Essendo una persona che oltre ad amare i film e le serie tv, probabilmente ne ha anche una leggera dipendenza, una delle cose che mi piace di più fare è vedere e rivedere i miei film preferiti per poterne finalmente cogliere tutte le sfumature e permettere al mio sguardo e al mio cervello di focalizzarsi su alcuni passi che a una prima visione non si apprezzano sempre al 100%.
Questi rewatch infiniti mi portano poi a perdermi nei meandri del web per trovare i nomi di chi ha curato quella sequenza particolare, degli addetti agli effetti speciali, dell’assistente ai costumi che ha cucito a mano i vestiti, i tempi di produzione degli oggetti di scena e mille altre cose. In questo modo, ad esempio, qualche tempo fa avevo scoperto Annie Atkins, graphic designer che ha realizzato tutte quelle deliziose scatoline rosa della pasticceria Mendl’s per Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.
Da qualche settimana – a causa della Reunion e del fatto che Sky fino a qualche giorno fa avesse un canale dedicato – la mia attenzione si è spostata su Harry Potter, in particolare il settimo film, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1.
Dei 146 minuti del film questa volta mi sono letteralmente fissata solo su 3, ovvero quelli in cui Hermione legge da Le fiabe di Beda il Bardo – libro che esiste anche in versione reale, scritto proprio da J.K. Rowilng nel 2008 e che contiene 5 fiabe popolari nel mondo di Harry Potter – la fiaba intitolata “La storia dei tre fratelli” per spiegare cosa sono i Doni della Morte.
Ed è qui che le immagini lasciano spazio a un vero e proprio corto animato.
“The Tale of Three Brothers”, questo il titolo originale, è stato realizzato da Framestore, studio inglese specializzato in visual effect non solo in ambito cinematografico, ma anche pubblicitario, televisivo e di videogame.
All’epoca delle riprese Framestore lavorava con la Warner da tanti anni ed era già immerso nel mondo di Harry Potter avendo collaborato ai VFX per diversi capitoli della saga, collaborazione che continua tutt’oggi con Animali Fantastici.
Però in questo caso specifico lo studio non doveva lavorare e aggiungere effetti su immagini girate, doveva realizzare la prima e unica sequenza interamente illustrata e animata di tutti gli otto film.
Quindi, sebbene come tutti sappiamo la regia del film è di David Yates, questi tre minuti sono ufficialmente firmati da Ben Hibon, che oltre alla direzione ha curato anche le illustrazioni.

L’ideazione per la trasposizione in immagini della fiaba parte proprio dal libro: lo sfondo di tutte le illustrazioni ricorda la grana e la texture delle pagine quando il tempo inizia a lasciare i propri segni. Per la rappresentazione dei tre fratelli maghi e della Morte, invece, le ricerche e le prove hanno portato Ben Hibon e tutto il team molto lontano da Londra, ovvero in Cina. È palese, infatti, come la principale fonte di ispirazione sia proprio il teatro delle ombre cinesi, una forma d’arte le cui origini si crede risalgano a prima dell’anno zero.
In particolar modo mi ha colpito scoprire che una delle leggende più famose riguardante le ombre cinesi è legata all’Imperatore Wudi, che regnò in Cina dal 140 all’85 a.C. La storia narra che alcuni suoi giovani servi avessero fatto scolpire nel legno la silohuette della sua concubina prematuramente morta e ne avessero proiettato l’ombra su una tenda. Vedendola, l’Imperatore pensò che la sua amata fosse tornata a fargli visita. Un racconto che non può non far pensare alla vicenda del secondo fratello de La storia dei tre fratelli, che utilizza la Pietra della resurrezione per rivedere la sua sposa.

“The Tale of Three Brothers” spicca per la qualità e l’attenzione a ogni piccolo dettaglio, a partire dal mantello dell’invisibilità finendo con la resa dell’acqua del fiume. Non deve stupire – o forse sì – sapere che ci sono voluti oltre 6 mesi di lavoro solo per questa sequenza, alla quale hanno lavorato 32 artisti VFX diversi di Framestore. Giusto per fare un paragone: le riprese dell’intero film sono durate 54 settimane, poco più del doppio.
Riguardate qui sotto “The Tale of Three Brothers”, una vera goduria per gli occhi!