Crude, esplicite e inebrianti, le illustrazioni erotiche di Luca Loreti (1990) colpiscono il pubblico con un linguaggio ironico e drammatico. L’artista visivo e fumettista milanese concentra la sua ricerca sull’indagine del mondo che lo circonda e sul rapporto che noi stessi abbiamo con esso, focalizzandosi in particolare sulla sfera sessuale.
Il formato del fumetto, permette a Loreti di fare i conti con le proprie ossessioni, tra le quali il sesso, la meccanica, il cibo, la storia e la musica punk, ma anche di raccontare ciò che non coinvolge direttamente la sua vita privata.
Le opere di Luca Loreti – pittoriche, scultoree e illustrative – sono spesso monocromatiche e dalle campiture piatte, emergono diverse influenze tra le quali quelle del mondo della tattoo art e delle stampa giapponesi Ukyo-e. La semplicità delle forme e il loro immediato riconoscimento sono i metodi con cui rappresenta i soggetti nelle opere: sex toys ed elementi fisici che rimandano all’erotismo e alla sfera sessuale. Tra gli altri soggetti, ritroviamo in maniera frequente il gatto e il topo, personaggi ispirati a “Grattachecca & Fichetto“, il cartone animato interno ai Simpson.

Il primo fumetto di Loreti, dal titolo IO ha da poco compiuto un anno e nelle ultime settimane è protagonista di alcune drawing session organizzate a Torino e Milano, dove sarà presente giovedì 23 febbraio da Vetra Recicli in zona Navigli, dalle ore 19:00. Di IO colpisce l’ironia iniziale ma anche una psicologia violenta in cui il lettore può rivedere se stesso e confrontarsi con le proprie esperienze personali legate alla sessualità.
Collater.al ha fatto qualche domanda a Luca Loreti per approfondire la sua ricerca.
Qual è stato il tuo primo approccio all’erotismo?
Fortunatamente o sfortunatamente la pornografia. Il sesso e l’erotismo sono da sempre parte della mia vita, l’attrazione che ho per questo mondo si è riversata in maniera spontanea nella mia ricerca e nel mio lavoro.
La censura ostacola il tuo lavoro?
Credo di essere il primo censore di me stesso, non ho mai avuto un riscontro particolarmente negativo alle mie opere, forse interessano di più a qualcuno e meno ad altri. Sicuramente, King Koala Press ha avuto il coraggio di investire sulla mia prima opera lunga a fumetti, era un salto nel buio per entrambi.
Il personaggio in copertina del tuo fumetto IO – che si trova ad affrontare continuamente la sua sessualità – ti somiglia molto, in qualche modo c’è qualcosa di te e della tua storia personale?
Quando ho iniziato a pensare al personaggio volevo qualcosa di universale. Non direi che le storie in IO sono mie esperienze dirette, ma sono piuttosto frutto di miei ragionamenti, pensieri o racconti intimi di altre persone. IO mi somiglia perché forse non sono così bravo a disegnare e la cosa più facile da fare è disegnare ciò che ti è più famigliare, sicuramente c’è tanto di me.
Io definisco il protagonista del fumetto come un alieno, un ragazzo senza il naso, con una fiammella al posto dei capelli, questi grandi buchi al posto degli occhi nei quali il lettore si continua ad immergere, un alieno alla scoperta del mondo.

Nelle tue illustrazioni, i sex toys ricorrono spesso, c’è una motivazione precisa per cui ti interessa raffigurarli?
Rappresento i sex toys perché credo siano uno strumento e un mercato molto interessante e utile. Come provavo a spiegare prima volevo un’opera che raccontasse la vita vera delle persone, io nella mia vita privata non uso quasi per niente i sex toys e sai cosa penso? Che peccato!
Nell’ultimo mese hai svolto diverse drawing live session a contatto col pubblico. Domani, 23 febbraio 2023, da Vetra Recicli a Milano, ci sarà un nuovo incontro in cui le persone potranno vederti all’opera e incontrarti personalmente, raccontaci qualcosa in più su questi incontri.
Vetra Recicli è un locale sui Navigli che ha già collaborato con King Koala e ha in vendita tutto il catalogo della casa editrice. Come le altre volte, mi siederò su un tavolino a fare dediche sui fumetti che verranno comprati e con un blocco di fogli disegnerò qualcosa. Per “qualcosa” intendo le uniche cose che so disegnare: gatto, topo, cazzo e figa.
