della fotografia. Il percorso espositivo si divide in sei sezioni, What is Beauty?, What is Beauty / A.I., Uncanny Atlas: Image in the Age of A.I., Eternal Loops, Spanish Women: A Contemporary Portrait of Strenght and Beauty e Eye Mama. La nostra intenzione oggi é di mostrarvi le cinque immagini che più ci hanno colpiti: sia vere e proprie fotografie che immagini generate grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Yongbin Park, “Girls” dalla sezione What is Beauty
Courtesy Yongbin Park
Angela Suarez, “Reinventing” dalla sezione Spanish Women
Courtesy Angela Suarez
Alexey Chernikov, “One Last Journey” dalla sezione Uncanny Atlas
Courtesy Alexey Chernikov
Nota bene: immagini generale con Intelligenza Artificiale