È quando il sole lentamente cala e lascia spazio a quell’ora della giornata in cui tutto si tinge di oro, in un quell’attimo sospeso tra la luce e l’oscurità, che si collocano i dipinti della pittrice inglese Jess Allen (1966), sfruttando quella che è la potenza dei giochi luce-ombra. L’artista proietta la propria figura, spesso accompagnata da una seconda presenza, su oggetti domestici come libri e divani, individuando quella bellezza poetica apparentemente banale ma profondamente intima. La stessa aurea malinconica, leggera e carica di solitudine che emerge dai suoi dipinti, è riflessa nell’animo dell’artista, che vive e lavora “lontano dai sentieri battuti”, ricercando una certa sfera pura e libera da ogni “attacco” esterno.
“Le ombre mi interessano immensamente perché sono silenziose ed effimere. Sono evocative e, come i ricordi, sono un po’ nebulose”.

Nelle sue opere è evidente la ricerca della presenza nell’assenza. La figura umana non è presente nella sua mera concretezza corporea, ma è esplicitata dalle ombre, così come dai libri, diretto contenitore di pensieri e riflessioni umane. L’immaginario creato da Jess Allen è estremamente quotidiano e famigliare agli occhi degli osservatori, che sono cullati da immagini semplici che evocano ricordi frammentati ed emozioni singolari.


Allo stesso modo, come afferma l’artista stessa, le sue opere rappresentano la fragilità dei ricordi e traducono visivamente il tentativo di ricordare senza prove tangibili. “Le ombre mi suggeriscono la nebulosità della memoria quando cerchiamo di tornare con la mente a un determinato momento, esperienza o sensazione.” dice Jess Allen. Quei momenti impossibili da ricostruire visivamente che sembrano scivolare tra le dita, quegli attimi che non sono stati catturati da alcuna macchina fotografica, ciò che lentamente si allontana dalle nostre menti e che cerchiamo di riafferrare.


Nelle opere di Jess Allen, per quanto malinconiche e tristi, emerge una certa speranza dettata dall’aurea luminosa che le avvolge. “Spesso il significato di un’opera emerge mentre la dipingo, o anche dopo. Forse potrebbe riguardare il dolore o la solitudine, l’assenza o la perdita di un amante o di un partner. Ma c’è sicuramente una speranza. Forse sta dicendo in qualche modo che una persona speciale può essere sempre con noi. La loro presenza è ancora presente nella nostra mente, espressa o simboleggiata qui come un’ombra.”


Courtesy by Jess Allen