Nel 1816 venne fondata, nella città omonima degli Stati Uniti nello Stato di New York, la prigione di Auburn.
Concepita in base alle idee dell’epoca a proposito del trattamento dei prigionieri – conosciuto oggi come Auburn System, un metodo penale che richiedeva ai detenuti di pagare il loro debito verso la società attraverso il lavoro manuale all’aperto – fu il primo istituto correttivo che stampò sulle uniformi carcerarie le parole “Property of”, ovviamente seguite dal nome del carcere. Questo espediente fu concepito per sottolineare che i detenuti non erano più da considerare come singoli individui, ma come una proprietà dello Stato.
Questo tipo di sistema venne abbandonato, ma Auburn continuò ad essere utilizzata come carcere di massima sicurezza per molti anni.

Il salto fuori dalle prigioni del logo “Property of” arrivò grazie ai college americani, prima di diventare mainstream.
Negli Stati Uniti lo sport a livello universitario ha sempre avuto un’importanza in certi casi anche superiore a quello professionistico – basti pensare all’enorme risalto che viene dato alla March Madness e quindi alle Final Four nel college basket – di conseguenza sottolineare l’apparteneza a uno o un altro college era di vitale importanza. Proprio per questo motivo tutte le università americane, agli inizi del XX secolo, dotarono i loro atleti di felpe, e più in là di letterman jacket (le classiche varsity school jacket americane) con la scritta “Property Of” seguita dal nome dell’università, proprio come le uniformi carcerarie di Auburn.

Questo item divenne immediatamente il capo di punta dell’abbigliamento sportivo universitario e ben presto tutti gli allievi dei vari campus iniziarono a indossare le felpe del proprio college di appartenza.
Questo fu il primo vero passo verso una diffusione mainstream del logo “Property Of”.

Nel 1965, i Beatles girarono il loro secondo film, HELP!, diretto dal regista statunitense Richard Lester, nel quale John Lennon indossa una longsleeve con scritto “Property of Her Majesty’s Prison – Nassau” con un carattere simile a quelli utilizzati dalle università.

Negli anni ’60 infatti i giovani universitari erano i trendsetter per eccellenza e guidavano i gusti e le tendenze della moda dell’epoca, di conseguenza gli item dei college diventarono molto ricercati e popolari anche grazie alla televisione e al cinema, creando questa sorta di incrocio tra sport, istruzione e moda.

Spostandoci avanti nel tempo arriviamo fino agli anni ’90, dove l’abbigliamento vintage americano, e soprattuto quello legato allo sport collegiale, dominava la scena fashion grazie a un’estetica basic e ai tantissimi bootleg prodotti in giro per il mondo.
Uno dei più famosi e iconici è certamente quello indossato da Mike Tyson mentre preparava il suo incontro con Buster Mathis Jr. nel 1995: una felpa blu con la stampa “Property of Allah”.

Per capire meglio l’evoluzione e il successo capillare dell’abbigliamento “Property of”, prendiamo in prestito le parole di Deirdre Clemente, storica della moda specializzata nella cultura americana e Associate Professor presso l’Università del Nevada a Las Vegas: “Il moderno guardaroba americano casual è nato nelle aule, nei dormitori, nelle confraternite, nelle palestre delle università e dei college di tutto il Paese. Con l’aumento del peso sociale e culturale dei giovani all’inizio del ventesimo secolo, i loro gusti hanno trasformato la moda tradizionale, passando dal collare e dal corsetto alla comodità”.