La verità è che la risposta a questa domanda non esiste. Si potrebbe rispondere con un sì vacillante e speranzoso, o con un no più cinico e crudo. La contemporaneità effettivamente non ci dà molto modo di sperare. Sì, certo, qualche spiraglio di luce si vede ed esiste. Proprio in questo tunnel buio e tormentato emerge una delle tante torce che illuminano il sentiero. Si tratta dell’artista Andrea Semeghini, founder del brand Vanadio23. Semeghini si batte in prima linea per la community LGBTQIA+ attraverso la sua arte, espressa nell’incontro tra la moda, la pittura e l’illustrazione. I suoi prodotti (che spaziano da collane, piatti, capi d’abbigliamento), molto spesso pezzi unici, rappresentano in modo del tutto esplicito e chiaro quella che è la sua intenzione: abbracciare con ironia la propria sessualità. I colori eccentrici, il linguaggio bizzarro e la libertà di parlare di sesso e di nudità, infondono fin da un primo sguardo un senso di leggerezza e di accettazione. Scavando più a fondo e incontrando Andrea, ci accorgiamo di quanto più complesso ed elevato sia il suo scopo primario.


“L’idea del mio merch, che si compone di collanine e piatti con scritte omofobe come ricchione, frocio o finocchio, è quella di riappropriarsi di un linguaggio offensivo che è sempre stato utilizzato in modo dispregiativo nei confronti della comunità. In questo modo lo facciamo nostro, così che queste parole possano diventare degli stemmi da mettersi sul petto anziché essere offese che feriscono.”

In questo modo, Andrea Semeghini con Vanadio23 compie una ricerca etimologica e semantica delle terminologie, scavando nella loro origine e accorgendosi che, se si scopre il motivo di certi utilizzi, tutto diventa ancora più crudo e pesante. “Andare a ricercare l’etimologia di queste parole significa dare loro un contesto importante. Ad esempio: perché finocchio? Si dice che finocchio derivi dal lancio dei semi di finocchio quando, alla fine del Medioevo, gli omosessuali venivano arsi al rogo. I semi di finocchio servivano per alleviare la puzza della carne bruciata. Ecco perché l’insulto finocchio viene dato agli omosessuali.” ci racconta Andrea.
Seguendo con coerenza la logica della sua ricerca, recentemente con Vanadio23, Andrea ha dato vita a un progetto in occasione del Pride 2023 a tema “Le Metamorfosi” di Ovidio. La sua intenzione è quella di scavare nel passato, dando un contesto tutt’altro che recente dell’amore. Le quattro illustrazioni a tema, saranno le protagoniste della nuova Capsule Collection di Vanadio23 dal nome LAUD END PRAUD, realizzata con i fashion designer milanesi Lessico familiare, Simon Cracker, Fantabody, Pijiama e Rita Rita. La collezione verrà presentata per la prima volta al pubblico il 23 giugno alla terrazza Raffles Milano nel contesto di Orgoglio Porta Venezia e durante il closing party del Pride l’1 luglio, presso il Q Club di Via Padova.


Semeghini, con questo progetto, si serve del poema epico di Ovidio come monito per ricordarci che, secoli fa, non era così un problema parlare di amore libero. L’artista si accorge che, a differenza di oggi, e addirittura nei primi anni dopo Cristo, si parlava di amore omosessuale senza alcun tabù, senza alcuna paura e senza vergogna ma anzi, in maniera del tutto libera da ogni giudizio.
Le illustrazioni traducono visivamente l’immaginario descritto da Ovidio, non parlando solo di sessualità ma soprattutto di affettività in tutte le sue manifestazioni. Seppur il corpo nudo sia centrale nella produzione di Semeghini, qui l’attenzione è posta piuttosto sull’innamoramento, sull’infatuazione e su quell’amore puro e irrazionale capace di travolgere. Andrea Semeghini con le sue opere evoca alcune scene cruciali: dal giovane ragazzo Aminia che si uccise per amore di Narciso all’inganno di Giove che, innamoratosi di Callisto assunse le sembianze di Diana per sedurla. Ancora di più, vediamo una scena orgiastica tipica dei rituali in onore del dio Bacco, oltre all’unione tra Salmace ed Ermafrodito.
“Cosa c’è di più ancestrale e di antico del mito?” – si chiede Andrea – “Persino nel poema di Ovidio l’amore è visto, descritto e rappresentato in moltissime forme diverse. Si parla di amore omosessuale femminile e maschile. Si parla di non binarismo, a-gender, di orge baccanali. Andare a prendere dei miti così antichi serve a far vedere quanto di tutto questo sia sempre esistito e si sia parlato in maniera libera, esaltando invece un’epoca contemporanea come la nostra possa mettere in cattiva luce la sessualità.”


Ecco un’anteprima della collezione LAUD END PRAUD che verrà presentata il 23 giugno da Raffles Milano in via Casati dalle 18:30 e l’1 luglio al Q Club di Milano in via Padova.






Courtesy Vanadio23
Ph Credits Peter Hamer