Che cos’è un libro? Un’esperienza, un amico, un viaggio, un mondo parallelo, un luogo dove rifugiarsi, un susseguirsi di emozioni, di azioni.
Da sempre, soprattutto per chi ne è appassionato, i libri rappresentano qualcosa che va oltre il mero e semplice oggetto, ma un fatto incontestabile è che un libro è un insieme di parole ben calibrate.
I due creativi di Sideline Collective lo sanno bene e per questo hanno dato vita a un progetto che vuole riportare l’attenzione sulle singole parole. Joseph Ernst e Jan Van Bruggen, con l’aiuto di un software, hanno letteralmente scomposto la Bibbia di Re Giacomo – primo libro scelto per questo esperimento – nelle singole parole che la compongono e ricomposta riorganizzando le parole in ordine alfabetico.
La nuova BIBLE THE non racconta più la storia dell’origine del mondo, la nascita di Cristo, la sua vita e la sua morte, ma forse, ciò che Sideline Collective vuole proporci è un nuovo modo di leggere i libri che parte dall’analisi dell’unico elemento oggettivo che abbiamo, le parole.
I dati recuperati da questo studio sono molteplici e abbiamo voluto riportarli qui sotto.
I dati suggeriscono che la Bibbia si inclina verso una polarizzazione positiva. Ad esempio, “Buono” è usato 720 volte, “cattivo” solo 18. L’amore è usato 308 volte e l’odio 87 volte. E “felice” meno, per 28 volte, ma comunque più del doppio rispetto agli 11 usi di “triste”.
“Giusto” è usato 358 volte, “sbagliato” solo 26. Il “chiaro” è 272 volte, il “buio2 solo 43. Il “piacere” 61 volte, il “dolore” 25. E “Vita” 451 volte, ancora più dei 371 casi di “morte”. Questo tratto positivo si traduce anche in materia biblica. Per esempio, il “Paradiso” appare 582 volte, mentre l’’Inferno” solo 54. Ci sono 94 “angeli” e 55 “diavoli”, 96 “santi” e 48 “peccatori”, 302 “benedetti” e solo 3 “dannati”, e poi ci sono 27 “miracoli”.
Dall’altra parte, ci sono 1.394 casi di “no”, mentre la parola “sì” appare solo 4 volte in tutta la Bibbia. Ci sono 269 “nemici” e 49 “amici”, 8 “bugiardi” e 51 “bugie”. 150 “pagani”, 63 “giudicati” e 26 “colpevoli”, con 37 “crocifissi”, 30 “impiccati” e 71 “contaminati”.
Non sorprende che nella Bibbia non ci siano ‘sesso’ o ‘rapporti sessuali’, ma ci sono 17 ‘concubine’, 9 ‘adulteri’, 8 ‘puttana’, 4 ‘sodomiti’, 3 casi di ‘copulazione’, 3 casi di ‘concepimento’, 2 ‘puttane’, e 1 ‘prostituta’.
Dal punto di vista socio-economico, ci sono il doppio dei “donatori” rispetto ai “prenditori” – 93 “poveri” e 81 “ricchi”, 77 “governanti”, 237 “profeti”, “30 nobili”, 480 “servi”, 400 “preti”, 30 “soldati”, 17 “pubblicani”, 27 “operai”, 5 “avvocati”, 9 “falegnami”, 1 “pescatore”, 6 “lebbrosi”, 3 “mendicanti” e 1 “schiavo”.
In termini di diversità, il “bianco” domina per circa 4:1, con 75 volte, con il “nero” solo 18 volte. Ma la Bibbia sembra presentare un cast eterogeneo: 256 “Ebrei”, 254 “Filistei”, 98 “Egiziani”, 61 “Siriani”, 14 “Greci”, 10 “Cushi” (nordafricani), 10 “Assiri”, 7 “Romani”, 7 “Samaritani”, 5 “Persiani”, 4 “Babilonesi”, 2 “Libici”, 2 “Cristiani”, un solo “arabo”, e un ugual numero di “credenti” e “infedeli”.
Per quanto riguarda il genere, i dati suggeriscono che la Bibbia è prevalentemente orientata verso i maschi. Al massimo, la Bibbia ha 8.472 istanze della parola “suo” (di lui) e solo 3 istanze della parola “suo” (di lei). E mentre questo pregiudizio di genere persiste attraverso il divario maschio-femmina, per la maggior parte è meno pronunciato. Ci sono 1.653 riferimenti a “uomini” e solo 181 a “donne”. Lui” è usato 10.404 volte, “lei” solo 982. Il “di lui” è usato 6.659 volte, il “di lei” solo 982. Questo pregiudizio si estende oltre i pronomi, ad altri identificatori specifici del genere: solo 252 “figlie” e 1.094 “figli”, solo 8 “madri” e 548 “padri”, solo 4 usi del termine “signora” e 7.830 usi del termine “Signore”, 3 “regine” e 340 “re”, e solo 5 usi di “dea” e 4.440 usi di “dio”.
BIBLE THE è acquistabile su sito di Sideline Collective e adesso non ci resta che aspettare il prossimo libro.


