Questo mese What Italy Is intervista Oliver Astrologo. Passato da pubblicitario a videomaker, Oliver definisce i suoi video come una nuova forma di documentario. Hanno una durata massima di pochi minuti, un tempo breve, ma sufficiente secondo Oliver per coinvolgere gli spettatori e mostrare loro un punto di vista privilegiato fatto di luoghi e persone appartenenti a culture lontane.
Oliver consiglia di ascoltare “I’m bound to pack it up” nella versione degli Aluminium mentre leggete la sua intervista.
Dai tuoi lavori e dai profili online si capisce che ti piace viaggiare. Che tipo di viaggiatore sei quando non lo fai per lavoro, cosa cerchi nei posti che esplori?
In una parola: autenticità. Per conoscere una destinazione nel migliore dei modi per me è fondamentale viverla attraverso i suoi abitanti. Le mie esperienze più significative sono legate a momenti trascorsi con persone appartenenti ai luoghi che ho visitato, come ad esempio artigiani, artisti e tutti coloro che in quei luoghi hanno trascorso le loro vite. È attraverso le loro storie, le loro arti e mestieri che sento di aver provato un’autentica esperienza di viaggio.
Quando invece viaggi per lavoro, quali sono gli strumenti essenziali, senza cui non partiresti mai?
La mia attrezzatura tecnica è sicuramente fondamentale, ma se dovessi elencare i tre strumenti essenziali che non lascerei mai a casa, direi senza dubbio, il mio Kindle per una buona lettura durante le lunghe attese tra una meta e l’altra. Una moleskine per raccogliere idee e appunti di viaggio ed infine una copia stampata del piano di lavoro insieme ad una guida del posto. Internet in molti casi potrebbe essere solo un’opzione ed è sempre meglio essere preparati ad una esperienza di viaggio “offline”, anche se a volte anche perdermi non mi dispiace.
Qual è il viaggio a cui sei più legato?
Ho bellissimi ricordi del Vietnam, ho apprezzato la semplicità e la generosità delle persone che vivono questo paese, durante tutto il viaggio mi sono sempre sentito come se fossi a casa. Ho realizzato un video che documenta questa mia esperienza e penso possa esserne la migliore descrizione.
Crei video per lavoro, qual è la parte più bella e quella più difficile?
Gran parte del mio lavoro consiste nel produrre filmati per aziende che operano nel settore del turismo, questo mi concede la fortuna di poter viaggiare spesso, l’anno passato ho visitato 27 paesi, è meraviglioso poter vedere con i propri occhi così tanti luoghi. L’aspetto più difficile del lavoro è il tempo a disposizione, alcune volte ho visitato destinazioni solamente per un giorno, un tempo brevissimo che non sempre ti permette di provare un’esperienza autentica al 100%.
A chi ti ispiri, qual è il videografo che ammiri di più?
Ne ho diversi sarebbe lungo elencarli tutti, i loro lavori sono fonte di ispirazione per me. Non nascondo che prima di partire per una nuova destinazione, guardo decine di video su Vimeo e Youtube realizzati spesso da videomakers sconosciuti, è molto interessante perché non solo ho la possibilità di farmi un’idea su cosa vedrò, ma anche di capire cosa voglio filmare evitando di cadere nei soliti cliché.
Hai iniziato subito con i video o il primo passo è stato verso la fotografia?
Il primo passo è stato la fotografia; passare alla produzione video è stata una sorta di sfida personale. È curioso come le discipline della fotografia e del videomaking siano così simili e così distanti. Le regole di base sono le stesse ma il concetto cambia radicalmente. Un video atttraverso il movimento delle immagini può raccontare una storia, nella fotografia è esattamente l’opposto – una singola foto può raccontare più di un intero film.
Una delle principali difficoltà di quando si hanno entrambe le passioni è riuscire a farle coesistere insieme, in tante occasioni mi è capitato di dover scegliere se catturare l’attimo prima in video o in foto.
Instagram: come lo utilizzi, cosa ti piace di più e cosa di meno di questa piattaforma
Amo Instagram perché grazie a questa piattaforma ho scoperto e conosciuto tante persone di talento. Con grande dispiacere sto notando che la piattaforma si sta lentamente muovendo verso una direzione più di massa, quello che un tempo era un luogo ideale per creare un seguito di persone appassionate, oggi è guidato da algoritmi e dinamiche che non valorizzano il reale talento artistico delle persone. Oggi uso Instagram più come una sorta di “diario di viaggio” in particolare con la creazione di Instagram Stories, le persone che mi seguono sono curiose di conoscere il mio lavoro tramite video di backstage o dei brevi tutorials, si tratta della tipologia di contenuto che viene apprezzata maggiormente.
Se ti chiedessi di consigliarci un luogo Italiano da immortale, video o foto che sia, cosa risponderesti?
Venezia nonostante sia una città conosciutissima non è fatta solo di canali e architettura, soffermandomi ho scoperto un mondo “sommerso” di persone che vivono in questa città e mi riferisco agli artigiani che da anni portano avanti con passione arti e mestieri che piano piano rischiano di scomparire.
Qual è invece il tuo posto del cuore?
Anche se da diversi anni vivo all’estero, Roma rimane il luogo dove sono nato e cresciuto e al quale sono molto affezionato, non a caso ho realizzato un video che vuole essere omaggio a questa grande città.
Cos’è per te l’Italia, fuori dai luoghi comuni
Un luogo che non smette mai di stupire e di affascinare. Ma a volte vivendola quotidianamente non ci facciamo più caso e cerchiamo altrove. A volte basta fermarsi e provare a riscoprire la bellezza che abbiamo intorno. Da quando vivo all’estero ogni volta che ritorno mi rendo conto delle preziose risorse naturalistiche e culturali della nostra Penisola, troppo spesso sfruttate senza rispetto e non valorizzate quanto meriterebbero.
Intervista a cura di Giulia Dini
Tutte le immagini e i video © Oliver Astrologo