Light Tellers – L’intervista di What Italy is a Rosella Degori

What Italy Is · 6 anni fa
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L’estate è finita, ma non disperate, con questa intervista vi faremo sentire ancora un po’ in viaggio. Questo mese What Italy Is incontra Rosella Degori, originaria di Oppido Mamertina, un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, ma a Londra da 5 anni, dove si occupa di fotografia e social media. Rosella si è trasferita in Inghilterra per assecondare la sua ossessione maniacale per un certo tipo di musica, la cultura pop britannica e per fare di alcune delle sue più grandi passioni un lavoro vero e proprio. Si definisce una divoratrice seriale di film, serie tv, e tutto ciò che ha a che fare con le arti visive.

Rosella vi consiglia di ascoltare “Youth Against Fascism” dei Sonic Youth mentre leggete le sue parole.

Sei Italiana, ma vivi a Londra, com’è la vita lì?

Frenetica e molto esaltante – ho la fortuna di lavorare in un ambito estremamente creativo, dov’è difficile annoiarsi (non c’è il tempo per farlo!); in più, lavoro a parte, la città offre tantissimo nel tempo libero – forse troppo.

Quali sono le cose che ti mancano di più dell’Italia?

La bellezza impareggiabile del nostro paese – naturale, architettonica, artistica – e la luce: il cielo qui in Inghilterra è quasi sempre grigio o biancastro, in più l’architettura britannica non aiuta di certo a mitigare questo senso di ‘buio’, con le facciate di case e palazzi a mattoncini marroni e gli interni di gran parte degli spazi pubblici molto scuri e cupi.

Che cosa ti piace fotografare di più quando sei a Londra e cosa quando sei in Italia

A Londra adoro catturare tutto quello che ha a che fare con la musica e l’arte – performance, concerti, installazioni, mostre, club, negozi di dischi, studios – e mi diverto tantissimo quando ho la possibilità di intrufolarmi nelle case di artisti e creativi per fotografarne gli interni.

Dell’Italia, credo tutto: architettura, spazi urbani, gallerie, paesaggi naturali. Devo dire che da quando vivo a Londra, apprezzo molto di più la bellezza del nostro paese e di conseguenza, mi sento molto più ispirata anche da un punto di vista fotografico.

Il tuo feed Instagram racconta dei tuoi viaggi e di Londra, attraverso scatti eleganti e con un raffinato gusto estetico, ma qual è il tuo posto del cuore?

Direi che i posti del cuore sono decisamente più di uno: Parigi, perché incarna un certo immaginario estetico e culturale che sento molto mio (ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è francese – dalla moda al cinema, all’arte, alla letteratura e design).

Atene, il luogo che ha dato i natali alla nostra civiltà. Ogni volta che ci torno, provo un forte senso di appartenenza, anche per il suo essere meravigliosamente mediterranea. E poi la sua luce è fantastica!

Pisa e la Toscana in generale, dove ho vissuto per qualche anno durante il periodo universitario e dove si è consolidata gran parte della mia ‘educazione sentimentale’, culturalmente parlando. E poi ho anche stretto rapporti di amicizia molto importanti.

Catania, per la sua mediterraneità sfacciata, i toni caldi, le strade incasinate, la vista dell’Etna e, naturalmente, mare e cibo. Cerco sempre di tornarci quando ho tempo.

Reggio Calabria, la mia città natale, con i suoi paesaggi da urlo, anche se davvero poco valorizzati, e infine, Londra, la mia città adottiva, quella che sento più vicina, insieme a Parigi, ai miei interessi.

Che cosa deve avere una foto per risultare una bella foto ai tuoi occhi?

Parlando in generale (non di Instagram, che è un mondo a parte), una bella foto deve comunicare l’urgenza del momento in cui è stata scattata. Deve anche essere imperfetta, poco studiata (fatta eccezione per alcuni tipologie in ambito moda e architettura, per esempio), spontanea, ‘sporca’ e deve sovvertire le regole: la perfezione estetica fine a se stessa è una cosa che mi annoia a morte. Deve travolgermi con la potenza di uno stato d’animo e farmici perdere dentro.

Quali sono i soggetti che prediligi?

Architettura, interni, ritratti, street photography.

A chi ti ispiri, qual è il fotografo/artista che ammiri di più?

In ambito Instagram sicuramente il lavoro di Chris Connolly, un caro amico e forse la persona che più di tutti ha influenzato il mio modo di guardare le cose. Poi ammiro tantissimo Eliot Lee Hazel con i suoi splendidi ritratti, Romain Laprade per il suo stile tremendamente francese, Steph Wilson per la capacità di creare mondi bellissimi e surreali con le sue foto di moda e infine grandissimi come Nan Goldin, Nick Knight, Larry Clark e Guy Bourdin.

Quando non scatti, che cosa ti piace fare?

Direi le solite cose, tipo andare al cinema, visitare musei e gallerie, viaggiare, andare a concerti e dj set, leggere, strafogarmi di cibo con le amiche.

Instagram: come lo utilizzi, cosa ti piace di più e cosa di meno di questa piattaforma

Grazie ad Instagram ho conosciuto persone favolose, alcune delle quali posso ritenere amiche a tutti gli effetti e che sento/vedo costantemente. Ecco, il lato community è quello che apprezzo più di tutti. Ciò che mi piace di meno, invece, è il fatto che dal punto di vista creativo sia in corso un appiattimento generale dei contenuti a favore del tanto agognato engagement, e che tutti si sentano in diritto e pretendano di avere una voce autorevole all’interno della community.

Se ti chiedessi di consigliarci un luogo Italiano da fotografare, cosa risponderesti? 

Il mercato del pesce di Catania, per lo straordinario via vai di umanità che lo anima e i giochi di luce e ombre proiettati in strada e sulle facciate degli splendidi palazzi del centro.

Cos’è per te l’Italia, fuori dai luoghi comuni?

Casa.

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Intervista a cura di Giulia Dini
Tutte le immagini © Rosella Degori

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Photography
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