La natura ci offre una varietà di forme, di colori, di texture e di increspature incredibili e talvolta surreali. Molte di queste sono davanti a noi ogni giorno ma, molto spesso, non siamo in grado di apprezzarne il fascino o semplicemente non ci soffermiamo ad ammirarle. Basti pensare alla frutta e alla verdura e alle bellissime forme perfette che ci regalano. L’interno a strati concentrici di una cipolla, le striature di una mela o i colori saturi dell’anguria. Elementi organici che fanno parte della nostra quotidianità e che, per questo, vengono dati per scontati. La fotografa Elisa Parrino Rensovich dona a questi elementi una posizione di rilievo all’interno del suo progetto “Perpetual Metamorphosis”, in cui pone a confronto le texture organiche a quelle della pelle umana.

Le pelle è l’organo più grande del nostro corpo ed agisce come protettrice dagli agenti esterni. Per quanto apparentemente fragile, è in realtà la componente più resiliente del nostro corpo. È soggetta a trasformazioni costanti che, nel corso del tempo, emergono più o meno intensamente. Con una serie di fotografie realizzate attraverso una lente macro, caratterizzata dal soft focus, Elisa Parrino Rensovich mette in relazione determinati tratti della pelle, come le lentiggini, i lividi, le cicatrici, le vene, con elementi naturali, in particolare con la frutta e la verdura. Un naso è accostato ad una fragola, una cicatrice violacea ad una cipolla, un neo all’interno di un’arancia. Lo spettatore si trova di fronte ad elementi altamente familiari e riconoscibili che acquistano da un lato un sapore onirico e dall’altro penetrano nella memoria, concorrendo nel riaffiorare di ricordi o eventi del passato.