This or That – Jacopo Rosati

This or That – Jacopo Rosati

admin · 7 mesi fa · Art

La carriera di Jacopo Rosati ha inizio nel 2006 a Venezia, sua città natale, nel prestigioso Studiocamuffo, dove lavora come grafico e illustratore prima di lanciarsi nel roboante mondo dei freelance.
Rosati lavora principalmente per il mercato editoriale e pubblicitario, negli anni ha utilizzato diverse tecniche per sviluppare le proprie opere; dal collage al software digitale. Per caratterizzare maggiormente i suoi lavori sceglie inizialmente di utilizzare il feltro, e grazie a questa scelta in pochissimo tempo riesce a ritagliarsi uno spazio d’eccezione tra gli illustratori italiani.

A Jacopo Rosati piace sperimentare liberamente approcci diversi in base alle esigenze del cliente. Ha lavorato per Die Zeit, La Repubblica, Il Sole 24Ore, L’espresso, Eni, Das Magazine, Playboy, Vanity Fair, The Wall Street Journal, The Daily Telegraph, Monocle, The Washington Post, Wired, Pirelli, Campari… dobbiamo continuare? Potremmo farlo perché la lista di collaborazioni è davvero lunghissima. Tra le ultime (e di nota, non solo per le dimensioni) sicuramente quella con Pink Salt Agency per Fineco per cui ha completamente illustrato le scocche di 9 treni metro a Milano. Un vero e proprio viaggio illustrato dedicato alla città e alle sue caratteristiche più significative.

Collater.al, insieme a BRILLO Magazine ha intervistato Jacopo Rosati, chiedendogli di schierarsi in quello che è utopicamente un mondo in cui sembra sempre ci siano solo due elementi in contrasto tra i quali scegliere. This or That?

Mezzogiorno o mezzanotte?
Mezzanotte

Biennale o musei vaticani?
Biennale

Coca Cola o Pepsi?
Pepsi

Easy Rider o Fast and Furious?
Easy Rider

Batman o Spiderman?
Batman

Invasione zombie o invasione aliena?
Invasione aliena

Chiamata o messaggio?
Messaggio

Nostalgia o immaginazione?
Immaginazione

Vivere in un mondo in cui tutto è in miniatura o tutto è gigante?
Vivere in un mondo in cui tutto è in miniatura

Illustrazione digitale o cartacea?
Illustrazione digitale

Magazine o quotidiani?
Magazine

Urlare o sussurrare?
Urlare

Essere mangiati da uno squalo o da una tigre?
Squalo

Volare o leggere nella mente?
Volare

Pieno o vuoto?
Pieno

NY o LA?
NY

00s o ’10?
00

Gen Z o Millennials?
Gen Z

Instagram o TikTok?
Instagram

Apple o Samsung?
Apple

Bates Motel o Overlook Hotel?
Overlook Hotel

Pietra o ferro?
Ferro

Mozart o Metallica?
Mozart

Angelo o diavolo?
Diavolo

Federer o Nadal?
Federer

Legge o anarchia?
Legge

’70s or ’90s?
90s

Casa d’asta o crypto art?
Casa d’asta

Vincere un Oscar o un Grammy?
Oscar

Partecipare a Squid Game o agli Hunger Games?
Squid Game

Avere un sosia o un cane parlante?
Cane parlante

Tè o caffè?
Caffè

Inverno o estate?
Inverno

Suv o macchina sportiva?
Macchina sportiva

Viaggio con van VolksWagen o hotel all inclusive?
Hotel all inclusive

Cucina o Deliveroo?
Deliveroo

Svegliarsi presto o andare a letto tardi?
Andare a letto tardi

Testo: Collater.al e BRILLO Magazine

This or That – Jacopo Rosati
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Oltre Petra, la Giordania attraverso le foto di Federico Feliciotti

Oltre Petra, la Giordania attraverso le foto di Federico Feliciotti

Giorgia Massari · 6 giorni fa · Photography

Stati come il Perù, la Thailandia, l’India e la Giordania sono spesso sinonimo di vacanza per gli occidentali, Paesi in cui fare viaggi mozzafiato e di cui si conoscono solo due o tre località “da sogno”. Ma ogni nazione conserva la propria identità storica e culturale così come risvolti crudi e drammatici, spesso ignorati. È il caso della Giordania, meta turistica molto in voga negli ultimi anni e associata in primis a Petra, la suggestiva città scavata nella roccia. Ma cos’altro si conosce di questo stato arabo? Come vive il suo popolo? Ce lo racconta in esclusiva il fotografo italiano Federico Feliciotti attraverso una serie di scatti inediti realizzati in Giordania nel febbraio 2023. 

Il viaggio di Feliciotti in Giordania inizia proprio con intenzioni turistiche. Immediatamente però decide di uscire dalle zone più frequentate e scoprire le tradizioni, le abitudini e le condizioni attuali del popolo giordano.
La Giordania è stato il primo paese del medio Oriente che ho visitato. Paesaggi mozzafiato, deserto e città ferme nel tempo. Questo era quello che mi ero sempre immaginato tra una foto e l’altra nel web. Non immaginavo che fosse molto, ma molto di più.” – ci racconta il fotografo – “ad esempio, non sapevo che la Giordania ospitasse rifugiati da circa 20 anni. Parliamo di una popolazione totale composta da dieci milioni di persone, fra cui mezzo milione di siriani rifugiati.

Federico Feliciotti mette il luce gli effetti che la crisi economica e il cambiamento climatico hanno avuto sulla vita del popolo giordano. I suoi scatti racchiudono l’essenza delle persone che ogni giorno si sforzano di sopravvivere, in mancanza di acqua, di cibo e di una casa confortevole in cui abitare. Il velo di nebbia che avvolge alcune fotografie concorre nel creare un’atmosfera drammatica, in altre invece il cielo azzurro e la luce gialla del sole illuminano la composizione, evidenziando la capacità delle persone di apprezzare la vita nonostante le difficoltà. La felicità e la spensieratezza si vede sui volti dei bambini ritratti da Federico: alcuni giocano a pallone in strada, altri lo guardano divertiti.
L’alternanza emotiva che i suoi scatti propongono crea una sensazione pesante, che stringe il cuore dello spettatore, ora perso con la mente nelle lande aride e desolate della Giordania.
Federico Feliciotti è stato ospite della mostra collettiva ImageNation a New York, dal 10 al 12 marzo 2023 a cura di Martin Vegas

Oltre Petra, la Giordania attraverso le foto di Federico Feliciotti
Photography
Oltre Petra, la Giordania attraverso le foto di Federico Feliciotti
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La quotidianità autentica delle foto di Tom Johnson

La quotidianità autentica delle foto di Tom Johnson

Tommaso Berra · 5 giorni fa · Photography

C’è qualcosa nelle foto di Tom Johnson che porta i soggetti ad essere sempre protagonisti fieri del momento immortalato. Che si tratti di progetti commerciali o di produzioni personali, il soggetti rappresentati dall’artista inglese sono sempre celebrati nella loro quotidianità e unicità.
Partito come fotografo per l’agenzia Magnum, ora Tom Johnson è un apprezzato fotografo con pubblicazioni e progetti internazionali, nei quali porta la sua predilezione per ambienti isolati come nuclei unici per i quali vale la pena raccontare storie al singolare.
Questa ricerca di imprimere storie autentiche si trasmette anche attraverso la narrazione dei momenti davanti ai quali si trova l’autore. Sul suo profilo Instagram con qualche riga ti testo è spiegato il momento in cui si è trovato davanti un buffo ragazzino con una cuffia da nuoto in testa, lo sguardo in camera di un signore che tiene in braccio un’oca finta o i passatempi di due gemelle vestite interamente di rosa.
Il movimento è senza dubbio un altro degli aspetti che non manca mai nelle fotografie di Johnson. Di questo prende l’espressività imprevista che crea nei soggetti e il momento, ancora una volta, unico, che non si ripeterà con la stessa esattezza o inesattezza, ma resterà una storia autentica.

La quotidianità autentica delle foto di Tom Johnson
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Le migliori fotografie dell’anno secondo Sony 

Le migliori fotografie dell’anno secondo Sony 

Giorgia Massari · 2 giorni fa · Photography

Tra meno di un mese, il 14 aprile 2023, a Londra inaugurerà l’annuale mostra di fotografia Sony World Photography Awards, giunta alla sua 16° edizione. Il progetto nasce da una collaborazione tra Sony e World Photography Organisation con l’obiettivo di celebrare i migliori fotografi provenienti da tutto il mondo, dagli emergenti ai professionisti. In attesa dell’inaugurazione che si terrà da Somerset House, SWPA annuncia i vincitori della categoria Open Competition, che concorreranno per aggiudicarsi il premio di Open Photographer of the Year 2023 e i cinque mila dollari in palio.
I giudici del concorso Open hanno ricevuto più di 200 mila immagini, il più alto numero di iscrizioni ricevute in sedici anni. Tra i numerosi scatti ne sono stati selezionati dieci, uno per ogni categoria stabilita. Natura e fauna selvatica, Ritrattistica, Street photography, Travel, Architettura, Lifestyle, Motion, Object, Natura morta, Paesaggio e Creatività sono i temi affrontati quest’anno.
Non dev’essere stata una scelta facile per i giudici e in particolare per Eric Scholsser, direttore artistica della Tbilisi Art Fair, giudice della competizione Open. Il risultato delle difficili scelte prese è la presenza di una varietà di stili, di luoghi e di colori che caratterizza ogni fotografia.

Tra i nomi internazionali in concorso c’è Giorgos Rousopoulous, che vince il premio per il miglior paesaggio, trasportando lo spettatore in Grecia, più esattamente nel Parco Nazionale di Pindus. Il miglior scatto Lifestyle di Azim Khan Ronnie mostra invece dei bambini di un villaggio in Bangladesh, ritratti in un momento di spensieratezza. Il premio per la categoria Architettura è vinto invece dal fotografo inglese Mark Benham con lo scatto The Silos, dai colori caldi e l’atmosfera metafisica.
Sono quattro gli scatti in bianco e nero che si aggiudicano i premi di categoria: Max Vere-Hodge con Ghosts (Viaggi), Dinorah Graue Obscura con Mighty Pair (Natura e fauna selvatica), Boris Eldagsen con Pseudomnesia (Creatività) e Andreas Mikonauschke con lo scatto Exhausted per la categoria Street Photography. Il bianco e nero si riconferma autentico e ribadisce che “una buona immagine non ha bisogno di colore”.
Sono invece preponderanti e brillanti i colori dello scatto vincitore della categoria Motion, aggiudicatosi da Zhenhuan Zhou, in cui il fotografo ritrae una cowgirl in sella a un cavallo in corsa, intento a frenare bruscamente per affrontare la curva. Dall’armonia cromatica sulla scala dei marroni è il ritratto di Charlie realizzato da Sughi Hullait (Ritratti) che racconta la storia di un gruppo di ragazzi inglesi che durante la pandemia costruirono uno skate park fai da te.
Il tema del riciclo e del rispetto ambientale è affrontato da Mieke Douglas nello scatto Recycled, vincitore della categoria Oggetto. Il suo scatto fluttuante ed etereo raffigura dei fiori fatti di carta e nastri che probabilmente galleggiano negli abissi, mettendo in luce una tematica delicata e attuale.
Il vincitore assoluto di questo concorso verrà annunciato il 13 aprile 2023 e darà il via alla mostra fotografica dell’anno, visitabile fino al primo maggio. 

Le migliori fotografie dell’anno secondo Sony 
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Il fotografo Miloš Nejezchleb invita a stare immobili

Il fotografo Miloš Nejezchleb invita a stare immobili

Giorgia Massari · 1 giorno fa · Photography

Nelle fotografie di Miloš Nejezchleb (1978) nulla si muove, tutto è immobile e statuario. Il fotografo ceco, vincitore di numerosi premi tra cui il Fine art Photographer of the year 2021, ha un approccio  fotografico concettuale e narrativo. I protagonisti sono spesso gruppi di persone, ritratti come manichini e tutti nella stessa posa rigida, come se fossero parte di una coreografia sincronizzata. Nella maggior parte dei casi i volti non sono visibili, privando i soggetti di una personalità e di caratteristiche specifiche. Questa scelta trasforma i corpi in sola materia, con l’unica funzione di comunicare attraverso le pose che Miloš decide di fargli assumere. Miloš Nejezchleb realizza infatti diversi scatti degli stessi soggetti, facendo loro cambiare posizione e creando così una narrazione in serie. Attraverso le fotografie, Miloš affronta argomenti sociali attuali e racconta storie personali ed emotive. Ne è un esempio la serie Stronger in cui Miloš mostra la rinascita della protagonista, a seguito di un momento di intenso dolore: le due versioni della stessa persona sono ritratte nell’atto di guardarsi negli occhi, scoprendosi e ricordandosi.  

Se da una parte la staticità degli scatti risulti asettica, dall’altra accentua la drammaticità del silenzio e colloca lo spettatore in un preciso momento sospeso nel tempo. I colori brillanti bilanciano la sensazione di inquietudine, donando un aspetto pop alle opere. L’estetica e l’armonia è ricercata quasi maniacalmente da Miloš, che cura ogni dettaglio in prima persona: dalla scenografia allo styling, dalla scelta dei luoghi alla post produzione.

Miloš Nejezchleb è stato recentemente ospite della mostra collettiva ImageNation a New York, dal 10 al 12 marzo 2023 a cura di Martin Vegas.

Il fotografo Miloš Nejezchleb invita a stare immobili
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