Adam Magyar non è un genio, un folle, un visionario, o qualunque degli altri sostantivi che si usano, a sproposito, per definire qualcuno che fa qualcosa che ci colpisce e ci lascia di stucco.
Lui, Adam, è semplicemente uno curioso. Così, me lo immagino a non arrendersi all’idea che il tempo è relativo perché qualcuno l’ha detto. Lui, Adam, l’ha voluto provare a smontare questo tempo, a rimontarlo, a giocarci, a fermarlo e ad accelerarlo. Lui, Adam, col tempo c’ha giocato: un hacker, forse è il sostantivo più adatto.
Per il resto, quel che c’è da sapere su di lui e le sue opere potete leggerlo in questo post sul suo progetto Squares, oppure potete abbandonare tutto quello che avete da fare oggi e farvi un giretto nel suo sito.
Qui di seguito tre video dal suo progetto Stainless.