Artists don’t make objects. Artists make mythologies.
Dal 2007, il Grand Palais di Parigi ospita una mostra annuale chiamata Monumenta, un evento che ospita ogni anno un artista contemporaneo diverso, invitato a creare un’opera progettata specificamente per la vasta navata centrale.
Per la quarta edizione, il ministero francese della Cultura e della Comunicazione ha invitato Anish Kapoor,scultore e architetto inglese di origini indiane.
Il suo Leviathan è ispirato al personaggio biblico, il mostro marino presente nell’Antico Testamento, il caos primordiale, rappresentato come un corpo unico costituito da gigantesche sfere.
Un singolo oggetto, una sola forma, un colore unico […] creare uno spazio allinterno di uno spazio che risponda allaltezza ed alla luminosità della navata del Grand Palais. I visitatori saranno invitati a piedi allinterno del lavoro, per immergersi nel colore, e sarà, spero, unesperienza contemplativa e poetica
Inaugurato l11 maggio 2011, si presenta come un’immensa opera architettonica, spettacolare e profonda. Sensualità colorata e semplicità apparente. Un complesso fluido dalle forme amorfe, interno ed esterno. Il lavoro non si limita a dialogare visivamente con losservatore, ma lo invita ad entrare, conducendolo in un viaggio di scoperta sensoriale e mentale.
La scultura contemporanea diventa monumentale e multisensoriale.
L’artista inglese è in questi giorni in mostra in Italia con tre installazioni: Cattedrale, ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano fino all’11 dicembre, My Red Homeland, sempre a Milano alla Rotonda della Besana fino al 9 ottobre, e Ascension, ospitata a Venezia nella Basilica di San Giorgio Maggiore, in concomitanza con la 54esima Biennale d’Arte.