I 20 illustratori in mostra da Spazio INTO a Milano 

I 20 illustratori in mostra da Spazio INTO a Milano 

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Art

C’è un posto a Milano che promuove e sostiene la cultura delle pratiche sostenibili, sempre più necessarie e indispensabili, anche in vista della recente classifica che vede il capoluogo lombardo come terza città più inquinata al mondo. Lo spazio si chiama INTO, si trova in via Apelle 4, in zona Gorla ed è un progetto sociale in cui la creatività è celebrata soprattutto sostenendo l’arte nelle sue forme più urbane e indipendenti. L’ultimo progetto artistico è Vento di Cambiamenti, una mostra realizzata in collaborazione con LocalMilano e inaugurata il 19 marzo 2023. La mostra, visitabile fino al 7 aprile, nasce a seguito di una call per artisti, chiamati a rappresentare la loro idea di cambiamento, quello che vivono e che viviamo.

Gli illustratori selezionati sono 20: Alberto Casagrande, Alessandro Baronciani, Chiole, Ciro Trezzi, Daniele Morganti, Fè – Federica Sutti, F. Futura Malanca, Giacomo Angello Modica, Gloria Pizzilli, La Fille Bertha, Luca D’Urbino, Luca Di Maggio, Marco Meloni, Diari di Brodo, Martoz, Nico189, Paolo D’Altan, Serena Gianoli, Simone Pagano e Vitomanoloroma.

Tutti propongono opere colorate con stili eterogenei che mostrano diverse declinazioni del concetto di cambiamento, affrontando la situazione attuale del nostro pianeta, a volte con ironia come nelle vignette di Chiole dove si legge Il mondo va a puttane, altre volte in maniera drammatica come nell’illustrazione E mentre tutti dormono, io mi voglio svegliare di Gloria Pizzilli.

Vento di Cambiamento | Collater.al
Martoz
Vento di Cambiamento | Collater.al
Simone Pagano
Vento di Cambiamento | Collater.al
Marco Meloni
Vento di Cambiamento | Collater.al
Giacomo Agnello Modica
I 20 illustratori in mostra da Spazio INTO a Milano 
Art
I 20 illustratori in mostra da Spazio INTO a Milano 
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Soluzioni Festival di Torino celebra l’errore 

Soluzioni Festival di Torino celebra l’errore 

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Art

Chi sbaglia impara, ci hanno sempre detto, ma se invece non fosse un male farlo? Ce lo racconta Soluzioni Festival, che torna quest’anno per celebrare gli errori.
Celebriamo l’errore. Celebriamo la sua forza creativa e liberatrice. Siamo schegge impazzite. Bug di sistema.” si legge sul manifesto.
Con la sua seconda edizione, il festival torinese dedicato alle arti visive anima per tre giorni – dal 23 al 25 marzo 2023 – Barriera di Milano, uno dei quartieri più vivaci del capoluogo piemontese. Lo spazio Stasis Lab (in via Montanaro 44) ospiterà un vasto programma di workshop “dove puoi imparare a sbagliare meglio”, live painting, live performance, video installazioni e un closing party con dj set.

Gli artisti coinvolti quest’anno sono Marco Vesco, FFFanci, Elisa Caroli / Lois, Beatrice Gasca Queirazza, Alessandro Cripsta, Marta Monge, Matteo Giuntini e Massimiliano Marzucco, illustratori, fumettisti e grafici hanno ragionato sul tema dell’errore, proponendo una grande selezione di opere.

Soluzioni Festival | Collater.al
Matteo Giuntini – L’errore del Pandorino

Oggi ci focalizziamo su Matteo Giuntini (1977, Livorno), artista e illustratore che negli anni ha lavorato con agenzie pubblicitarie, case discografiche, aziende e case di moda tra cui Valentino. Partecipa a numerose mostre collettive e personali, tra le più importanti ricordiamo quella del Macro di Roma e del Museo Civico di Crema. Le sue opere nascono da un’ironica analisi introspettiva e il suo immaginario è composto da elementi naturali e animali, realizzate unendo pittura, disegno e collage. La stilizzazione faunistica rimanda al mondo dei tattoo old school e all’arte messicana, sottolineando l’interesse di Giuntini per l’esotico che talvolta sfocia nel grottesco. Tigri, coccodrilli, pappagalli e diverse varietà di fiori non fungono solo da elementi estetici ma sono simboli che entrano in relazione con l’intimità di ognuno di noi. L’opera presentata da Soluzioni Festival si intitola L’errore di Pandorino e rappresenta in maniera stilizzata il volto asimmetrico di uomo, storpiato da segni casuali neri e bianchi, con intensi occhi rossi che guardano divertiti lo spettatore.

Per scoprire qualcosa in più sugli altri artisti visita il sito di Soluzioni.

Soluzioni Festival di Torino celebra l’errore 
Art
Soluzioni Festival di Torino celebra l’errore 
Soluzioni Festival di Torino celebra l’errore 
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Nicolò Quirico dà voce alle città

Nicolò Quirico dà voce alle città

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Art

Le opere di Nicolò Quirico appaiono da lontano come fotografie urbane ma, facendo qualche passo in avanti, emergono i dettagli: le parole e la materia animano le città e i suoi edifici. L’artista infatti approccia la tradizionale fotografia paesaggistica con uno sguardo contemporaneo, unendo alla stampa fotografica le pagine di libri d’epoca attraverso la tecnica del collage. Le sovrapposizioni e gli accostamenti dei fogli rendono le opere concettuali e materiche.
Nicolò Quirico realizza molteplici scatti dei palazzi delle città, dei suoi monumenti più emblematici e delle strade più nascoste e dimenticate, che vengono poi assemblati tra loro creando delle prospettive impossibili e lontane dalla realtà, quasi come se fossero delle fotografie panoramiche. Successivamente, l’artista inserisce le pagine dei libri, scelte con cura a seconda del contenuto, delle parole e del loro aspetto grafico. Le pagine sono applicate seguendo l’andamento delle architetture, in modo tale che edifici e parole diventino un tutt’uno.

Nicolò Quirico | Collater.al

Nelle opere di Quirico l’architettura e la letteratura sono poste in dialogo, sottolineando la storia dell’uomo e il suo operato. Le immagini comunicano con le parole e le parole danno vita ai soggetti inanimati e statici (come statue, ruote panoramiche, architetture, monumenti) esaltandone la componente umana.
I testi inseriti nelle fotografie rappresentano idealmente la trascrizione delle parole pronunciate tra le strade delle città, da chi vive nei palazzi e da chi popola le strade, diventando una traccia tangibile del passaggio continuo dell’uomo sulla Terra. La città, che vista dall’alto di un palazzo o da un marciapiede affollato, può sembrare asettica, priva di sentimenti e rigida, con le parole scelte da Quirico e con le increspature delle pagine, acquista morbidezza, movimento e si carica di umanità.
Con le opere di Nicolò Quirico, i monumenti storici  – come il Colosseo di Roma, il Duomo di Milano o la Tour Eiffel – che appaiono a noi così lontani diventano familiari e ci ricordano che sono parte di noi, di ciò che eravamo e di ciò che siamo.

Nicolò Quirico | Collater.al
Nicolò Quirico | Collater.al
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Nicolò Quirico | Collater.al
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Nicolò Quirico dà voce alle città
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Nicolò Quirico dà voce alle città
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Marta Monge e il dilemma: muffin o chihuahua?

Marta Monge e il dilemma: muffin o chihuahua?

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Art

Oggi con Marta Monge aka @lesuperflu.o affrontiamo un dilemma che ha provocato un’allucinazione all’intelligenza artificiale: è un muffin o chihuahua?

Marta è una designer e art director torinese, ospite in questi giorni del festival dedicato alle arti visive Soluzioni Festival (23-25 marzo 2023). Incuriosita dall’unione tra diversi medium espressivi, sperimenta nell’ultimo periodo l’utilizzo dell’AI notando che zoommando su gli occhi sporgenti di un chihuahua l’intelligenza artificiale lo riconosce come il mirtillo di un muffin. L’artista ironizza su questo divertente fatto, realizzando sei vignette che raccontano la metamorfosi di un cane in un dolce. Ceci n’est pas un muffin è il titolo dell’opera che emula il titolo surrealista di Magritte Ceci n’est pas une pipe affrontando il concetto della percezione della realtà, sottolineando come molto spesso la realtà non è quella che sembra, persino per un’intelligenza artificiale. In questo modo, due mondi apparentemente lontani diventano parte della stessa realtà.

Marta Monge | Collater.al

Le sue illustrazioni di Marta Monge sono irriverenti, colorate e reali. L’artista è attenta al mondo che la circonda, ai temi e ai fenomeni sociali, che la ispirano e le solleticano l’immaginazione. Con un’illustrazione ironica, Marta comunica una storia che può essere più o meno vicina all’osservatore, scatenando dibattiti e conversazioni. Sono un esempio le scene di vita quotidiana, come l’atto di lavarsi i denti in coppia o rilassarsi nudi sul letto dopo la doccia. Molto spesso l’artista stessa è la protagonista delle sue illustrazioni: si ritrae in situazioni giornaliere scomode – come i viaggi in una metropolitana affollata – o in momenti che l’hanno fatta riflettere – come quando si è rifugiata nella sua stanza piena di piante durante la quarantena in città.

Marta Monge | Collater.al
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I pattern di Beatrice Gasca Queirazza

I pattern di Beatrice Gasca Queirazza

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Art

Romantiche e delicate, le illustrazioni di Beatrice Gasca Queirazza sono il perfetto connubio tra la narrazione e l’estetica. L’illustratice freelance, napoletana di nascita e con base a Torino, è presente in questi giorni (23-25 marzo 2023) al Soluzioni Festival di Torino, dedicato alle arti visive che quest’anno celebra l’errore.
Le tecniche preferite di Beatrice sono l’inchiostro, l’incisione e i pastelli, oltre ad usare spesso il collage e la colorazione digitale. È molto legata al segno e all’istintività del tratto, per questo il mix di tecniche le permette di esprimersi al meglio. Appassionata di textile, Beatrice fonda Minio, un piccolo brand con il quale produce prodotti tessili illustrati e multiuso. Per questo, le sue illustrazioni sono dei perfetti pattern estetici e versatili, utilizzabili anche come romantici e colorati sfondi del proprio smartphone. Le opere di Beatrice hanno colori pastello, tenui e delicati, lo sfondo bianco comunica leggerezza. Un esempio è il bacio tra una ragazza e una statua oppure la moltitudine di dinosauri che combina in un’unica rappresentazione, o ancora di più una serie di piccioni abbinati a delle forcine.


L’opera che Beatrice presenta al Soluzioni Festival è intitolata Occhi a puntino e rappresenta un terreno arido, crepato dalla mancanza di acqua. Dal suolo spunta un fiore giallo, l’unico elemento di colore della composizione. Beatrice Gasca Queirazza racconta di essere stata ispirata da un momento di errore di Ulisse: “Ulisse cadde per errore nel canale, non poteva essere legato con i suoi compagni e nel profondo del mare fu attratto da un viso molto triste. Nel blu più oltre mare le lacrime non possono esistere, ma la profondità sì. Questa donna con coda squamata lo condusse in una roccia argentea e giallo aspro. Ulisse fu confuso di non ritrovare più se stesso, ma solo una guida luminosa guidata da un canto altissimo. Ci sono sirene che hanno in fondo agli occhi una città segreta, nascosta e forse se sei fortunat* puoi andare lì per sempre.

Per scoprire di più sugli altri artisti di Soluzioni Festival consultate il sito web.

Beatrice Gasca Queirazza | Collater.al


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