I migliori 5 video musicali con architetture e monumenti famosi

I migliori 5 video musicali con architetture e monumenti famosi

Collater.al Contributors · 2 mesi fa · Design

Con l’avvento delle piattaforme di streaming che sono diventate sempre più il luogo in cui ascoltare musica, si è persa in parte l’attenzione ai video musicali. Molti artisti però continuano a realizzare videoclip bellissimi, scegliendo location mozzafiato, che vanno da case di design a monumenti della storia dell’arte come la Tour Eiffel.

Collater.al ha chiesto a ESSE Magazine di segnalare 5 tra i video musicali più spettacolari in cui compaiono monumenti e architetture famose, o altre meno note in cui il talento di artisti come Kendrick Lamar o di Solange si unisce a quello di grandi progettisti.

PNL – Au DD
Tour Eiffel (Parigi, Francia)

A tre anni di distanza dal loro ultimo album, “Dans la légende”, il duo francese annuncia il ritorno come meglio non poteva: il video di “Au DD”, il singolo che ha lanciato l’album “Deux Frères”, viene girato nel luogo simbolo di Parigi, la Tour Eiffel, a rappresentare come meglio non poteva la grandezza di Ademo e Nos.

Beyoncé e Jay-Z – Apeshit
Museo del Louvre (Parigi, Francia)

Quale miglior location per la coppia più iconica di sempre? Beyoncé e Jay-Z per il loro brano “Apeshit” scelgono addirittura il Louvre per il video di uno dei loro brani collaborativi più apprezzati dell’album “The Carters”.

The Weeknd – Secrets
The University of Toronto Scarborough e Toronto Reference Library (Toronto, Canada)

Per uno dei brani più apprezzati di “Starboy” – l’album che nell’ultimo periodo sta vivendo una seconda vita grazie a TikTok – The Weeknd ha scelto come location due luoghi molto importanti della sua città, Toronto: l’Università e la Biblioteca.

Solange – Cranes in The Sky
Steel House by Robert Bruno (Yellow House, Texas, Stati Uniti)

Sono tantissimi gli scenari architettonici che fanno da setting al video di “Cranes in The Sky” di Solange Knowles, dal New Orleans passando per il Texas ed arrivando al New Mexico. Solange Knowles passa anche per una delle strutture più insolite d’America: la Steel House di Robert Bruno, un architetto famoso per la sua tecnica di saldatura dell’acciaio. La Steel House rappresentava tutti i sogni dell’architetto, che purtroppo non vide mai il suo pieno completamento.

Kendrick Lamar – N95
Forth Worth Water Garden (Fort Worth, Texas, Stati Uniti)

“N95” è il primo singolo estratto da “Mr. Morale & The Big Steppers”, l’ultimo album di Kendrick Lamar. Il video del brano – una vera e propria denuncia sociale legate anche al Covid – presenta moltissime location, ma quella che ha colto maggiormente attenzione è quella del Fort Worth Water Garden, una vera e propria oasi costruita nel 1974 al centro di Fort Worth, una cittadina del Texas del nord.

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Steve Messam, sul ruolo dell’uomo nei confronti del paesaggio

Steve Messam, sul ruolo dell’uomo nei confronti del paesaggio

Tommaso Berra · 2 mesi fa · Design

Steve Messam lavora con le sue installazioni gonfiabili sul concetto di quotidianità, intervenendo direttamente con architetture e strutture costruite dall’uomo e che hanno definito il paesaggio, modificandone l’aspetto.
Il lavoro sul quotidiano dell’artista inglese in particolare riguarda l’azione dell’uomo ripetuta nel paesaggio, in particolare in quei luoghi vuoti che sono in qualche modo stati segnati dall’intervento e dalle attività umane. Questi segni aiutano a comprendere non solo la storia del posto ma rispondono all’interrogatorio su quale sia la responsabilità degli umani nel cambiamento della morfologia e dell’orizzonte naturale. Ogni attività contribuisce a creare un paesaggio familiare e quindi una quotidianità.
Steve Messam utilizza delle sculture gonfiabili in tessuto, incastrate dentro vecchie costruzioni abbandonate o a coprire ponti costruiti sopra torrenti di campagna. I colori accesi di queste opere site-specific creano un contrasto con il contesto, sempre legato a toni e materiali legati alla natura.

Steve Messam | Collater.al
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Un esperimento tipografico con l’AI

Un esperimento tipografico con l’AI

Tommaso Berra · 2 mesi fa · Design

Edoardo Benaglia è un grafico che fa parte dello studio creativo ATIO Studio, tra i progetti di cui si occupa questa realtà c’è anche lo sviluppo di lavori tipografici ed è proprio da qui che il designer è partito per la sua ultima idea.
Benaglia questa volta però si è servito di DALL·E per realizzare il nuovo progetto. L’algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI ha infatti generato un alfabeto tipografico sotto le indicazioni testuali fornite dal designer, il risultato è molto interessante e morbido.
Le lettere e le cifre generate dall’AI sono in bianco e nero e sembrano essere realizzate con strutture gonfiabili, divani di design concettuali o in altri casi installazioni artistiche. L’esperimento tipografico di Edoardo Benaglia è nato inserendo diverse fornti di ispirazioni e DALL·E ha confermato quanto l’intelligenza artificiale possa rappresentare una possibilità per gli artisti, soprattutto in termini di creatività, permettendo loro di attingere a un universo pressoché infinito di forme.

AI | Collater.al
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Un esperimento tipografico con l’AI
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I giganteschi pupazzi di design dell’artista Lucas Zanotto 

I giganteschi pupazzi di design dell’artista Lucas Zanotto 

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Design

Cosa succede se si applicano i principi del design all’estetica dei pupazzi? Lo scopriamo con le creazioni dell’artista italiano con base a Helsinki Lucas Zanotto, che applica diverse combinazioni forme allo stile divertente e giocoso dei pupazzi. Grazie al suo background che pesca dal graphic design, dall’architettura e dal design del prodotto, messi a servizio della sua immaginazione, Zanotto crea opere innovative e d’impatto, che lo hanno portato a produrre anche animazioni in 2D, installazioni e immagini digitali. Per quest’ultime l’artista si è servito dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sperimentando la creazione di sculture di design dall’animo cartoonesco, con enormi occhi e dai colori sgargianti.

Per questo progetto, Lucas Zanotto è ispirato da oggetti esistenti, puntando ad una fusione con il mondo cartoon, tipico dell’immaginario dell’artista. Le mongolfiere della Cappadocia prendono vita, si uniscono e costituiscono un gigantesco pupazzo volante dai colori tenui e pastello, come il senape, il blu e il panna. Un altro esempio sono i vasi in vetro, dalla forma orientaleggiante, che con Zanotto diventano simpatici personaggi dal mono occhio e dalle smorfie divertenti. In altri casi i pupazzi appaiono come dei gonfiabili, proprio come i materassini per il mare o per la piscina. In un’opera vediamo come Lucas si ispiri ai pouf (o poltrona a sacco) che rendono le sculture soffici e morbide, una sensazione che viene trasmessa allo spettatore grazie alla componente realistica fortemente accentuata. È sorprendente vedere come alcune opere appaiano come estremamente reali e come sia quasi difficoltoso comprenderne la finzione. È facile distinguerne i materiali con cui sono realizzati, come la plastica, il vetro o il legno e al contempo ci porta a desiderare un universo parallelo in cui classici oggetti inanimati possano osservarci e farci divertire.

I giganteschi pupazzi di design dell’artista Lucas Zanotto 
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I giganteschi pupazzi di design dell’artista Lucas Zanotto 
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I “Fuzzy Friends” di Alfhild Külper 

I “Fuzzy Friends” di Alfhild Külper 

Giorgia Massari · 2 mesi fa · Design

“Fuzzy Friends” ovvero amici pelosi, è il nome tenero e divertente con cui Alfhild Külper chiama le sue creazioni tessili. Il termine “amici” fa subito intendere il forte legame che l’artista crea con le sue opere e le emozioni che intende trasmettere. Alfhild descrive infatti il suo processo creativo come profondamente intuitivo ed emotivo. L’artista e designer svedese, oggi con base ad Amsterdam, realizza tappeti colorati che oscillano tra pezzi di design e opere d’arte, con l’obiettivo di realizzare degli antidoti alla vita frenetica a cui siamo sottoposti. La lana riciclata e il tencel (ricavato dagli alberi di eucalipto) li rendono soffici al tatto e piacevoli alla vista, stimolando ad una connessione gentile, che evoca nello spettatore sensazioni positive. Le trame naturali, senza dubbio concorrono ad accentuare questa sensazione, trasportando lo spettatore in un nuovo mondo, fatto di mappe immaginarie. Da un lato infatti, le trame ricordano delle vedute aeree, il classico paesaggio che è possibile osservare quando si è in volo. Isole di diversi colori si accostano l’una all’altra, dei fiumi e delle montagne talvolta le separano, costituendo nell’insieme composizioni armoniose che stimolano l’immaginazione, proprio come accade ammirando un’opera astratta di Paul Klee.

I punti realizzati con la tecnica del tufting ricordano la struttura del muschio che dona dinamismo e tridimensionalità alle creazioni, prettamente bidimensionali. Proprio come il muschio, i tappeti di Alfhild Külper tentano un’invasione degli ambienti, arrampicandosi sui muri, sugli specchi e ricoprendo interi divani o sedie. Lo stile organico si rifà alle attuali tendenze del mondo artistico che guardano, oggi più che mai, verso il ricongiungimento al mondo naturale, in particolare a quello dei muschi e muffe, che in Alfhild si traducono in forme amorfe dai colori pastello e dalle texture ruvide.
Le opere dell’artista Alfhild Külper sono attualmente visibili a New York presso la galleria Superhouse, dal 24 marzo al 30 aprile 2023.

Alfhild Külper | Collater.al
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I “Fuzzy Friends” di Alfhild Külper 
I “Fuzzy Friends” di Alfhild Külper 
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