Sbilanciandoci, ma neanche troppo, potremmo dire che ogni tecnologia ed elemento digitale di oggi ha un precursore analogico. Ogni cosa che ora si può fare con un computer, con un tablet o uno smartphone in passato veniva realizzata a mano.
Gli artisti scolpivano nel marmo e nel bronzo prima di scolpire in 3D, si creavano spettacoli con fuochi d’artificio prima di dedicarsi all’arte dei droni, i pittori trascorrevano ore e ore per fare ciò che oggi fa qualsiasi fotocamera su qualsiasi telefonino.
Ogni cosa e disciplina “antica” ha il suo corrispettivo digitale, anche una corrente artistica come l’Impressionismo. Basato sull’accostamento di puntini o piccole pennellate di colore che l’occhio è in grado di ricomporre e fondere, l’Impressionismo si fonda sullo stesso principio della percezione delle immagini digitali e quindi della Pixel Art.
E se parliamo di Pixel Art non soffermarci sul lavoro di Waneella. Valeriya Sanchillo aka Waneella è una pixel artist che ha debuttato con i suoi primi lavori su Tumbler nel 2013. Si tratta di illustrazioni o GIF che mostrano scorci di un mondo post-apocalittico dove ogni cosa è stata abbandonata così com’era.
Ci sono televisori e computer accesi, qualche gatto che guarda dalla finestra, le luci accese nelle case, ma nessuna traccia di essere umano.
Ciò che caratterizza i lavori di Waneella è proprio l’estetica che ai più appassionati di videogiochi potrà ricordare quella di Sword & Sworcery. I pixel sono grandi e ben visibili, una cosa della quale i nostri occhi ormai abituati a video in 4k non riescono a capacitarsi.
Noi abbiamo selezionato solo alcuni dei suoi lavori, ma potete scoprirli tutti sul suo profilo Instagram e sul suo canale YouTube, dove li abbina a musiche d’ambiente.