Arrivato negli Stati Uniti, a Los Angeles, per studiare alla University of Southern California, Stefano Vitale cerca un modo per esprimere le sue idee fino a quel momento inespresse utilizzando le competenze che aveva a disposizione. L’arte inizia a figurarsi come lo strumento più preciso e sincero attraverso il quale farlo, così inizia un percorso che lo porta a intraprendere una carriera da artista affermato, grazie alle sue illustrazioni coloratissime e metafisiche, evocative di mondi magici in cui la natura dialoga con l’uomo, in cui le figure sono sospese a mezz’aria in cieli stellati e sotto il sole caldo della Sicilia.
Nei primi anni della sua carriera Stefano Vitale insiste su un soggetto ricorrente, una Madonna con un solo occhio, soggetto certamente influenzato dall’iconografia sacra che ha studiato e approfondito durante tutti i suoi viaggi in Messico e Centro America. “Mi sono sempre fidato di più dell’arte popolare che dell’arte ufficiale” spiega Vitale.
Il suo sguardo verso un’arte elementare si rispecchia nello stile che si serve di linee semplici, lasciando al colore la componente decorativa. I soggetti sono celebrazioni di gioia o di legami primordiali come quello tra madre e figlio o tra uomo e natura. Piante e foglie si sovrappongono ai volti, mentre il cielo è sempre un soggetto centrale delle composizioni, segnalato dalla presenza di stelle luminose o lune che rendono magiche notti e tramonti.
L’attività di Stefano Vitale è poi legata da più di due decenni dalla collaborazione con Donnafugata. Per l’azienda vitivinicola siciliana l’artista illustra le etichette delle bottiglie, rappresentando visivamente un immaginario di sapori e odori che nasce in Sicilia, trova la sua ispirazione dalla musica e dal Gattopardo e si insinua nella memoria sensoriale. Qui di seguito alcune delle etichette realizzate da Vitale per Donnafugata.


