Layla Chenyz è una dei tatuatori che fanno parte e lavorano all’interno del Bebop Ink di Vancouver. Del suo profilo Instagram mi hanno catturata il minimalismo e la pulizia delle forme, poi, andando avanti a scorrere la galleria mi sono ritrovata in un mondo senza fine, un loop continuo, un po’ come le sue creazioni.
La protagonista di molti dei suoi tatuaggi, che somiglia in maniera impressionante alla stessa Layla, si specchia infinite volte negli specchi, si guarda nello schermo di un televisore, o è letteralmente divisa in due, come se una parte del suo corpo fosse in un tempo e l’altra in uno totalmente differente.
Sono creazioni macabre e che vi disorienteranno un po’, poi forse vi verrà voglia di un tatuaggio così.
“Ainda não” di André Mendes in mostra presso la galleria Matéria
Classe 1979, André Mendes è nato a Curitiba (Brasile) e si è formato artisticamente tra il suo paese e la Spagna. Ora, a dieci anni dalla sua prima mostra internazionale individuale, approda in Italia con una personale che ribalterà la vostra concezione di arte contemporanea. A ospitare “Ainda não” (Non ancora) fino al 21 settembre è Matéria, la galleria d’arte contemporanea di Roma che da 4 anni a questa parte si impegna nella promozione delle espressioni legate alla ricerca artistica contemporanea, con un programma pensato per favorire la sperimentazione e la ricerca.
Gli spazi di Matéria perdono la loro classica veste di galleria espositiva, diventando un luogo di creazione, abbattendo il confine tra laboratorio e mostra. Ma non è l’unico confine che viene abolito, anche quello tra installazione, scultura, pittura e disegno si fa sempre più sfuocato.
“Ainda não” ci mostra come un luogo possa perdere la sua veste canonica e ripresentarsi al pubblico in un’altra forma, con l’obiettivo di rendere lo spettatore parte del processo creativo.
“Ainda não” di André Mendes in mostra presso la galleria Matéria
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“Ainda não” di André Mendes in mostra presso la galleria Matéria
“Ainda não” di André Mendes in mostra presso la galleria Matéria
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Le illustrazioni NSFW di @wasted_pleasures
Esiste una legge non scritta, quella della seduzione e il profilo Instagram @wasted_pleasures sa bene come sedurre i 141mila followers che ogni giorno seguono assiduamente la pagina.
Dietro il nome di @wasted_pleasures si cela l’identità di Luca Sorice, autore delle immagini erotiche. Il tratto distintivo più evidente del feed è quello di porre a contrasto due colori principali: mentre le linee sono contraddistinte da un nero profondo, lo sfondo rimane sul rosa e conferisce alle tavole un mood molto pop e contemporaneo.
L’alternanza di momenti caratterizzati dalla dolcezza tipica delle coppie innamorate, sono resi accattivanti da altre opere nettamente più esplicite e meno romantiche, che nascondono sempre un’attitudine giocosa e fresca nei confronti dell’eros.
Dai un’occhiata al profilo di @wasted_pleasures qui e scopri anche le opere di Frida Castelli, della quale abbiamo precedente parlato qui.
Tutto quello che dovete sapere sul festival les Rencontres de la photographie
Il primo incontro fu nel 1970 quando Lucien Clergue, fotografo, Michel Tournier, scrittore e Jean-Maurice Rouquette, storico, decidono di dar vita a un festival di fotografia che faccia di una cittadina romana in Provenza il punto di incontro in Europa.
Les Rencontres de la photographie festeggia nel 2019 50 edizioni, con 26 diverse direzioni artistiche e oltre 1234 mostre. Tre mesi, dal 1° luglio al 22 settembre, in cui la città si risveglia e vive, aprendo le porte a luoghi altrimenti impossibili da visitare.
Si parte da l’église des Trinitaires, chiesa costruita nel 1630 sui resti di un convento costruito dall’Ordine della Santissima Trinità nel 1198.
Forse per celebrare anche la storia di questa chiesa gotica, i curatori hanno deciso di intitolare la mostra celebrativa dei 50 anni di Arles “What a story”, con i poster di tutte le edizioni e una selezioni di foto che hanno reso celebre il festival.
Denis Brihat, Black Tulip, 1980.
Photograph from the Rencontres d’Arles’ collections, reproduced in the book on the 50th edition of the festival, Éditions La Martinière.Lucien Clergue, Harlequin, 1955. Courtesy of the Atelier Lucien Clergue and Saif 2019.
Photograph from the Rencontres d’Arles’ collections, reproduced in the book on the 50th edition of the festival, Éditions La Martinière.
Philippe Chancel regala una mostra che è il frutto di un lavoro di ricerca senza precedenti: DATAZONE. Per oltre quindici anni ha esplorato aree sensibili del nostro pianeta, dal Giappone dopo Fukushima fino alla Corea del Nord passando per gli Stati Uniti, la Cina, l’Africa e l’Europa, per documentare il declino a cui stiamo andando incontro. Non solo ambientale ma soprattutto umano.
Philippe Chancel, Datazone #06, South Africa, Marikana, 2012. Courtesy of the artist and Melanie Rio Fluency. Philippe Chancel, Datazone #14, France, Marseille, Northern and Southern districts, 2017 et 2018. Courtesy of the artist and Melanie Rio Fluency.
Helen Levitt con la sua sensibilità tipica dei primi anni del 900 ci fa invece scoprire una New York diversa e ormai dimenticata, dove i bambini giocano ancora per strada. In mostra anche i negativi. Nella stessa sede, lo spazio Van Gogh, al piano superiore, una mostra dedicata alle donne e al corpo femminile: Susan Meiselas ed Eve Arnold insieme ad Abigail Heyman sono le fotografe protagoniste di Unretouched Women.
Helen Levitt, New York, 1980. Private collection. Film Documents LLC/Courtesy Thomas Zander Gallery, Cologne. Helen Levitt, New York, 1940. The Albertina Museum, Vienna. Permanent loan of the Austrian Ludwig Foundation for Art and Science Film Documents LLC/Courtesy Thomas Zander Gallery, Cologne. Eve Arnold, Actress Joan Crawford, Los Angeles, 1959. Courtesy of Eve Arnold / Magnum Photos. Abigail Heyman, Supermarket, 1971. Susan Meiselas, Debbie and Renee, Rockland, Maine, USA, 1972. Courtesy of Susan Meiselas / Magnum Photos.
Da non perdere alla Maison des Peintres la mostra Home sweet home: tributo a come è cambiato il concetto di casa in Inghilterra dagli anni 70 ad oggi.
Andy Sewell, Untitled, from the series Something like a Nest, 2014 (Home Sweet Home exhibition). Ken Grant, Lisa and Tracy’s sister, Birkenhead, 1990 (Home Sweet Home exhibition).
Al Luma va in mostra il Prix Dior de la Photographie pour Jeunes Talents con una splendida serie della fotografa messicana Daniela Costantini sui colori, la bellezza e la femminilità.
Questo è il festival ufficiale, ma parallelamente si sono sviluppati movimenti come quelli che hanno portato alla luce Voies OFF, festival parallelo e contemporaneo al les Rencontres d’Arles.
Tutto quello che dovete sapere sul festival les Rencontres de la photographie
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Tutto quello che dovete sapere sul festival les Rencontres de la photographie
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Le illustrazioni erotiche NSFW di Olga Galeeva
Olga Galeeva è un’illustratrice e grafica che ha conseguito il Master in Graphic Design a Lisbona e un dottorato di ricerca sulla rappresentazione femminile nei fumetti degli anni 1960-1970 in Italia (studiando Guido Crepax e Milo Manara).
Si è fatta conoscere su Instagram con l’account @og_olillia_artche conta più di centomila followers e racconta il mondo dell’eros con naturalezza, freschezza ed uno stile ben riconoscibile.
“Disegno arte erotica perché gli esseri umani sono creature sensuali e l’erotismo è uno dei principali punti di interesse dell’umanità”.
Bisogna aggiungere che Olga Galeeva è un’artista autodidatta che si è avvicinata al mondo dell’arte da piccola, ma ha intrapreso seriamente la carriera di illustratrice solo dopo la nascita di sua figlia. Se questo genere ti interessa, puoi dare un’occhiata ai lavori di @wasted_pleasures, del quale abbiamo parlato precedentemente qui.
Sul suo sito puoi trovare, oltre alle classiche stampe, anche delle magliette e delle shopper, nel frattempo, non perderti la nostra gallery.