C’è più di una buona ragione per ascoltare i Golfers

C’è più di una buona ragione per ascoltare i Golfers

Claudia Maddaluno · 4 anni fa · Art

Se stavi cercando il brano giusto per la tua playlist con le ultime uscite di ottobre, i Golfers hanno ciò che fa per te.

Il duo composto da Max e Claudio ha da poco rilasciato il secondo singolo dopo Your Game: si intitola “Good Reason”, ma le buone ragioni per ascoltarlo sono più d’una.

La prima è che è un brano che puoi ascoltare di lunedì, facendo finta che sia appena iniziato il weekend. Poi mettici che prende ispirazione da The Blaze e Jamie XX ma aggiunge spunti innovativi e uno stile molto personale che va a rafforzare l’identità artistica del duo irpino affascinato dalla scena dance anni ’90 ma anche da un pop più dinamico e melodico.

Altro motivo è che “Good Reason” è accompagnato da un video live molto figo girato a Napoli da Dario De Simone alla Fondazione Made in Cloister (ex-Chiostro della Chiesa di S. Caterina a Formiello) che ogni anno ospita un’opera site specific realizzata da artisti internazionali al fine di supportare il dialogo continuo tra tradizione e arte contemporanea.

Questo spirito anima anche il progetto Golfers, molto attento a costruire una sua identità visiva, legata al mondo dell’arte e della moda.
Scopri di più guardando il video di “Good Reason” e leggendo la nostra intervista.

Ciao Golfers, presentatevi con un paio di righe e una canzone a chi ancora non vi conosce.

Ciao Collater.al, noi siamo Max e Claudio, per un motivo non ben specificato quando suoniamo insieme piace farci chiamare Golfers. Veniamo dall’Irpinia e suoniamo una musica elettronica che fonde elementi di annate e stili differenti, riportando l’ascoltatore a sensazioni spesso contrastanti tra di loro. Non siamo in grado di catalogarci in un genere esatto, né ci teniamo particolarmente a farlo. Per capire meglio di cosa parliamo vi suggeriamo di ascoltare il nostro ultimo singolo “Good Reason” che rappresenta benissimo l’idea della nostra musica.

Good Reason” è il vostro nuovo singolo. Ci raccontate come nasce la traccia?

Bella domanda! Questo pezzo nasce seguendo dinamiche poco convenzionali. Un pomeriggio eravamo in studio a lavorare agli ultimi ritocchi di una vecchia traccia. É successo che a fine giornata, ancora incoscienti, ci siamo resi conto di aver esagerato, il brano originale non esisteva più, era venuto fuori un nuovo pezzo fortemente contaminato dagli ascolti del momento, ma che sentivamo estremamente personale.
E’ una delle nostre tracce preferite proprio perché è nata in maniera del tutto naturale, senza dover forzare nulla.

Il vostro progetto, seppure giovane, ha già una precisa identità visiva. Le linee, i colori forti e accenni all’op art sono in qualche modo le tre principali connotazioni del vostro stile. Da dove nasce l’esigenza dei Golfers di abbinare la musica elettronica all’arte visiva moderna

Siamo sempre stati attratti dall’estetica e nel momento in cui abbiamo messo su questo progetto ci è sembrato scontato dedicare la giusta importanza a questo aspetto. La parte visiva va considerata come parte integrante della nostra musica, è uno strumento in più. Abbiamo avuto la fortuna di poter collaborare con LAND OH studio, che ha realizzato e ideato le grafiche di queste prime due tracce (“Your Game” e “Good Reason”) e di tutte le nostre prossime uscite.

Il video che accompagna “Good Reason” è un live girato alla Fondazione Made in Cloister a Napoli. Vorremmo sapere i motivi di questa scelta e com’è nato il rapporto con il brand D.A.T.E. che ha supportato il progetto.

Stavamo ragionando su un contenuto video per Good Reason e l’idea del classico videoclip non ci faceva impazzire. Il nostro mondo è molto vicino a quello dell’arte in genere. La location del Made In Cloister è pazzesca, c’è un connubio perfetto tra arte moderna e architettura storica. Quando ci è stato proposto di girare lì ci è sembrato molto coerente con quello che cercavamo. D.A.T.E. è un brand molto sensibile al connubio musica e moda, a loro è piaciuta la nostra musica e anche il nostro “stile” e il mondo visivo che ci rappresenta, così ha scelto di collaborare al progetto fornendoci le scarpe che vedete nel video e che sono della prossima collezione autunno/inverno, oltre che spingere il pezzo anche sui loro canali. Probabilmente faremo altre cose insieme in un futuro prossimo. 

L’ultima domanda è un consiglio: che disco ascoltiamo oggi?

Beh, potreste ascoltare uno dei nostri dischi preferiti: “Dancehall” dei The Blaze.

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Il mondo mondano di Nicolò Rinaldi

Il mondo mondano di Nicolò Rinaldi

Collater.al Contributors · 5 giorni fa · Photography

Il fotografo italiano di street e lifestyle Nicolò Rinaldi compie una vera e propria esplorazione del mondo quotidiano in chiave fotografica. Dopo aver iniziato con la fotografia di paesaggi e esterni, Rinaldi si specializza nel campo della fotografia documentaristica e street, identificando cliché e abbracciando l’ordinario in situazioni affollate. Nella serie Mondo Mondano, Rinaldi si addentra nel cuore della movida sociale. Il vivace tessuto delle feste e dei festival vibra nei suoi scatti e riflette l’eccentricità del contemporaneo. Glitter, drink, luci stroboscopiche, occhiali da sole, si mescolano a tatuaggi, baci, grida e cappelli stravaganti in un’affascinante indagine sociale. Tutto è realizzato in analogico, trascendendo il tempo e scegliendo una narrativa più autentica.

Courtesy Nicolò Rinaldi

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Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang

Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang

Claudia Fuggetti · 6 giorni fa · Photography

Fish Zhang, conosciuta su Instagram con l’account fiiiiiish, è una giovane fotografa di Tokyo che racconta il mondo che le gravita intorno. Il suo sguardo è molto particolare e spesso le immagini che propone al pubblico generano un sentimento di incertezza e destabilizzazione, che in inglese si riassumono benissmo con il termine “weird”. Le pose vengono smorzate da un mood narrativo che tende più a cogliere l’attimo che a illustrare ogni singolo momento di una storia. La sessualità trova ampio spazio nella sua produzione fotografica, che ci ricorda in parte lo stile di Ren Hang, del quale abbiamo precedentemente parlato qui. La donna è rappresentata senza artifici, ma con semplicità e realismo, nonostante negli scatti ci sia un grande senso compositivo.

Visita il sito di Fish e dai un’occhiata ai suoi lavori nella gallery.

Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al  Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al Strano è bello, gli scatti NSFW di Fish Zhang | Collater.al

Courtesy Fish Zhang

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Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar

Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar

Claudia Fuggetti · 7 giorni fa · Photography

Lou Escobar è una fotografa e film-maker francese con base in California che realizza splendide immagini caratterizzate da uno stile fortemente cinematografico. Le atmosfere glam e patinate sono la sua passione e tutti i suoi scatti, anche quelli NSFW, sembrano estrapolati dalle scene di un film hollywoodiano. Le donne immortalate da Lou Escobar sono a loro agio con il proprio corpo e diventano icone di un tipo di sessualità audace, che trasmettono libertà e sensualità, anche solo attraverso lo sguardo.

Tra le sue pubblicazioni non mancano nomi di magazine di moda come Schon e Cake Magazine, mentre il Marsatac festival lo ha scelto per l’adv dell’edizione 2018. I suoi racconti visivi sono ipnotici e non ci si stanca mai di guardarli; se vuoi conoscere altri lavori puoi dare un’occhiata al suo profilo Instagram che trovi qui.

Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar
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Lo stile cinematografico e NSFW degli scatti di Lou Escobar
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Cosa succede quando la galleria del telefono diventa un progetto fotografico?

Cosa succede quando la galleria del telefono diventa un progetto fotografico?

Giorgia Massari · 1 settimana fa · Photography

«Un progetto rischioso, un po’ come il writing», ci spiega il fotografo catanese Salvo Sibilla parlandoci del suo progetto di street photography dal titolo Sani e Salvi. Si tratta di un progetto che non nasce per essere tale. Una raccolta di scatti amatoriali privati, fatti con l’iPhone, che acquistano una dimensione pubblica. Tutto ha inizio nel 2020 quando Salvo inizia a scattare in strada, un po’ per cercare compagnia in una nuova città – che nel caso di Milano è capace di farti sentire molto solo -, un po’ per catturare la stravaganza intorno a lui, alla quale non era abituato. Nell’estate del 2022 decide di renderlo pubblico e di condividere una parte della galleria del suo smartphone. Salvo racchiude in un unico progetto i suoi scatti amatoriali “pieni di luci, di volti e di vite”, come afferma il suo collaboratore e amico Loris Di Bella. Snaturate della loro dimensione intima, le fotografie “anti-etiche” – usando le parole di Salvo – prendono vita dialogando tra loro e accorgendosi della presenza di un grande comune denominatore: l’immediatezza stratificata alla stravaganza.

Ma Sani e Salvi non rimane solo a Milano. Viaggia per diverse strade e per diverse città, da Milano ad Amsterdam, da Rotterdam a Sestri Levante, da Finale Ligure a Pedara e, infine, da Bologna a Catania, città natale di Salvo Sibilla. I soggetti preferiti di Salvo sono le persone anziane, lui stesso ci racconta il motivo di questa scelta. «Il primo motivo, quello più umano, è perché mi ricordano i miei nonni, le persone che mi mancano di più da quando mi sono trasferito a Milano. Sono una persona molto romantica e per questo cerco questo aspetto anche nei miei scatti. Nelle persone anziane ritrovo lo stesso animo puro e gentile dei miei nonni».

Questo progetto diventa per Salvo Sibilla una sorta di terapia di adattamento in una nuova città. Provenendo da Catania e approdando a Milano, le differenze culturali sono molte. «Mi piaceva camminare in strada e osservare tutto quello che stava intorno a me. Venendo da una piccola città come Catania, purtroppo nasci con degli stereotipi e dei limiti mentali. Quando sono arrivato a Milano, questi limiti visivi sono iniziati a cadere, tutti quegli aspetti che all’inizio giudicavo come stravaganze sono diventate oggi normalità». Le fotografie diventano quindi un modo di relazionarsi alla nuova quotidianità e, allo stesso tempo, di scoprire una nuova città. In questo senso, è interessante sottolineare l’approccio fotografico di Salvo Sibilla, che lui stesso descrive come “un po’ anti-etico“. «La mia tecnica è quella di agire come un turista. Mi fermo facendo finta di cercare una via e scatto la fotografia alla persona, molto da vicino», ci spiega «Molto spesso le persone anziane non se ne accorgono, così come i miei nonni anche se loro, con il tempo, hanno imparato a riconoscere la mia metodologia e ora sono molto contenti quando li scatto, si sentono un po’ i protagonisti».

«Sani e Salvi può dirsi che è nato da poco e ha ancora tutto da scoprire e che è arrivato alla fine, guadagnando di saggezza», si legge sempre nel testo di Loris Di Bella. Il progetto quindi non finisce qui anzi, diventa per Salvo Sibilla un punto di partenza che gli ha insegnato «a non mollare mai», come ci confessa Salvo, che chiude l’intervista citando la frase di un suo amico: “continua a fare quello che fai a prescindere da tutto e tutti”.

Courtesy Salvo Sibilla

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