Negli scatti del giovanissimo Kyle Thompson, i sobborghi di Chicago si trasformano in suggestive e surreali creazione mentali.
La realtà viene assorbita da fantasie intime, inquietanti e delicate. Come l’inglese Luis Lander Deacon mescola toni scuri e sinistri a scene poetiche dai colori sbiaditi. Il guscio di una casa abbandonata, una foresta vuota, una luce si trasformano in spunti per dei racconti solo accennati o ricordi di vite passate.
La periferia e una certa solitudine romantica sono i protagonisti delle sue immagini, compagni di un viaggio onirico e di un amore morboso. La fuga dalla realtà sembra essere l’unico rifugio, l’unico modo per riconoscersi.
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