Slam Jam, una delle realtà più consolidate e importanti della street culture, apre per la prima volta le porte del suo archivio a più di 30 anni dalla sua fondazione.

Il progetto, curato da Nationhood, uno studio multidisciplinare torinese fondato da Achille Filipponi e Matteo Milaneschi con l’obiettivo di generare nuovi codici e linguaggi nel campo della comunicazione culturale, include la nuova sistemazione dell’archivio negli headquarters di Slam Jam a Ferrara e un atlante online che sarà fruibile attraverso un piano editoriale sperimentale dedicato al patrimonio culturale del brand.

Quella che era la collezione privata di Luca Benini, fondatore di Slam Jam, con quasi 30.000 pezzi tra abiti, accessori, scarpe, dischi, opere d’arte e documenti dagli anni ’80 fino ai nostri giorni, si trasforma in una nuova risorsa culturale: una piattaforma digitale dedicata, una coda lunga di produzioni editoriali e svariati side-project con attività offline incentrate su arte e cultura visiva.
Nationhood rivoluziona e destruttura il concetto stesso di archivio grazie alle atmosfere sonore dei contenuti audio provenienti dai circa 10.000 vinili che fanno parte della collezione di Luca Benini.
Tutte le immagini vengono presentate con una sequenza a scroll infinito che unisce contenuti diversi, così facendo nasce un nuovo collettore digitale sull’antropologia del look e sulle subcultura underground di cui Benini è stato presenza fondante: il clubbing della riviera romagnola, Londra e la NY dei primi anni ’90, fino alla scena hip-hop internazionale e alle neoavanguardie fashion del Giappone anni zero.

Oltre a visitarlo digitalmente, sarà possibile prenotare una visita all’archivio di Slam Jam (per gli addetti ai lavori, scuole, etc.) attraverso il form nella sezione contact.