No, non c’è distinzione tra le tue cosce e il tuo cervello. Il tuo corpo sei tu. E quando perdi peso perdi un pezzo di quello che sei stato. Buono o brutto che sia, quel pezzo se ne va e ti abbandona, ti lascia lì con il resto di te e devi farci i conti.
Ogni chilo che perdi è un pezzo di quella persona trascurata e malandata che se ne sta andando via, di quella persona che ha lenito i suoi dolori addentando ogni volta qualcosa di più dolce, aggrappandosi ad un pacchetto vuoto di patatine pur di non affrontare la realtà.No, non c’è distinzione tra le tue chiappe che si afflosciano e la tua anima.
Il tuo corpo sei tu. E quando decidi di non curartene abbandoni tutto te stesso. E quando cerchi di rimediare a volte può essere tardi. E puoi metterci tutta la forza che vuoi, ma quando sei geneticamente costruita per non amarti, non ti amerai mai. E non sarà il tuo corpo a salvarti. E non sarà il tuo cervello a salvarti. E non potrà niente la tua anima.
Julia Kozerski è una fotografa che pesava 153 chili e non si amava. Poi ne ha persi tanti, ma non si è amata lo stesso.
Julia Kozerski è una donna e, come tante donne, non ha imparato ad amarsi e forse non lo farà mai.
Julia Kozerski è una persona che ha perso metà del suo peso, metà di se stessa, ma non si è sentita liberata, si è sentita perduta, derubata di quella metà di sé con cui faceva i conti da tempo, che conosceva bene e in cui riusciva a “stare” anche senza amarsi, per abitudine forse più che per accettazione.
These photographs are self-portraits. They serve as reflections of my experience and address and explore my physically and emotionally painful, private struggles with food, obsession, self-control, and self-image. These brutally honest images shed light on the truth of what it is like for me to live life as Half of myself.
Ci sono ferite che il cioccolato non può guarire. E no, non le guarirà nemmeno un sedano.