Una camminata veloce tra le strade della città, fumare una sigaretta seduta su un gradino, una lunga attesa per attraversare la strada, ferma statica al semaforo rosso. Tutti momenti di sospensione, individuali e meccanici, scelti da David van der Leeuw (1989) come soggetti delle sue fotografie. In questi scatti non vi è la pretesa di elevare momenti “banali” a qualcosa di altro, ma di catturarli nella loro essenza più semplice. Tra le strade delle grandi metropoli – come Parigi, Amsterdam, New York – il fotografo di strada David van Der Leeuw cattura azioni quotidiane con un punto di vista estraneo e distaccato, quello del voyeur.




I volti dei soggetti non sono mai svelati, quanto piuttosto l’attenzione è posta sul gesto, sulla postura, sul movimento dell’azione o sulla silhouette. Momenti di solitudine che in alcuni scatti si caricano di una certa desolazione metafisica, in altri invece di un dinamismo futurista, rendendo evidente le suggestioni pittoriche dalle quali David si lascia ispirare. È un esempio lo scatto “Heels in motion” che si rifà all’opera di Giacomo Balla “Dinamismo di un cane al guinzaglio”, o lo scatto “Jacquemus flower” che acquista un’impronta surrealista. Dal sapore metafisico sono invece le fotografie come “Tod’s fashion” o “NYC Smoking man”, dettato dal gioco di luci e ombre utilizzato sapientemente da David. Anche l’iperrealismo hopperiano emerge in alcune fotografie, come in “Paris reflection”.
Come si evince da alcuni titoli degli scatti, l’approccio fotografico di David van der Leeuw è apprezzato da molti brand di moda e da importanti magazine, tra cui Jacquemus, Tod’s, Cassina, Vogue e Vanity Fair, per i quali David traduce la sua visione artistica in progetti editoriali e pubblicitari.




Courtesy David van der Leeuw