Negli anni ’80 e ’90 la Vodafone si chiamava Omnitel e aveva fatto sognare tutto il popolo maschile con quello schianto di Megan Gale, il Crystal Ball era usato per creare grandi opere d’arte, Maradona sapeva ancora fare le sue magie con il pallone e non con sostante stupefacenti. Insomma ce ne erano di cose belle.
Con la speranza che siate entrati in un mood sufficientemente nostalgico, vi do volentieri il colpo di grazia attraverso la serie fotografica dell’artista digitale Mike Campau, ‘Generation Gap’: c’è il caro cubo di Rubik che solo i personaggi con alto quoziente intellettivo nei film risolvevano, le figurine anche se non quelle delle raccolte Calciatori della Panini, le cassette musicali consumate nei momenti amorosi più bui, la vecchia macchina fotografica analogica che ti lasciava in trepida attesa di scoprire se una foto non mossa eri riuscito a farla. Tutto molto vintage, tutto molto colorato, tutto molto volto a ricordare bei momenti che hanno fatte le nostre infanzie.
Come direbbe Gabry Ponte, che ne sanno i 2000?