C’è stato un momento nell’infanzia di molti di noi in cui ci siamo sentiti attirati dal proibito, spaventati ma al sicuro, mentre sfogliavamo i racconti di paura di “Piccoli Brividi, forse la più famosa collana di libri horror per bambini.
Quel fascino per gli zombie, gli alieni e le creature misteriose che popolavano la Terra descritto dall’autore R.L. Stine non avrebbe potuto esercitare lo stesso fascino su bambini e adolescenti senza un elemento caratteristico della collana come le copertine, disegnate fin dal primo numero del 1992 dall’illustratore Tim Jacobus. Le storie di paura sollecitavano a inizio anni ’90 la curiosità dei ragazzi e negli anni sono state vendute oltre 350 milioni di copie, tradotte in 32 lingue, rendendo “Piccoli Brividi” la serie di libri per ragazzi più venduta della storia.
Questo immaginario di paura non sarebbe potuto realizzarsi con la stessa intensità senza il lavoro di Jacobus, autore di oltre 100 copertine e di tutte le edizioni speciali della saga, oltre che inventore di alcuni personaggi chiave come Slappy, il terrificante bambino con il papillon rosso apparso per la prima volta nel numero 7.

La capacità sorprendente di Stine è stata quella di creare storie sempre differenti, sempre più assurde e spaventose. Le immagini di Tim Jacobus sono andate di pari passo, dando a “Piccoli Brividi” una delle sue principali caratteristiche, ovvero la collezionabilità. Avere tanti numeri significava avere una libreria colorata e ricca di opere da guardare prima ancora che da leggere. Le immagini di Jacobus poi avevano l’importante funzione narrativa di guidare il lettore dentro la storia, definendo l’immaginario narrativo e non solo quello estetico.
Lo stile dell’artista è ispirato al mondo degli album progressive rock e in particolare al lavoro dell’illustratore Roger Dean. Tim Jacobus ha portato questo stile in una collana per bambini, con un metodo di lavoro che parte dagli schizzi a matita e si conclude con vernici e aerografie, per un totale di 30-40 ore di lavoro per tavola. Altre caratteristiche delle illustrazioni di Jacobus sono la prospettiva delle scene e i colori acidi di soggetti e paesaggi, che hanno reso inconfondibili le copertine di “Piccoli Brividi”.







