Nel corso degli ultimi dieci anni, il collettivo artistico CHEAP ha fatto scuola nell’arte pubblica effimera, spazzando via le convenzioni con la stessa foga con cui attaccava i suoi poster nelle strade di Bologna. Oggi, questo progetto ribelle e trasformativo arriva al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per celebrare un decennio di sabotaggio artistico.

Il MAMbo ospiterà un’ampia esposizione delle opere di CHEAP, comprese installazioni già realizzate, una selezione dall’archivio fotografico che documenta i progetti di street art, e una serie di poster in formati insoliti. L’esposizione sarà distribuita in tutto il museo, spazi espositivi e non espositivi, dai bagni per il pubblico alla collezione permanente.

Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, sottolinea l’importanza di questo evento: «I poster di CHEAP hanno abbellito e disturbato il nostro paesaggio urbano per un decennio, esprimendo con creatività un’instancabile volontà di stupire i passanti con messaggi diretti su temi spesso controversi ma necessari. Questi poster si sono radicati nella memoria di chi li ha visti, nonostante l’effimera natura dell’arte pubblica. Questa iniziativa di invadere lo spazio del MAMbo dimostra la volontà di abbattere le barriere tra arte pubblica e istituzione culturale, aprendo un dialogo tra l’arte contemporanea e il pubblico.»

Il termine “mostra” viene deliberatamente evitato in questo contesto, poiché si preferisce parlare di “infestazione“. CHEAP ha talvolta definito il proprio lavoro come un “virus”, un’entità capace di mutare insieme all’ambiente circostante. Questa infestazione si estende anche al femminismo, un tema centrale nei lavori di CHEAP, che troverà spazio all’interno del MAMbo.

L’apertura ufficiale di “SABOTATE con Grazia” si terrà giovedì 5 ottobre dalle 18:00 alle 21:00, con ingresso gratuito. Il progetto sarà visitabile dal 6 ottobre al 17 dicembre, seguendo gli orari e le modalità di accesso del museo. Questa esposizione rappresenta un’opportunità straordinaria per riflettere sull’arte pubblica, le sue sfide e il suo potenziale di trasformazione.



