In una breve bio all’interno del suo sito ufficiale, Annibale Siconolfi si definisce artista, architetto e costruttore di mondi. L’ultima definizione è quella che sembra riuscire a far comprendere meglio il lavoro del 3D artist italiano.
Attraverso i render Siconolfi aka Inward crea futuristiche città e paesaggi spaziali decadenti, nei quali qualche pianta trova spazio tra giungle di cemento, palazzi che si muovono e altri costruiti uno sopra l’altro, in uno scenario che ricorda quello dei film di fantascienza come Blade Runner, ambientati in un futuro incerto e quasi inaccessibile anche all’uomo.


Le ispirazioni ai paesaggi creati da Annibale Siconolfi arrivano non solo dai Science Fiction, ma anche dalla tendenza degli architetti a creare paesaggi immaginari, una sfida da sempre accolta dai progettisti che ora è favorita dalle grandi possibilità e dal realismo raggiunto dalle tecniche di modellazione 3D.
Realizzando paesaggi fatti di neon nei quali la natura in alcuni casi ha sovrastato la presenza umana, l’artista vuole rappresentare alcuni problemi ambientali come il riscaldamento globale e l’inquinamento. La scelta di progettare palazzi costruiti in pareti verticali e di rapprentare le città del futuro come giganteschi templi primitivi pone l’attenzione anche su un altro aspetto che gli architetti e urbanisti dovranno affrontare in futuro, ovvero quello del continuo sovvrapopolamento delle città.
Secondo Inward in futuro vivremo all’interno del mondo Cyberpunk rappresentato al cinema da film come Interstellar, Akira, Inception, Matrix e Il Pianeta delle Scimmie.





