Per Gotthold Ephraim Lessing, filosofo tedesco del diciottesimo secolo, il pittore ha il privilegio di poter scegliere il momento ed il movimento del soggetto da bloccare per leternità. Egli suggerisce di non rappresentare né la vetta della passione né il grado più alto di un movimento, ma il momento pregnate, quello capace di evocare passato e futuro dellazione e del pathos.
Anni Leppälä credo che abbia trasportato questo consiglio nella sua fotografia.
E’ già passato un anno da quando il suo progetto “She Resembles” è stato esposto a Milano. Promossa dalla galleria Photology, la giovane fotografa finlandese annata 1981, ha passato un periodo di tempo in Sicilia dove ha realizzato degli scatti che racchiudono tutto il suo stile fotografico.
Anni è in grado di bloccare quell’unico momento intenso fatto di emozioni che si provano solo in solitudine.
“Il mondo visivo è reale nella sua visibilità. La sfida di fare fotografie sta nel come si connette questo mondo visivo con il mondo interiore o con lesperienza (anche in un modo diverso da quello che la superficie visiva reale suggerisce.)”
Sentimenti solitari in una terra straniera osservata con gli occhi del nord. I suoi soggetti giocano con il corpo e con il mondo circostante con un’eleganza che rimane sempre distaccata dalla realtà. Chiome intrappolate nella vegetazione, abiti forzatamente chiusi che bloccano, soffitti bassi che imprigionano e la bellezza di ciò che il soggetto sente ma nessuna parola può spiegare.
Le pellicole di anni, amante dell’analogico, fanno parlare i colori e le pose. L’atmosfera a cui dà vita è la protagonista. Nessuna azione eclatante nello scatto condiziona l’immaginazione dell’osservatore, tutto quello che c’è da sapere per amarle è sentirle.