La nostra intervista a Noyz Narcos per la campagna “Remember Your Origins” di Havana Club

La nostra intervista a Noyz Narcos per la campagna “Remember Your Origins” di Havana Club

Emanuele D'Angelo · 2 anni fa · Art

Havana Club, che da sempre crede nella forza della musica e nella connessione che genera tra le persone, anche in un momento storico tanto difficile per il mondo dell’entertainment, sceglie ancora una volta il linguaggio musicale per il lancio della sua nuova campagna “Remember Your Origins”.

Un claim semplice e chiaro, che valorizza e celebra il patrimonio artistico e artigianale della scena street per ispirare con nuovi contenuti il pubblico e la propria community. 

La campagna prende vita attraverso la collaborazione con tre nomi di punta della scena rap italiana: Noyz Narcos, Ketama126 e Speranza. I tre artisti, anzi i tre amici, si sono ritrovati sulle barre di “Guardami Adesso”. Una street hit nel loro stile, crudo e originale caratterizzata da un beat influenzato dalla drill newyorkese.

“Guardami Adesso” è una canzone forte, dove Noyz e Speranza vanno all’attacco sulle strofe mentre Ketama irrompe con un ritornello corrosivo e indimenticabile. Un singolo che sa di rivalsa per i tre artisti partiti dal nulla ma arrivati in alto solo con la forza della loro musica.

Per l’occasione abbiamo fatto quattro chiacchiere con Noyz Narcos, per scopre qualcosa in più su “Guardami Adesso” e conoscere i suoi prossimi passi.

Siamo abituati a sentirti su sonorità diverse, che definirei più old school. “Guardami Adesso” invece è un pezzo drill, bello tosto, come ti sei ritrovato a livello di barre e tempi con questo genere?

In realtà è un genere che seguo, mi piace molto, appena è esploso mi ha subito colpito. Comunque sia nonostante sia un genere molto diverso dal mio, è un genere mega hardcore che volendo potrebbe essere la versione moderna di quello che abbiamo sempre fatto noi su altre sonorità. Però in generale questo tipo di approccio, come dire un po’ violento, un po’ di strada per noi è congeniale, perfetto. Volevo fare un pezzo drill da parecchio tempo e infatti questa base di Sine era perfetta per farlo, poi Ketama e Speranza si trovano molto bene su questa roba qui.
Una formula perfetta, penso era già scritto che dovevamo spaccarla noi questa base
, l’abbiamo scritta proprio in due ore quasi.

Visto che comunque siete amici non ti chiedo com’è stato collaborare con loro. Provo a metterti in difficoltà con un’altra domanda, cosa ti piace di più di Ketama e Speranza?

Di Ketama mi piace il fatto che ha una capacità di risolvere con semplicità cose per cui io ci metterei molto più tempo. Nel rap bisogna essere diretti, Ketama ha questa peculiarità, riesce ad utilizzare un linguaggio semplice e al tempo stesso arrivare a tutti. Poi è anche molto skillato nelle melodie, lui si mette lì con il suo foglietto di carta, scrive solo lì Ketama, e ha una capacità incredibile anche di trovare queste ritmiche, queste melodie e anche i ritornelli, lui è proprio forte e lo so perché abbiamo lavorato molto insieme a parte oggi. Speranza invece, pur essendo di un’altra regione, pur avendo uno stile differente dal mio, è comunque molto simile. È un assassino sulle strofe, ha una carica della madonna e riesce sempre a metterla dentro nella sua musica. Infatti lui è stata la ciliegina sulla torta per questo singolo, ci serviva un carroarmato come lui.

Ritornando di nuovo sul singolo, qual è la tua strofa preferita di “Guardami adesso”?

Tutto il pezzo, dal ritornello alla strofa. Si è creata un’alchimia perfetta, l’abbiamo registrata ed era già perfetta così nella sequenza, nei tempi, negli scambi, in tutto insomma. È uno di quei pezzi che riascoltandolo pensi è pefetto così, non serve metterci mano ancora.

Chiudiamo la nostra intervista, chiedendoti, quali saranno le prossime tappe di Noyz Narcos? Dopo averti sentito in un pezzo drill possiamo aspettarci altre sorprese?

Non so, a livello di produzioni musicali sono uscito un attimo dalla mia zona di comfort. Per quanto riguarda il rap, pur volendo sperimentare, non voglio fare cose per fare il fenomeno. Io sono apprezzato per quello che faccio, preferisco andare su quella linea lì. Non che non mi piaccia sperimentare, ma non è il mio campo da gioco, la drill è un altro tipo di musica, a me piace più altro. Alla fine secondo me bisogna non forzare la mano e fare ciò che si sa fare e finchè ti diverti e ti piace lo fai. Non farò un altro genere solo per piacere ai fan, non m’interessa più che altro.

La nostra intervista a Noyz Narcos per la campagna “Remember Your Origins” di Havana Club
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 3 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

Courtesy and credits Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin
Photography
La fotografia eterea di Matteo Zanin
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Anna Frattini · 4 giorni fa · Photography

Classe 1980, J. Jason Chambers è un fotografo americano che racconta l’America attraverso i suoi scatti, viaggiando di stato in stato e ispirandosi al New Topographics Movement. Scorrendo fra gli scatti del fotografo sembra di vedere un’America molto diversa da quella che ci immaginiamo. Insegne al neon luminose, stazioni di servizio e vecchie automobili sospese in un’atmosfera quasi cinematografica. Chambers sembra essere in continuo movimento, dalla California fino a Wall Street passando per il deserto. Le fotografie scattate a New York fanno da contraltare alle suggestioni desertiche del New Mexico e ai panorami texani di Marfa.

La riflessione di J. Jason Chambers su una nuova topografia influenzata dall’uomo si ispira a una mostra risalente al 1975 a Rochester, New Topographics. In questa occasione furono esposti 10 fotografi alle prese con l’arrivo del Concettualismo e del Minimalismo nella fotografia degli anni ’70. Il SFMoMA, nel 2010, ha deciso di riportare in vita questa mostra rivelando il ponte pre-esistente fra il mondo dell’arte contemporanea e quello della fotografia.

Il punto di incontro fra la fotografia di J. Jason Chambers e New Topographics sta nel rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Stazioni di servizio, motel o parcheggi fanno ormai parte del nostro immaginario quando si parla di paesaggistica così oggi come negli anni ’70.

J. Jason Chambers

Per scoprire altri scatti di J. Jason Chambers qui il suo profilo Instagram.

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain

Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain

Giorgia Massari · 6 giorni fa · Photography

Non possiamo dare niente e nessuno per scontato. Celebriamo ciò che di bello ci da la vita. Attraversiamo i momenti difficili e rimaniamo in piedi”. Con questa parole entriamo a contatto con la poetica del fotografo basco Andoni Beristain che, con oggetti semplici e paesaggi colorati omaggia la bellezza della vita. Le sue origini basche sono fondamentali nella sua ricerca e particolarmente evidenti nella sua estetica. Nelle sue fotografie still life, emerge la sua visione personale della vita: colorata, ottimista e ironica. 

Con questa serie di scatti di Andoni Beristain che vi proponiamo oggi, evochiamo l’estate in arrivo e la voglia di tutti di spensieratezza. Ma, nonostante i colori caldi, il mare, la spiaggia ed elementi come le sedie in plastica e i ventilatori, che immediatamente rimandano al periodo estivo, una certa nostalgia si cela dietro questi scatti. La leggerezza estiva è accompagnata da una vena di solitudine. Una sedia è sola in mare. Un gioco è trasportato dalle onde. Un uovo è appeso al sole. Un uomo galleggia solo nel mare. Tutte scene solitarie, che richiamano un certo senso di abbandono. Probabilmente, con questi scatti Andoni sceglie di richiamare alla mente il dualismo tipico dell’estate, da una parte la desideriamo ma dall’altra non riusciamo mai a godercela. Ed ecco che ritorna la frase di Beristain e la sua volontà di insegnarci ad assaporare il momento, ad essere in grado di condurre la classica slow life, oggi sempre più difficile da attuare.

Andoni Beristain | Collater.al
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Andoni Beristain | Collater.al
Andoni Beristain | Collater.al
Andoni Beristain | Collater.al

Courtesy Andoni Bernstein

Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain
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Voglia d’estate con gli scatti di Andoni Beristain
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Il cibo pixelato di Yuni Yoshida

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida

Giulia Pacciardi · 7 giorni fa · Photography

I pixel sono gli elementi più piccoli che costituiscono un’immagine, talmente minuscoli e numerosi da non poter essere visti ad occhio nudo.
Anzi, quando si vedono, non è affatto un buon segno.
In tutti i casi tranne uno, ossia, quando diventano protagonisti di un progetto.

È questo il caso di Pixelated, delle fotografie firmate dall’Art Director giapponese Yuni Yoshida in cui cibo e pietanze vengono sezionate in tanti quadrati perfetti che riprendono i colori degli ingredienti, della buccia o della polpa.
Una serie di immagini surrealiste ed attraenti che speriamo diventino molte di più di quante sono ora.

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 1 Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 2 Il cibo pixelato di Yuni Yoshida | Collater.al 3

Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
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Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
Il cibo pixelato di Yuni Yoshida
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