Rae Martini: dai muri alle tele

Rae Martini: dai muri alle tele

Giorgia Massari · 7 mesi fa · Art

Accade spesso che gli street artists sentano la necessità, a un certo punto del loro percorso artistico, di passare dal supporto murario a quello delle tele, dalla strada agli spazi espositivi. Lo stesso accade per il Wildstyler Rae Martini (1976), probabilmente il più giovane dei writers italiani, che dopo dodici anni di attività artistica nel contesto urbano, trasferisce la sua arte su tela, sfociando nell’informale materico e portando le sue opere in numerose gallerie. L’artista con base a Milano, inaugurerà domani 9 maggio 2023, la sua mostra personale “Tempoforma” a cura di Ilaria Bignotti, presso la galleria Federico Rui Contemporanea, presentando le sue dodici opere inedite dedicate a due cicli di opere: i “Modulari” e i “Sistemi di interazione”.

Rae Martini | Collater.al

La storia artistica di Rae Martini è articolata, particolarmente evolutiva e sempre coerente. La sua lunga attività di bombing stradale influenzò in maniera preponderante la nuova scuola italiana, al punto da essere riconosciuto a livello mondiale e da essere ammesso in alcune delle crews storiche newyorkesi. Martini dedica una particolare attenzione al lettering, cruciale per la sua carriera perché segnò il primo passaggio su tela e dunque ad un approccio pittorico. Il suo lavoro artistico spesso coincide ed è supportato dal lavoro teorico, a cui dedica una grande attenzione, tanto da spendere diverse parole scritte per concepirlo. La sua ricerca si focalizza sul linguaggio e sul tempo, elementi processuali e formali che sono il risultato di una produzione trentennale. L’artista stesso spiega l’importanza della parola, e dunque del lettering, associata al concetto temporale, con un particolare riferimento alle sue nuove opere : “partendo dalla lettera, poi indietro alla struttura, poi indietro alla parola, fino al segno, alla superficie (urbana), al segno del tempo, al tempo stesso e al suo scorrere. Negli attuali Modulari domina il concetto della successione temporale e della sua manifestazione”.

Rae Martini | Collater.al
Rae Martini | Collater.al

Le opere di Rae Martini presentate oggi, mostrano da un lato il legame con il suo passato e dall’altro la volontà di tener traccia delle storie, delle parole e delle vicende umane e collettive. Le sue opere sono “vissute e sopravvissute”, si rifanno ad un passato lontano, a quando l’artista passava le giornate in officina con il padre, “tra attrezzi, vernici e automobili, c’era del cuore, della passione e anche molta solitudine… Oggi traduco quelle sensazioni appartenenti alla mia infanzia in una sorta di “nebbia” o “polvere” che avvolge la superficie delle mie opere”, afferma l’artista.
Le opere materiche di Martini sono infatti costituite da carte di antichi libri secolari, pagine di storie di altri che vengono bruciate e sovrapposte, intrecciate e accostate, lasciando solo l’anima intangibile della parola scritta, a volte percepibile con la vista altre volte solo con la mente. In realtà, la selezione che compie l’artista non riguarda tanto il contenuto ma è mossa piuttosto dalla fascinazione per la materia che mostra un’usura e che contiene un vissuto. Dopo la selezione, Martini passa al processo compositivo che prevede l’incollaggio delle pagine secondo una logica di pattern visuale – modulare per l’appunto – che successivamente brucia in “un atto violento e vigile”.

Rae Martini | Collater.al
Installation view mostra Rae Martini, Federico Rui Arte Contemporanea

La carta di cui sono fatti reagisce al fuoco con grande dignità. La carta moderna brucia in fretta, è fragile. Quella antica resiste, quasi come si difendesse… Il calore liquefa l’inchiostro stampato sulle pagine che in alcuni punti si trasferisce sulla tela come se quel testo volesse sopravvivere in una nuova forma, timbrandosi a nuova vita in maniera spontanea, come una memoria che si rifiuta di scomparire. La parola viene trasferita dalla pagina alla tela e rimane impressa a tratti nella superficie del quadro, a malapena visibile ma presente, quasi rassegnatasi al non essere più protagonista ma sempre carica di dignità”.

La mostra “Tempoforma” è visitabile fino al 30 giugno 2023 presso Federico Rui Arte Contemporanea, via Turati 38, Milano.

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Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Claudia Fuggetti · 6 giorni fa · Photography

“Come vivremmo se non avessimo dei modelli di genere già precostituiti?

È questo il quesito che si pone il progetto Gender Theory della fotografa e filmmaker Rossella Agostini. Dopo essersi laureata in direzione della fotografia presso il Columbia College di Chicago, l’artista ha deciso di focalizzare la sua ricerca sulla celebrazione dell’individuo in quanto tale e il suo rapporto con il mondo circostante.

L’esplorazione delle relazioni interpersonali sono evidenziate da un tipo di estetica che predilige soggetti visibili da lontano collocati in spazi vuoti: insieme alla valorizzazione di bellezze fuori dal comune Rossella crea così una coerenza narrativa. L’artista ha descritto la sua serie fotografica così:

“Gender Theory è una serie fotografica che rifiuta l’idea del binarismo di genere e ne esplora una realtà dove questa non sia una costruzione sociale. Accenna a temi come l’identità e la sessualità e dimostra come il sesso biologico, l’identità di genere e l’espressione di genere non sempre combacino”.

Attraverso un elegante gioco di ruoli, le immagini di Rossella raccontano una storia capace di arrivare immediatamente al pubblico, non è un caso che Gender Theory abbia vinto il London Photo Festival nel 2018.

Visita il sito dell’artista qui.

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
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Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Anna Frattini · 3 giorni fa · Photography

Abbiamo già parlato di Linecheck, l’evento dedicato all’ecosistema musicale italiano e internazionale. Ci siamo andati anche noi e – attraverso la lente di Andrés Juan Suarez – questo è quello che abbiamo visto. Abbiamo respirato aria di novità in un’occasione di incontro e confronto che ci ha permesso di scoprire i nuovi talenti e molte delle nuove tendenze musicali. Insomma, un evento imperdibile nella cornice della Milano Music Week. Le nostre esibizioni preferite sono state quelle di Daniela Pes, 72-HOUR POST FIGHT e Post Nebbia. Quest’anno il tema era #ManyKisses, con la volontà di vedere la musica come un’ecosistema: una comunità poliamorosa che cresce attraverso il dialogo continuo tra i suoi membri, la circolazione di energia ispiratrice e creativa insieme allo scambio fra personalità affermate sulla scena e artistə emergenti. 

ph. Andrés Juan Suarez

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Giulia Guido · 3 giorni fa · Photography

Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica. 

Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti. 

Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte. 

Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Giulia Guido · 3 ore fa · Photography

Lucas Cerri è un fotografo francese, nato a Cannes, che spazia dalle fotografie di viaggio ai ritratti, ma la vocazione per quest’arte è arrivata quasi per caso. 

Infatti, Lucas nasce come musicista, poi col tempo, oltre a esprimere emozioni, pensieri e sentimenti attraverso note e melodie, ha cominciato a fare anche attraverso le immagini. 

Da allora, che fosse analogica o digitale, la macchina fotografica ha sempre fatto parte delle sue giornate. 

Scorrendo il suo sito e addentrandoci nel suo portfolio possiamo notare fin da subito come Lucas Cerri riesca a spaziare dalla fotografia di viaggio, con cui ci porta in ogni angolo del mondo, dall’Islanda agli Stati Uniti, dal caldo Portogallo alla fredda Norvegia, a ritratti intimi e delicati. 

Tra i suoi lavori il nudo ha un ruolo preponderante e il corpo, con le sue forme e le sue linee, diventa quasi una scultura da catturare in tutta la sua naturalezza. Spesso, i corpi che scatta si trovano immersi nella natura, quasi sovrastati da essa e guardando le fotografie di Lucas Cerri sentiamo quel senso di libertà che proviamo quando ci immergiamo nelle profonde acque del mare, o quando corriamo lungo campi desolati. 

Qui sotto trovi una selezione di scatti, ma per scoprire tutti i lavori di Lucas Cerri visitate il suo sito e seguitelo su Instagram

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
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Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
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