I cerchi luminosi che vedete nelle fotografie di Jadikan (1981) non sono apparizioni aliene ne tanto meno sono stati realizzati digitalmente, ma sono invece il risultato di una ricerca artistica e di un lavoro meticoloso che l’artista francese ha messo a punto.
Partendo infatti dall’interesse che Jadikan sviluppa nei confronti della luce e consapevole del suo potere, il fotografo compie una ricerca sugli effetti che la luce causa sull’ambiente circostante: essa è in grado di modificarne i colori, le ombre e l’intero aspetto, al punto da dominare la nostra percezione di luoghi. In questo senso, Jadikan esplora in primis gli ambienti, preferendo quelli naturali, privi di una presenza umana andando in questo modo ad inserire indirettamente una presenza che, seppur naturale, è frutto di un artificio umano. Con la tecnica del light painting, la preferita di Jadikan, disegna letteralmente dei cerchi luminosi nel cielo attraverso l’utilizzo di un drone dotato di polvere infiammabile.

Jadikan sviluppa una tecnica meticolosa che permette ai fuochi d’artificio di cadere a terra come una pioggia di luce, venendo a reincantare l’ambiente e a dargli una dimensione poetica e spirituale. La macchina fotografica cattura, durante una lunga esposizione, la coreografia aerea messa a punto dall’artista e l’effetto che ne deriva è quello di sculture senza tempo che sfiorano l’effetto cinematografico.

Le immagini prodotte da Jadikan donano un nuovo aspetto a questi paesaggi, già scenografici di per sé, ma che in questo modo acquistano una nuova dimensione eterea e surreale. Le opere di Jadikan saranno visibili nella mostra “Dimensions Lumières” che si terrà al Centro d’arte contemporanea Le VOG in Francia, dal 20 maggio all’8 luglio 2023.
Courtesy by Jadikan