5 corti da vedere al Laterale Film Festival 2021

5 corti da vedere al Laterale Film Festival 2021

Tommaso Berra · 2 anni fa · Art

È partita la quinta edizione di Laterale Film Festival, la rassegna cinematografica internazionale promossa dall’Associazione Culturale Laterale, in programma dal 13 al 15 settembre a Cosenza, all’interno del Cinema San Nicola.
In questi anni il festival ha attirato l’attenzione dei cinefili per un approccio molto sperimentale alla materia. Anche nel 2021 nei 21 corti selezionati (tra oltre 780) è riconoscibile una sperimentazione più vicina all’arte contemporanea, piuttosto che una ripresa dei codici del cinema tradizionale. La contaminazione di diverse forme d’arte accomuna le opere proiettate a Cosenza, che vengono presentate dagli organizzatori in modo che siano facilmente fruibili da tutto il pubblico. Si tratta di una selezione coraggiosa ma attenta al significato unificante che può avere il cinema, anche nella sua variante più concettuale.

Proprio per porre il focus sul dialogo attorno al cinema, durante le serate del festival il Cinema San Nicola ospiterà talk che approfondiranno il tema, così come la mostra “Lustro”, esposizione di arte concettuale che definirà un preciso tutt’uno multidisciplinare.

Tra i 21 corti Collater.al ne ha scelti 5, di registi italiani e internazionali, come quello di Lav Diaz, Leone d’oro alla 73ma edizione della mostra internazionale del cinema di Venezia.

Himala: a dialectic of our time – Lav Diaz (2020)

Si tratta della prima mondiale del corto del regista filippino citato poco fa, il quale raccoglie filmati di persone mentre guardano il documentario del 1982 “Himala” di Ishmael Bernal. L’esperimento è quello di una regia da remoto, utilizzando dispositivi molto disparati.

Laterale Film Festival | Collater.al

Brief Glimpses on the Way to Joy – Richard Fedorchak (2020)

Il titolo spiega molto della trama, sono “brevi scorci sulla strada della gioia“. Un viaggio fatto di immagini all’interno del passato di Rich Fedorchak, con una musica evocativa come colonna sonora che fa rivivere una sfera di emozioni e sensazioni di pura gioia e malinconia.

Laterale Film Festival | Collater.al

We are Without – SJ. Ramir (2020)

Immagini di esperienze intime e sensoriali, dense come la spuma del mare e come il suono delle campane. Il regista ricrea la pienezza di queste esperienze e ricordi con lenti che fanno ribollire la grana della pellicola come acqueforti in movimento.

Season/Patterns – James Edmonds (2020)

Quattro bobine per quattro stagioni, per ripercorrere un anno di rapporti quotidiani e immersivi nella natura. Edmonds raccoglie forme in movimento, le luci si confondono e si mischiano ad alberi, marciapiedi e gonne che danzano.

Laterale Film Festival | Collater.al

The Flame of the Spent Hour – Roger Deutsch (2020)

La prima e l’ultima inquadratura racchiudono un microcosmo di immagini che non hanno un tempo e un luogo, e per questo i fantasmi che partecipano alla scena fanno parte di un non-mondo, senza logiche comprensibili solo attraverso l’esperienza.

5 corti da vedere al Laterale Film Festival 2021
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5 corti da vedere al Laterale Film Festival 2021
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Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Andrea Tuzio · 1 giorno fa · Photography

Dopo la sua performance al Coachella 2023 non priva di polemiche, si torna a parlare di Frank Ocean ma per questioni completamente diverse.

Homer, il brand indipendente di lusso lanciato due anni fa dallo stesso artista di Long Beach e che si occupa principalmente di realizzare e vendere gioielli come ciondoli, anelli, collane, orecchini diamantati, bracciali in argento riciclato e oro 18 carati, tutti prodotti artigianalmente in Italia e caratterizzati da forme divertenti e colori vivaci, ha pubblicato un libro fotografico.

Da pochi giorni infatti è possibile ordinare sul sito di Homer, al prezzo di 90€, Mutations, un libro fotografico di 48 pagine che rappresenta una retrospettiva di opere realizzate tra il 19 ottobre e il 22 dicembre 2022, per lo più foto scattate dallo stesso Ocean. 
Una serie di scatti che ci mostrano un lato del cantante statunitense nuovo, unico e che mostrano, ancora una volta, quanto sia raffinata e ricercata la sua estetica.

Se volete portarvi a casa una vera chicca da collezione come Mutations, il libro fotografico di Frank Ocean, vi basta cliccare qui.

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie
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I paesaggi malinconici di Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii

Anna Frattini · 7 ore fa · Photography

Alana Celii è una fotografa americana che ridefinisce tempo e significati scattando paesaggi e soggetti dall’aura malinconica e senza tempo. Ora photo editor del New York Times, precedentemente ha lavorato sia per il Wall Street Journal che per il TIME parallelamente alla sua carriera nella fotografia. La sua prima monografia, Paradise Falling, è una serie di fotografie che ridefinisce la sensazione di perdita mostrando cosa significa sentirsi persi attraverso metafore che guardano all’astrologia, al mito e al simbolismo.

Per Celii il punto di partenza è la natura, immortalata talvolta scattando senza soluzione di continuità e improvvisando. Dopo Paradise Falling, la fotografa americana ha iniziato un progetto nuovo alla scoperta dei paesaggi della West Coast dopo il suo trasferimento in California. In queste immagini è chiara la matrice californiana nelle textures e nei colori intensi riconoscibilissimi nei paesaggi sconfinati immortalati dalla fotografa.

Per scoprire altri scatti di Alana Celii qui il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii
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I paesaggi malinconici di Alana Celii
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 5 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

Courtesy and credits Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Anna Frattini · 6 giorni fa · Photography

Classe 1980, J. Jason Chambers è un fotografo americano che racconta l’America attraverso i suoi scatti, viaggiando di stato in stato e ispirandosi al New Topographics Movement. Scorrendo fra gli scatti del fotografo sembra di vedere un’America molto diversa da quella che ci immaginiamo. Insegne al neon luminose, stazioni di servizio e vecchie automobili sospese in un’atmosfera quasi cinematografica. Chambers sembra essere in continuo movimento, dalla California fino a Wall Street passando per il deserto. Le fotografie scattate a New York fanno da contraltare alle suggestioni desertiche del New Mexico e ai panorami texani di Marfa.

La riflessione di J. Jason Chambers su una nuova topografia influenzata dall’uomo si ispira a una mostra risalente al 1975 a Rochester, New Topographics. In questa occasione furono esposti 10 fotografi alle prese con l’arrivo del Concettualismo e del Minimalismo nella fotografia degli anni ’70. Il SFMoMA, nel 2010, ha deciso di riportare in vita questa mostra rivelando il ponte pre-esistente fra il mondo dell’arte contemporanea e quello della fotografia.

Il punto di incontro fra la fotografia di J. Jason Chambers e New Topographics sta nel rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Stazioni di servizio, motel o parcheggi fanno ormai parte del nostro immaginario quando si parla di paesaggistica così oggi come negli anni ’70.

J. Jason Chambers

Per scoprire altri scatti di J. Jason Chambers qui il suo profilo Instagram.

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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