Da quando Joe Cocker la rese celebre a Woodstock nel 1969, la disciplina dell’Air guitar ha conosciuto innumerevoli interpreti.
Mettete quindi da parte pick-up e amplificatori, arrotolate i jack e smettetela di smanettare con quella maledetta pedaliera multieffetto; tutto quello che vi serve è una buona dose di esibizionismo, un discreto tasso alcolico e la tendenza ad avere amici immaginari appassionati di rock’n’roll. Se poi siete avidi consumatori di Fishermans Friend, beh, il gioco è fatto.
In un New Age Club gremito per l’occasione, ha avuto luogo la terza tappa del Fisherman’s Friend Air Guitar Tour, che si concluderà a Roma per la finale nazionale. Spalleggiati anche dai colleghi di BoBos, dall’ironia tagliente di Gip Cutrino e dalla piacevolissima presenza di Andrea Delogu, siamo stati chiamati a giudicare le 10 performance della serata.
I concorrenti hanno dato prova delle loro doti, esibendosi in interpretazioni particolarmente ispirate, tanto da azzardare stage diving (riuscito) e performance disneyane al limite del grottesco, risultate comunque decisive nella scelta dei vincitori finali, felici neo-possessori di due Fender Stratocaster.
In linea generale il livello dei concorrenti è stato buono, anche se nessuna performance si è distinta per un’interpretazione tecnica esaltante, puntando soprattutto sull’aspetto coreografico.
Da questo punto di vista, le esibizioni di coppia hanno fornito ulteriori spunti di confronto in una giuria pesantemente combattuta nel decretare i vincitori finali; fortunatamente la tensione veniva spezzata da divertenti scambi di battute tra Gip, Andrea Delogu e gli stremati partecipanti.
Da segnalare un’ottima performance di un concorrente nelle vesti di un Freddie Mercury davvero impeccabile, peccato per quel piccolo dettaglio nell’aver ignorato completamente la componente Air guitar, errore ahimè per lui fatale, ma che non gli preclude comunque la possibilità di venire votato via web sul sito fishermansfriendairguitar.it. Per cui smettetela di postare foto di gattini e fatevi sotto.
La serata si è chiusa con una sgangherata interpretazione di Paradise City da parte del sottoscritto, davanti a un pubblico moderatamente contrariato per i giudizi severi espressi in fase di votazione. Cosa ci volete fare, sono un inguaribile rompiscatole.
Il viaggio di ritorno infine, è stato piacevolmente condito dalle innumerevoli confezioni di Fishermans Friend contenute nel simpatico borsone donatoci al termine della serata. La quantità di caramelle ingurgitate è stata tale da consentirci di abbandonare linconfondibile alberello profumato in una stazione di servizio.
Rocknroll!