Se l’amore fosse di una forma unica, probabilmente nessuno scriverebbe più storie romantiche, non esisterebbero i molteplici miti fondati sulle passioni, sicuramente sarebbe tutto una palla infinita.
E invece no, l’amore è sfaccettato, variegato, complesso. È una mistura senza forma precisa di sensazioni, emozioni, esperienze e sopra ogni cosa simboli, che spesso prendono vita attraverso una rappresentazione iconica delle idee.
A tal proposito quale miglior esempio se non quello della storia d’amore e passione di Francesca da Polenta ed dei suoi demoni interiori (ricordate questo punto).
La famosa Francesca del V Canto della Commedia dantesca e l’amante Paolo.
Uniche anime dell’Inferno che, seppur punite tra i lussuriosi, sono misericordiosamente travolte insieme.
Sono quelli che vengono apostrofati con frasi iconiche come “amor ch’a nullo amato, amar perdona” poiché mentre leggevano di un bacio tra Ginevra e Lancillotto, coperto e nascosto ai più da tale Galeotto, sembra si siano lasciati andare ad una corposa e lunga limonata, da qui “Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse”.
Sì, perché Francesca era sposata con un tale Gianciotto, mezzo zoppo e orbo, insomma non proprio un fiore e Paolo era suo fratello bello e dannato. Ecco qui la semplice storia tramandata dell’amore tra la bella ed il fico, morti ammazzati dal marito di lei.
Ci siamo, cappello generale definito.
Un amore comune, ma c’è di più!
Siamo a Gradara, un diamantino tra le colline marchigiane. Più precisamente siamo nel castello che troneggia sul borgo antico.
Sembra che lo scenario della morte dei due amanti sia stato proprio questo: il Castello Malatestiano.
Mettiamo insieme i pezzi.
Paolo e Francesca sono due amanti morti per essere stati scoperti nel loro momento di abbandono e passione. Francesca nel corso della storia, è stata prima una figura negativa, una traditrice per i bigotti, poi pian piano, e possiamo urlare anche meno male, ha iniziato a divenire l’immagine della libertà, di chi crede in se stesso e affronta tutto, anche la morte. Passione, peccato, libertà, bellezza, fine.
Gradara ha deciso di prendere quest’ultimo pensiero ed immortalarlo, facendolo diventare un vero emblema. Come ha fatto? Ha chiamato sei artisti ad interpretare, in formato murale, l’immagine, la storia, la simbologia evocativa di questa donna, diventata prima personaggio, poi eroina, ed infine icona. Il progetto si chiama Oltre le Mura ed è una rivalutazione di alcuni muri, blocchi, torrette, in formato artistico.
L’interpretazione simbolista/infografica di Andreco, che vede i due amanti come le due uniche entità, rappresentate da nuvole unite, destinate a camminare insieme nello scenario infernale dantesco (Strada Provinciale 47 in corrispondenza dello svincolo con via Cattolica).




La cartolina pubblicitaria pop di Finnano Fenno, che riscrive il manifesto dell’amor ch’a nullo amato amar perdona in modalità cinema vintage 3D. (Via Mercato, 24).




Tellas che su un gigantesco slargo dipinge una texture di foglie, manto figurativo di questa storia (Via Tavullia/Via S. D’Acquisto).




Il racconto ribaltato di Paolo e Francesca che combattono contro Gianciotto con delle spade illustrate da Burla22 (Fanano – frazione di Gradara – Via Caravaggio).




Foglie, arbusti, intrecci naturalistici che interagiscono con il percorso dell’edera, dei nidi di formiche, dell’ambiente circostante, viaggio onirico di Gola Hundun (Via Mercato, 2).




Una destrutturazione in formato pixel e riquadri, di colori accesi e sgarcianti tendenti al rosso, al sangue alla passione spalmata su due amanti che cercano di tenersi stretti braccio nel braccio, sulle mura del Comune di Gradara, di Psiko.




Oltre le Mura è un salto sulla storia classica, una firma marcata sull’arte contemporanea urbana in una provincia che non tutti conoscono e dovrebbero perché illuminata e romantica.
Oltre le Mura è anche l’idea del ritratto di Francesca e dei suoi demoni interiori. Tutti sposati, tutti amanti, tutti fedifraghi, tutti vogliosi, tutti liberi… lei di più! Una paladina di quell’amore di cui parlavo all’inizio, un amore multiforme, diverso, un amore soprattutto per se stessi e per le proprie idee.
Ho fatto una domanda ad una delle curatrici di questo progetto: “Come sarebbe secondo te Francesca oggi?”.
Lei mi ha risposto decisa: “Come me, concreta”.
Oltre le Mura è concreto.
Ma alla fine… cosa c’è oltre le mura?
Eh, c’è la magia di capire che a volte l’interpretazione creativa della storia diventa più bella della vicenda stessa e che l’importante è esprimersi, un po’ come si vuole.
Fine.
Articolo e fotografie di Fabio Persico.
Oltre le Mura è un progetto di Gradara Innova e comune di Gradara realizzato con il contributo a sostegno delle arti contemporanee di Regione Marche.
Partner tecnici: La Loggia Relais, Gradara.
Direzione artistica progetto: Sabrina Gennari.
Articolo in collaborazione con Gradara Innova.