È il 1988 quando gli alpinisti Todd Skinner e Paul Piana affrontarono la loro prima scalata della Salathé Wall su El Capitan, a Yosemite in California, durata ben 30 giorni, indossando l’iconico Denali Fleece appena lanciato sul mercato da The North Face.
Per realizzare quella giacca in pile, The North Face scelse di utilizzare il Polarfleece di Polartec, dando inizio a una collaborazione che continua ancora oggi a distanza di 30 anni.
Con il progetto Circular Design di The North Face, l’azienda statunitense, dopo un attento studio sul design, ha trovato un modo per produrre i suoi Denali utilizzando materiali riciclati e, soprattutto, progettati per essere di nuovo riciclati alla fine del loro ciclo. Polartec fornisce a The North Face tessuto in pile riciclato al 100% per la line Alpine Polartec®, la prima delle collezioni Circular Design del brand.
Prendo spunto da questo nuovo progetto di The North Face per raccontare brevemente e nei suoi momenti fondamentali, la storia di uno dei principali fornitori a livello globale di materiali tessili innovativi, Polartec.

Henry Feuerstein fondò la Malden Mills – che oggi conosciamo come Polartec – nel 1906, azienda tessile specializzata nella lavorazione di tessuti leggeri e abbigliamento in lana, gestita per tre generazioni proprio dalla famiglia Feuerstein.

La Malden Mills ha rivoluzionato il mondo dell’outdoor sotto tutti i punti di vista grazie all’invenzione del pile tecnico, dando il via all’era moderna dell’abbigliamento da performance, grazie anche all’invenzione della più ampia gamma al mondo di tecnologie applicate ai tessuti, consentendo un nuovo modo di affrontare le esperienze all’aria aperta. Parliamo degli inizi degli anni ’80, quando il boom dell’outdoor esplose in tutta la sua potenza.

Negli anni l’azienda ha continuato a sviluppare le tecnologie di lavorazione dei tessuti tecnici, migliorando il modo in cui i prodotti vengono progettati, realizzati e utilizzati.

La storia di quella che diventerà Polartec cambia radicalmente nel 1981 quando, ancora sotto il nome di Malden Mills, crea un nuovo tipo di tessuto in pile di poliestere “felpando” il pile, pettinandolo con una spazzola cilindrica in metallo per distribuire le fibre verso l’alto. È così che nasce il primo fleece in assoluto. Il tessuto risulta leggero, morbido e capace di asciugarsi molto velocemente e il rapporto calore/peso risulta ottimale, oltre alla traspirabilità e alla durabilità.

Vennero fuori però anche dei problemi, come quello del pilling (la formazione dei cosiddetti “pelucchi”), ma subito risolto tosando il tessuto in eccesso, rendendolo di contro ancora più morbido e mantenendo tutte le sue caratteristiche.

Questo nuovo modello riscuote un successo incredibile spingendo almeno una dozzina di brand europei e non soltanto ad utilizzare il tessuto, rendendo mainstream il pile e colorando, grazie a muove stampe fresche e colorate, le piste da sci di tutto il mondo, e siamo tra il 1985 e il 1986.

Il 1988 è un altro anno molto importante. La cinquantenne avventuriera neozelandese Helen Thayer è la prima donna a raggiungere in solitaria uno dei due poli, da sola e senza rifornimenti, indossando una giacca Polarfleece e un maglione half-zip. Quattro anni dopo, la Thayer tornerà al Polo Nord insieme al marito Bill, sfoggiando un outfit coordinato di Polarfleece.

Chiudo con l’anno che ha visto nascere il marchio Polartec, il 1991, quando l’azienda Malden Mills cambia nome ma non l’approccio.
Nonostante io termini il mio racconto qui, la storia di Polartec negli anni si è consolidata fino ad arrivare ai nostri giorni, rinsaldando la propria leadership nel settore e collaborando con le più importanti aziende internazionali del mondo dell’outdoor e non soltanto.
Una storia lunga che continua ad essere scritta ancora oggi, giorno dopo giorno.