La storia del Bubble Couch diventato virale su TikTok

La storia del Bubble Couch diventato virale su TikTok

Anna Frattini · 5 giorni fa · Design

Da una settimana a questa parte il bubble couch recuperato dalle strade di New York ha conquistato il feed di molti utenti su TikTok. Amanda – a.k.a. @yafavv.mandaa, la ragazza che ha condiviso il video sul social cinese – pensa di aver trovato la versione orginale di un divano prodotto da Roche Bobois e disegnato da Sacha Lakic. Fra meme e polemiche, su Twitter in molti hanno messo in dubbio l’originalità del divano ma vale la pena scoprire qualcosa in più su questo pezzo di design originalissimo.

bubble couch

Sacha Lakic disegna il bubble couch nel 2014. Il divano è riconoscibile per le linee morbide e le forme avvolgenti, un rivestimento tridimensionale e colori vivaci. La volontà di Lakic è quella di omaggiare le forme naturali in chiave iper-tecnologica, per questo il tessuto impiegato nella produzione del bubble couch è estensibile in tre direzioni e si compone di un jersey nero affiancato a una maglia di lana a nido d’ape.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Sacha Lakic Design (@sachalakic)

Il tutto trapuntato con una mousse poliuretanica a doppia densità su seduta e schienale. Il bubble couch incarna in pieno lo stile di Lakic – appassionato di tecnologie all’avanguardia – che per Roche Bobois crea mobili e divani dalle linee fluide che incarnano rigore e sensualità, razionalità e passione.

bubble couch

Tornando a @yafavv.mandaa, la creator non solo è riuscita a raggiungere ben 65,5 milioni di visualizzazioni su Tiktok ma ha acceso una discussione molto vivace su Twitter riguardo a chi è pro o contro allo stooping, la pratica del recupero di mobili abbandonati. C’è chi teme le cimici del letto, chi invece normalizza questa pratica che permette di dare nuova vita a mobili e oggetti di arredo ma anche chi ha trasformato il blue couch in un trend esilarante.

La storia del Bubble Couch diventato virale su TikTok
Design
La storia del Bubble Couch diventato virale su TikTok
La storia del Bubble Couch diventato virale su TikTok
1 · 3
2 · 3
3 · 3
Il successo di Houseplant, il brand di Seth Rogen

Il successo di Houseplant, il brand di Seth Rogen

Anna Frattini · 2 giorni fa · Design

Houseplant è il brand fondato da Seth Rogen, Michael Mohr e Evan Goldberg che vende cannabis ma non solo, anche oggetti in ceramica e rolling trays per fumatori. Grazie a una campagna di marketing efficace, Houseplant – fondata nel 2019 – si è conquistata una buona fetta di mercato negli USA.

Gli accessori disponibili sul sito di Houseplant sono tantissimi: da posaceneri di ogni tipo fino a vinili da ascoltare in compagnia passando per vasi e tantissimi altri accessori per fumatori.

houseplant seth rogen

La Gloopy Collection – realizzata a mano da Felt+Fat a Philadelphia – comprende vasi curvi e ondulati, posaceneri e candele tempestati da gocce di vetro colorate. Ogni pezzo è unico e fatto a mano.

La chiave del successo di Houseplant sta nella comunicazione, con Seth Rogen come volto del brand. Gli oggetti hanno colori vivaci e textures particolarissime che rendono molti dei prodotti del brand irresistibili anche per i non fumatori. Un’operazione di marketing riuscitissima che ha coinvolto anche Airbnb, lo scorso febbraio, aprendo le prenotazioni in tre date per un soggiorno in una casa ispirata al lifestyle di Houseplant. Il concept di questa collaborazione con Airbnb riflette il bisogno di scappare dalla quotidianità per ritrovarsi in una villa modernista a Los Angeles, accuratamente arredata secondo il gusto del brand di Rogen.

In una video intervista con AD nella stessa villa, Seth Rogen insiste sull’importanza di mostrare come gli oggetti di Houseplant funzionino nella cornice progettata dai creativi del brand.

Per scoprire altri prodotti Houseplant scopri il profilo Instagram del brand.

Ph. courtesy Houseplant

Il successo di Houseplant, il brand di Seth Rogen
Design
Il successo di Houseplant, il brand di Seth Rogen
Il successo di Houseplant, il brand di Seth Rogen
1 · 6
2 · 6
3 · 6
4 · 6
5 · 6
6 · 6
Il Festival delle Capanne da Villa Medici

Il Festival delle Capanne da Villa Medici

Giorgia Massari · 1 giorno fa · Design

Nel contesto della Villa Medici di Roma e nei suoi meravigliosi giardini, torna con la sua seconda edizione il Festival des Cabanes, organizzato dall’Académie de France e visitabile fino al 1 ottobre 2023. Quest’anno sono sette i progetti site-specific realizzati appositamente dai collettivi di architetti e studi di designer ArchiSculpteurs, Atelier CRAFT, Atelier Poem, Aurel Design Urbain, Nelson Wilmotte Architectes, offset e orizzontale.

Festival des Cabanes | Collater.al

Le opere esplorano il concetto di effimero e di struttura non-struttura con uno sguardo ambientalista, attraverso l’utopia della capanna. Tutti i materiali sono infatti riciclati o fanno parte di un approccio ecologico, inserendosi perfettamente nel contesto del giardino, che ospiterà le opere per i prossimi cinque mesi. 

Il concetto di capanna è qualcosa di arcaico, che appartiene all’uomo da millenni e, allo stesso tempo, ha un forte rimando infantile. In entrambi i casi, la capanna riassume al meglio la capacità di adattamento umano e la necessità di costruirsi un riparo, un luogo che possa essere chiamato “casa”. Da sempre le capanne sono concepite con materiali naturali e addirittura si servono e si adattano alla conformazione del luogo. Nel contesto del Festival des Cabanes avviene proprio questo: l’architettura entra in dialogo con la natura, mentre quest’ultima la accoglie, amalgamandola a sé. La riflessione è spinta verso un ripensamento del rapporto abitazione-contesto ambientale. “Tra una casa e un albero, scegliete l’albero” diceva l’architetto Carlo Scarpa ma, per quanto sia vero, questo festival ci dimostra come oggi disponiamo dei mezzi e delle conoscenze per trovare una coesistenza rispettosa tra i due discorsi, apparentemente opposti.

Di seguito uno sguardo sulle sette originali capanne e i loro ideatori, che senza dubbio andrebbero apprezzate dal vivo, nel loro habitat naturale, quello della Villa Medici. 

#1 La cabane Batouto di ArchiSculpteurs invita ad immaginare il disordine e a concepire il rifugio come qualcosa di istintivo e poetico, immergendosi nella natura diventando il paesaggio stesso.

Festival des Cabanes | Collater.al
Schizzi © ArchiSculpteurs Modello realizzato da ArchiSculpteurs © François Rousseau
Schizzi © ArchiSculpteurs
Festival des Cabanes | Collater.al
Schizzi © ArchiSculpteurs Modello realizzato da ArchiSculpteurs © François Rousseau

#2 La Parasol Tree House di Atelier CRAFT è un prototipo di albero meccanico che riflette sul ciclo della vita dell’uomo in relazione ai cicli naturali, in particolare nel contesto del cambiamento climatico. La struttura ha la funzione di raccogliere l’acqua piovana, soprattutto in un periodo in cui le piogge sono sostanziali e ci avviciniamo a quelle estive, e ridistribuire l’acqua sul terreno in modo graduale durante i periodi di siccità.

#3 La timidezza delle cime di Atelier Poem è un elogio ai boschi sacri in cui la figura simbolo è il pino marittimo, protagonista del paesaggio romano. L’opera è posta all’ingresso del giardino, fungendo da soglia, da spazio intermedio tra fuori e dentro. L’effetto estetico è quello di un mosaico in cui avviene una trasposizione astratta della silhouette della foresta.

Festival des Cabanes | Collater.al
Timidezza delle cime © Atelier Poem

#4 Tutto Sesto di Aurel Design Urbain si inserisce nello spazio come invito al visitatore di sedersi all’ombra dei grandi pini del giardino, ispirandosi alle modanature dell’architettura rinascimentale. Interagisce con l’ambiente senza invaderlo con l’intenzione funzionale di contenere la deambulazione dei visitatori.

Festival des Cabanes | Collater.al
© Studio Aurel 2023

#5 AWA di Nelson Wilmotte Architectes la nuova creazione COPACABANON, è una capanna autonoma concepita per essere posizionata in una zona solitaria. L’estetica rimanda inevitabilmente alle costruzioni tradizionali giapponesi, grazie alle sue linee semplici e alla sua dimensione ridotta (8 m²) capace di contenere tutti gli ambienti domestici.

© Nelson Wilmotte Architetti

#6 Il ponte del progetto Vivere Pontis di offset mette in scena l’attraversamento delle siepi e il percorso attraverso una serie di livelli che consentono una salita a vari ritmi, così da fornire nuove prospettive sul paesaggio.

#7 La Libraire 7L di orizzontale ospita una selezione di libri che mettono in risalto le interazioni tra architettura e natura. Questa selezione esplora il lavoro di architetti, artisti, fotografi e filosofi.

Festival des Cabanes | Collater.al
© orizzontale
Il Festival delle Capanne da Villa Medici
Design
Il Festival delle Capanne da Villa Medici
Il Festival delle Capanne da Villa Medici
1 · 12
2 · 12
3 · 12
4 · 12
5 · 12
6 · 12
7 · 12
8 · 12
9 · 12
10 · 12
11 · 12
12 · 12
La luce come segno grafico secondo Mandalaki Studio

La luce come segno grafico secondo Mandalaki Studio

Tommaso Berra · 10 ore fa · Design

Il ruolo della luce e il suo significato spaziale è tra i temi più affrontati da sempre nella storia del design e dell’architettura. La luce può essere naturale o artificiale, diretta o indiretta, può svolgere una funzione pratica come quella di rompere il buio o un’atra più poetica, creando dimensioni spaziali attraverso il segno e il colore.
Quest’ultimo caso è l’approccio seguito da Mandalaki, studio fondato nel 2012 da Enrico De Lotto, George Kolliopoulos e Giovanni Senin. Lo studio milanese di arte e design realizza opere che ricercano essenzialità quasi artigianale, che nasconde una grande ricerca in termini di tecnologia e progettazione, come nel caso del progetto legato alla luce e denominato Halo Edition.

La luce non è più solo illuminazione, è in primis un segno grafico nel paesaggio che apre nuovi punti di osservazione, uno spazio cosmico ancora da scoprire che mette davanti allo sguardo la possibilità di amplificare le dimensioni dell’ambiente circostante.
I cerchi di luce di Mandalaki si presentano come fonti di nuova energia, che nascono però da una fonte in molti casi nascosta o esile, capace di proiettare colori che si sfumano con precisione, in un senso di completo equilibrio e armonia artistica.
Il lavoro di Mandalaki si estende anche alla progettazione di spazi abitativi. Da segnalare Monocabin, l’unità prefabricata che si pone come oggetto di design vivibile e autosufficiente, di cui è possibile vedere un esemplare a Rodi, in Grecia.
Mandalaki è stato uno dei protagonisti durante l’ultima Milano Design Week. Lo studio ha realizzato l’allestimento di luce della mostra “one with nature – twenty years of Vibram FiveFingers” portando le atmosfere della natura nel distretto di Tortona. È possibile seguire tutti i progetti su Instagram o al sito ufficiale dello studio.

Mandalaki | Collater.al
Mandalaki | Collater.al
Mandalaki | Collater.al
Mandalaki | Collater.al
Mandalaki | Collater.al
La luce come segno grafico secondo Mandalaki Studio
Design
La luce come segno grafico secondo Mandalaki Studio
La luce come segno grafico secondo Mandalaki Studio
1 · 7
2 · 7
3 · 7
4 · 7
5 · 7
6 · 7
7 · 7
I fiori di Chris Wolston

I fiori di Chris Wolston

Anna Frattini · 1 settimana fa · Design

The Future Perfect Gallery a New York ospita fino al 30 giugno la nuova collezione progettata da Chris Wolston, designer americano che vive fra Brooklyn e Medellín. La Flower Power Collection si estende per tutta la galleria indicando una nuova direzione per il designer.

chris wolston

Tutte le sedute della Flower Power Collection sono in terracotta e si ispirano – in modo astratto e non – a piante, fiori e frutta selvatica proveniente dal suo giardino a Medellín.
Questo tema riprende il termine coniato da Allen Ginsberg nel 1965 quando è nato il Flower Power, facendo riferimento al modo in cui la pace, l’amore e l’unità possano essere il fondamento per la pace.

chris wolston

Nella sua collezione, Wolston vuole riconoscere anche l’importanza della materia prima e della lavorazione continuando l’esplorazione della relazione fra uomo e natura. La terracotta è di origine locale e proviene da un giacimento di Bogotá e i fiori provengono dal mercatino locale di La Placita de Flórez.

La terracotta diventa la materia prima ideale per ricreare sedute e lampade con dettagli tutti da scoprire fra ispirazioni astratte e verosimili.

chris wolston
chris wolston

Scopri il profilo di Instagram di Chris Wolston.

Courtesy Chris Wolston

I fiori di Chris Wolston
Design
I fiori di Chris Wolston
I fiori di Chris Wolston
1 · 7
2 · 7
3 · 7
4 · 7
5 · 7
6 · 7
7 · 7
Altri articoli che consigliamo