Una contaminazione tra vecchio e nuovo, tra passato presente e futuro, quella espressa nella nuova collaborazione tra FILA e Aries.
Un capsule collection, chiamata “Vela Nera”, che scava nel patrimonio storico del brand italiano fondato nel 1911 e allo stesso tempo, sembra essere una perfetta commistione tra l’heritage di FILA e della filosofia dello streetwear brand londinese.
La collaborazione ha la peculiarità di essere caratterizzata da una meticolosa attenzione ai dettagli, nonché di avere come tappeto narrativo il mito di Teseo e del Minotauro, espresso esteticamente in maniera meravigliosa grazie alle foto e ai video di David Sims.
Un omaggio a una delle leggende più famose della mitologia greca che racconta di come Minosse, re di Creta, non essendo ben visto dai cretesi, pregò Poseidone di mandargli un toro da sacrificare in onore del dio come simbolo di apprezzamento come sovrano da parte degli dei e imbonirsi di conseguenza la popolazione. Poseidone acconsentì e gli donò un bellissimo e prezioso toro bianco. Minosse scelse di non uccidere l’animale ma di tenerlo per le sue mandrie e ne sacrificò un altro.
Poseidone, infuriato per lo sgarbo subito, punì Minosse facendo innamorare sua moglie del toro. Pasifae, moglie di Minosse, riuscì a unirsi carnalmente al toro e dal loro amplesso nacque il Minotauro: con corpo umano e bipede, zoccoli e testa di toro. Di indole violentissima e crudele, Minosse lo fece rinchiudere all’interno del labirinto di Cnosso sfamandolo ogni anno con 14 fanciulli, 7 maschi e 7 femmine.
Teseo, figlio del re di Atene Egeo, si offrì di affrontarlo e sconfiggerlo una volta per tutte. Con l’aiuto di Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, che si era innamorata di lui e che gli diede il famoso filo all’ingresso del labirinto che gli avrebbe permesso di ritrovare la strada per uscire e una spada con la quale uccidere il Minotauro, Teseo riuscì nell’impresa e con Arianna si imbarcò per fare ritorno ad Atene. Sulla strada del ritorno però Teseo abbandonò Arianna sull’isola deserta di Nasso (le motivazioni sono controverse), e Poseidone, adirato per il gesto, squarcio le vele bianche (segno di vittoria) che lo stesso Teseo aveva issato sulla nave. Costretto a cambiarle con quelle nere (segno di sconfitta) per proseguire il viaggio, una volta arrivato ad Atene, suo padre Egeo vedendo all’orizzonte le vele nere (da qui il nome della capsule collection Vela Nera), credette che suo figlio fosse stato divorato dal Minotauro e si suicidò gettandosi in mare, che fu poi chiamato appunto Mar Egeo.
Una storia, una leggenda, un mito che non verrà mai dimenticato e che ancora oggi ispira realtà contemporanee come Ares in questa ultima collaborazione con FILA.
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