“Nude is the most beautiful art form”
Come ci si può sentire davvero vicini ai soggetti rappresentati nelle opere d’arte? Sarebbe troppo bello pensare che i quadri nei musei possano parlarci, raccontarci ciò che vogliono trasmettere e quello che i personaggi stanno vivendo, molte volte descritto solo attraverso la penna di qualche storico dell’arte. Una cosa però ce l’abbiamo in comune con veneri, cavalieri o religiosi, il corpo. I grandi maestri dell’arte hanno rappresentato i sentimenti attraverso il corpo, descritto per quello che era, secoli fa come oggi.
Gli scatti di Anastasia Mihaylova mettono in contatto questa unione tra il corpo nudo del presente e il passato descritto nelle opere d’arte. È una relazione stretta che non prevede timidezza, in cui la complicità è racchiusa nella bellezza nuda dei corpi, la più alta forma di bellezza secondo la fotografa.
Quella di Anastasia Mihaylova è un’operazione che attraverso la fotografia vuole anche denunciare la censura nell’arte contemporanea per mano degli algoritmi di internet, che di recente hanno cancellato all’artista i suoi profili social. La discriminazione di Instagram nei confronti di alcuni creativi è un tema centrale della produzione recente di Mihaylova. Con “Nude is the most beautiful art form” la fotografa vuole mettere in luce la bellezza dell’arte e del corpo come ispirazione e armonia di forme. Il corpo nudo è un aspetto importante lungo tutta la storia della pittura e della scultura, un modello da copiare in atelier o per rappresentare la purezza divina.
Tre donne condividono la scena e il rapporto con le opere appesi alle pareti di un museo, una coreografia, un atto di corteggiamento ma anche uno specchio incorniciato dentro al quale vedere se stessi.
















Uno scatto di Anastasia Mihaylova sarà in mostra a Collater.al Photography 2022.