Ritornerai. Lo so ritornerai… canta Battiato.
Quel Ritornerai che abbiamo detto così tante volte in questi ultimi mesi, rivolgendoci alle cose che ci mancano, agli abbracci, alle cene con gli amici, al cantare in compagnia, ai concerti.
Lo stesso Ritornerai che è stato scelto come concept manifesto di Ortigia Sound System 2021 che per cinque giorni farà rivivere quella sensazione di leggerezza e libertà che solo la musica dal vivo riesce a dare.
Da domani, mercoledì 28 luglio, fino a domenica 1° agosto, Ortigia sarà il palcoscenico della settima edizione di OSS che prevede un fitto programma di concerti, dj set, talk e incontri.

Tra Maniace, l’Antico Mercato e il Lido OSS, si daranno il cambio alcuni dei migliori interpreti e artisti italiani degli ultimi anni. Nella line-up si possono leggere i nomi di Venerus, che quest’anno ha fatto impazzire tutti con l’album “Magica Musica”, Ginevra e Guido Cagiva, protagonisti della Asian Fake Night; ma anche quelli dei Calibro 35, di Donato Dozzy e Eva Geist che si esibiranno con il progetto Il Quadro di Troisi e del compositore, musicista e produttore Gigi Masin.
Si continua con la ventata d’aria fresca portata dai ragazzi dello Studio Murena e dal progetto speciale L’Ora Blu nato dall’incontro tra il sassofonista Gianni Gebbia, il musicista e producer Lamusa II e il siciliano DONATO.

Uno dei DJ set sarà curato dai ragazzi di CIAO. Discoteca Italiana, collettivo torinese formato da Andrea e Federico che organizza serate nei club proponendo una selezione musicale che arriva direttamente dagli anni ’60 e ’70.
Nell’ultimo anno, il collettivo ha ottenuto ancora più visibilità e successo grazie alla realizzazione di poster che uniscono la musica e testi di canzoni con grafiche che si rifanno direttamente all’estetica dei manifesti elettorali di cinquant’anni fa.
Noi abbiamo avuto la fortuna di fare due chiacchiere con Andrea di CIAO. Discoteca Italiana, di parlare di musica, arte e farci spoilerare qualcosa del DJ set che terranno il 31 luglio. Non perdetevi la nostra intervista qui sotto, visitate il sito di Ortigia Sound System per avere tutte le info utili e seguite il profilo Instagram per tutti gli aggiornamenti!
Raccontaci chi siete, qual è il vostro background e come avete cominciato.
Io e Federico abbiamo lavorato qui a Torino nel campo degli eventi musicali, dei concerti e delle serate come DJ per anni, io, ad esempio, ho gestito per diversi anni un locale che si chiama Astoria. Poi, qualche anno fa abbiamo dato vita a queste serate, questa serie di eventi che aveva come obiettivo quella di proporre musica del passato – come riferimento avevamo il periodo che va dagli anni ’60 al ’94 -, e appunto l’idea era di creare delle club night rivolte a un target di persone tra i 20 e i 30 anni con musica uscita quando loro non erano ancora nate o erano molto piccole. Si creava, quindi, questo contrasto e la musica che sceglievamo era da ballo, cantautorale o musica leggera.
Abbiamo cominciato a girare un po’ e da Torino abbiamo cominciato a fare serate a Milano e poi in tutta Italia, finché l’anno scorso, a causa del lockdown, siamo stati costretti a fermarci.
Come ha preso vita il vostro lavoro più grafico e di poster art?
Parallelamente al lavoro nei club abbiamo cominciato a lavorare a questo concept grafico sia per la promozione delle serate, anche su Instagram, sia per un’azione più simile alla street art: abbiamo cominciato a realizzare dei manifesti di canzoni con un’estetica che richiamava i vecchi manifesti elettorali e appenderli sui muri a Torino per coprire frasi e scritte razziste o fasciste.
Poi, appunto, durante il lockdown quando ci siamo fermati, io e Federico abbiamo notato questo interesse verso ciò che facevamo a livello comunicativo e grafico.
Diciamo che sapevamo di fare qualcosa che piaceva, ma certamente il successo dei manifesti è stato del tutto inaspettato, e sono state le persone per prime a chiederci dove poterli comprare, così abbiamo deciso di aprire uno shop.
Per quanto riguarda le grafiche, partite già da un’idea che adattate al soggetto o vi lasciate ispirare dalla musica?
Raramente capita di avere già in mente la grafica prima di scegliere la canzone o la frase. Nei nostri lavori il concept della grafica è strettamente legato al testo della canzone e il nostro processo creativo va in questa direzione. A volte capita di avere già un’idea per il layout del testo, ma diciamo che il 90% delle volte lasciamo che la musica e le parole ispirino la grafica.
Sulle canzoni degli anni ’60, poi, ci divertiamo a riprendere l’estetica dei manifesti politici e quindi giochiamo sul contrato tra le scritte grosse, tipiche dei messaggi elettorali e degli slogan, e le canzoni d’amore con testi malinconici. In generale è un lavoro che necessita molte prove, per ogni poster facciamo circa 10 o 20 bozze diverse.
Parlando di musica, per quale motivo siete focalizzati proprio sul periodo che va dagli anni ’60 al ’94?
Beh, come punto di inizio abbiamo i primi Sanremo, con la musica leggera, e i primi cantautori genovesi. Poi, per noi, questo discorso ha anche dei risvolti politici e linguistici. L’idea è che in quel periodo l’Italia sia stata al massimo livello in un sacco di discipline: nel design, nell’architettura, a livello politico c’era un linguaggio che aveva un impatto non solo sull’Italia ma anche sul resto del mondo, c’era una generazione di intellettuali e letterati, autori musicali e interpreti di livello altissimo. L’Italia aveva un vero e proprio impatto in quegli anni, mettendo la sua visione e la sua anima in tutti i campi, anche per esempio nella cultura pop e nella musica. Sono gli anni di Dalla, Battisti, Tenco, per citarne alcuni.
Tutto questo, però, ha cominciato a crollare quando anche il linguaggio italiano pubblico, il livello della classe politica e degli intellettuali hanno iniziato a crollare ovvero, secondo noi, intorno al 1994 quando è sceso in politica Berlusconi.
Diciamo che il percorso del linguaggio televisivo e comunicativo che c’è stato intorno agli anni ’80-‘90 ha cambiato il rapporto con la musica pop e con la musica leggera italiana.
Giusto per curiosità, ci sono e quali sono gli artisti contemporanei italiani che ascoltate e che hanno attirato la vostra attezione?
Ce ne sono eccome, i primi nomi che mi vengono in mente sono Giorgio Poi, Calcutta, Andrea Poggio, Gemanò, i Coma_Cose; ci sono autori italiani che negli ultimi 10 anni hanno fatto cose davvero molto fighe. Non escludiamo che magari faremo delle uscite estemporanee sulla musica contemporanea, ma non è in previsione per il momento.
Tornando ai manifesti, credi che l’interesse per la grafica e la poster art sia puramente una questione legata all’estetica o è tornato perché, forse, questa forma d’arte riesce in qualche modo a veicolare messaggi e valori in modo nuovo, immediato e originale?
Beh, io spero vivamente la seconda. Sicuramente dipende molto da chi fa il progetto, ci sono molti progetti che hanno poche basi e che se fossero sviluppati su una maglietta e non su un poster sarebbe uguale, e poi ci sono progetti interessantissimi di poster art, che è una forma strettamente legata al passato e uno dei motivi per cui quando abbiamo iniziato non pensavamo di avere questo successo, questo riscontro. Un manifesto su un muro è una cosa che va pensata, che va ragionata, soprattutto se poi viene affisso per strada. Una citazione o una frase di un certo tipo messa su un muro ha un impatto emotivo e anche storico-culturale diverso rispetto a metterla su qualsiasi altro oggetto, quindi il supporto per noi è importante quando ragioniamo su che tipo di grafica e sul messaggio che vogliamo utilizzare. Il supporto cambia il messaggio.
Senza spoilerarci troppo, svelaci qualcosa su cosa succederà il 31 luglio ad OSS?
Quello che ci sarà, sarà un po’ diverso da quello che facciamo di solito. Il DJ set si chiama Ballabile Mediterranea e suoneranno tre ragazzi: Francesco Mele, Giulio La Ferrara e Francesco Nig, ognuno dei quali ha il suo percorso e il suo stile. Sicuramente ci sarà una grossa base mediterranea, napoletana o più in generale del sud Italia.
Diciamo che abbiamo immaginato il DJ set come una specie di viaggio costiero.