La domanda è quanto mai attuale e calzante e ed è quella che il Women’s Wear Daily ha posto a Ralph Toledano, presidente della Fédération de la Haute Couture et de la Mode di Parigi.

Da quando la pandemia di COVID-19 ha stravolto il modo di vivere, di lavorare e di conseguenza di programmare il nostro futuro, le cose sono cambiate per tutti e nello specifico la moda ha provato a reagire ridefinendo le proprie priorità e ribaltando scelte e abitudini.
Il primo a invertire la rotta è stato Giorgio Armani, dopodiché praticamente tutti i più importanti player del mondo hanno compreso come il vaso fosse colmo e che i cambiamenti fossero necessari.

Oltre a una presa di coscienza relativa alla produzione e alla distribuzione delle collezioni, il nodo principale resta quello della presentazione.
Le settimane della moda in tutto il mondo sono state cancellate e sostituite da eventi che si svolgeranno su piattaforme digitali, Milano e Parigi ne sono un esempio.
Le parole rilasciate da Toledano a WWD sono precise e sottolineano come è vero che “tutte le case di moda devono avere una mente digitale, in ogni aspetto della loro organizzazione. Per quanto riguarda le sfilate, il digitale sta diventando un complemento interessante e una possibile alternativa in circostanze molto speciali, proprio come il terribile periodo che stiamo attraversando. Può essere una novità nell’espressione della creatività, ed è ciò a cui stiamo lavorando per i nostri progetti donna, uomo e couture che si terranno online a luglio…ma almeno per il momento, niente può sostituire l’emozione così speciale che si prova vedendo una sfilata dal vivo”.

Questa la conclusione di Ralph Toledano che per adesso non vede alternative altrettanto forti e impattanti come le sfilate fisiche e si augura che gli show riprendano in autunno nella loro forma canonica.