Sei artisti contro la crisi climatica, l’idea di WeTransfer

Sei artisti contro la crisi climatica, l’idea di WeTransfer

Federica Cimorelli · 3 anni fa · Art

Anche quest’anno il movimento attivista Fridays for Future ha organizzato il Global Climate Strike, lo sciopero mondiale per il clima dedicato ai diritti del pianeta.
La manifestazione è prevista per il 19 marzo, ma pensare di poter scendere in piazza a protestare nel bel mezzo di una pandemia è anche piuttosto irrealistico. L’unica soluzione è sostenere la manifestazione da casa, non ignorare il problema e cercare di far sentire la propria voce attraverso i social media. 
Negli ultimi mesi, WeTransfer – il servizio online olandese di trasferimento file – si è occupato proprio di questo e per l’occasione ha chiesto a sei artisti internazionali di creare dei poster capaci di unire le voci di tutti a sostegno del pianeta. Scopriamoli insieme.

Il lavoro dell’artista americana Anisa Makhoul è incentrato sulla bellezza del mondo che la circonda.
Qualche anno fa, ho scoperto che la fabbrica di fronte alla scuola materna di mio figlio aveva aggirato la legge e non aveva installato i filtri di una ciminiera. Dopo alcune analisi della qualità dell’aria abbiamo trovato un’enorme quantità di piombo nei dintorni della scuola e nel parco giochi vicino alla fabbrica. L’azienda ha risolto il problema solo dopo essere stata scoperta, questo mi fa stare molto male. Le fabbriche sono le più grandi cause di inquinamento, oggi abbiamo bisogno di modi più innovativi per garantire la salute di tutti.

L’illustratore astratto Daniel Liévano gioca con la realtà.
La cosa che mi piace di più dell’astrazione è che rende ogni composizione immediata e comprensibile, La Terra si sta deteriorando, ho utilizzato questa triste realtà come soggetto del mio poster. Spero che possa ricordare a tutti di agire e non ignorare il problema.

Stefan Marx è un artista tedesco che racconta le sue storie con linee semplici ed essenziali. 
Il mondo si scioglie. Fa troppo caldo. Ho disegnato questo concetto in modo semplice.

Lo stile audace di Karabo Poppy è imperdibile e nasce dal suo rapporto con il Sudafrica.
Ho realizzato un poster sull’effetto del riscaldamento globale sul continente africano. Ho visto alcune fotografie che mostrano come la cima del monte Kilimangiaro in Kenya si sia rapidamente deteriorando e ho quindi sentito un improvviso bisogno di abbracciare la Terra e rassicurarla. Le sue grida non cadranno nel vuoto, molti si stanno unendo per invertire la devastazione, non c’è nessun altro pianeta dopo questo.

Walid Bukhari è un mago della tipografia statunitense che inserisce nelle sue immagini messaggi molto importanti.
Spesso, la crisi climatica sembra una cosa distante se non vedi con i tuoi occhi le reali conseguenze sul pianeta. La mia intenzione con questo poster è evidenziare il fatto che anche il semplice meteo che cambia ogni giorno è una diretta conseguenza del cambiamento climatico.”

Nel lavoro dell’illustratore sud-coreano Yeji Yun si trovano spesso persone e animali in perfetta armonia con la natura.
Volevo sottolineare il concetto che non c’è tempo per aspettare e vedere come vanno le cose. Siamo l’ultima generazione con una reale opportunità di salvare il mondo e dobbiamo agire subito.

– Leggi anche: “Less noise, more life”, il WWF contro l’inquinamento acustico

Le sei opere commissionate per il Global Climate Strike 2021 aderiscono alla protesta per il clima e condividono messaggi universali. Se anche tu vuoi fare parte della lotta puoi supportare la manifestazione scaricando gli artwork sul sito di WeTransfer, sono disponibili per tutti gratuitamente. Puoi condividerli sui tuoi profili social o anche semplicemente stamparli e appenderli alla tua finestra. 

Sostieni anche tu i diritti del pianeta e diffondi la parola.

Because there’s no planet B

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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Giulia Guido · 1 giorno fa · Photography

Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica. 

Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti. 

Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte. 

Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
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Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Claudia Fuggetti · 4 giorni fa · Photography

“Come vivremmo se non avessimo dei modelli di genere già precostituiti?

È questo il quesito che si pone il progetto Gender Theory della fotografa e filmmaker Rossella Agostini. Dopo essersi laureata in direzione della fotografia presso il Columbia College di Chicago, l’artista ha deciso di focalizzare la sua ricerca sulla celebrazione dell’individuo in quanto tale e il suo rapporto con il mondo circostante.

L’esplorazione delle relazioni interpersonali sono evidenziate da un tipo di estetica che predilige soggetti visibili da lontano collocati in spazi vuoti: insieme alla valorizzazione di bellezze fuori dal comune Rossella crea così una coerenza narrativa. L’artista ha descritto la sua serie fotografica così:

“Gender Theory è una serie fotografica che rifiuta l’idea del binarismo di genere e ne esplora una realtà dove questa non sia una costruzione sociale. Accenna a temi come l’identità e la sessualità e dimostra come il sesso biologico, l’identità di genere e l’espressione di genere non sempre combacino”.

Attraverso un elegante gioco di ruoli, le immagini di Rossella raccontano una storia capace di arrivare immediatamente al pubblico, non è un caso che Gender Theory abbia vinto il London Photo Festival nel 2018.

Visita il sito dell’artista qui.

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
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Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali

Le giovani donne di Sam Livm, libere e sensuali

Giulia Guido · 1 settimana fa · Photography

Sono spensierate, libere, belle, vere e sensuali, le giovani donne immortalate dalla macchina fotografica di Sam Livm. Sam è nato a Manchester ma oggi vive e lavora a New York, città che gli ha permesso di portare avanti le sue due grandi passioni, la regia e la fotografia. Mentre attraverso la prima cerca di dare forma alle sue idee, la seconda, a cui si è avvicinato nel 2012, gli permette di rappresentare il mondo così com’è, quasi in modo documentaristico. 

Al centro del suo obiettivo vediamo soprattutto volti e corpi di giovani donne, soggetto perfetto per trasmettere quel senso di libertà che si respira a vent’anni, quando tutto sembra possibile e si gode di ogni attimo della vita. 

Con gli anni la sua tecnica è cambiata e si è evoluta e se all’inizio l’unico soggetto del suo lavoro erano le persone che fotografava, pian piano il riflettore si è spostato su di lui, trasformando la macchina fotografica nel mezzo per trasmettere le sue sensazioni, le sue emozioni. Questo cambiamento ha trasformato il suo stile, rendendolo reale, quasi palpabile, ma allo stesso tempo intimo e unico. 

Qui sotto trovi i nostri scatti preferiti, per scoprire di più su Sam Livm vai sul suo sito.

Sam Livm | Collater.al
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La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue

La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue

Anna Frattini · 2 settimane fa · Photography

Siamo andati al BASE Milano per scoprire i nuovi talenti dell’ottava edizione di PhotoVogue, il festival dedicato alla fotografia di moda portato avanti da Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue. Se l’anno scorso la domanda è stata Che cosa direbbe Susan Sontag? quella di quest’anno risulta sicuramente in linea coi nostri tempi: What makes us human? Image in the age of A.I.. Un interrogrativo che lascia spazio a molte considerazioni e dubbi sul futuro della fotografia che verranno affrontate a fronte di un simposio lungo tre giorni che vedrà la partecipazione di personalità del calibro di Refik Anadol, Fred Ritchin, Margaret Zhang, Gea Politi e tantissimi altri fotografi, creativi e accademici attivi nel mondo della fotografia. Il percorso espositivo si divide in sei sezioni, What is Beauty?, What is Beauty / A.I., Uncanny Atlas: Image in the Age of A.I., Eternal Loops, Spanish Women: A Contemporary Portrait of Strenght and Beauty e Eye Mama. La nostra intenzione oggi é di mostrarvi le cinque immagini che più ci hanno colpiti: sia vere e proprie fotografie che immagini generate grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Yongbin Park, “Girls” dalla sezione What is Beauty

Courtesy Yongbin Park

Angela Suarez, “Reinventing” dalla sezione Spanish Women

Courtesy Angela Suarez

Alexey Chernikov, “One Last Journey” dalla sezione Uncanny Atlas

Courtesy Alexey Chernikov

Nota bene: immagini generale con Intelligenza Artificiale

Uno scatto di Polly Alderton dalla sezione Eye Mama

Courtesy Polly Alderton

Uno scatto di Angelo Formato dalla sezione A.I. What is Beauty

Courtesy Angelo Formato

Nota bene: immagine generata con Intelligenza Artificiale

La fotografia ai tempi dell’AI secondo PhotoVogue
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