Gail Albert Halaban e le finestre degli altri

Gail Albert Halaban e le finestre degli altri

Aurora Alma Bartiromo · 6 anni fa · Photography

Le finestre sono gli occhi delle case e – si sa – gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Questo sembrano ricordarci gli scatti della serie ‘Out My Window’ di Gail Albert Halaban. Il suo progetto è cominciato dopo il trasferimento a New York: notti insonni dovute a suo figlio passate a guardare fuori dalla sua finestra nelle finestre degli altri.

Perché nelle case c’è la vita privata, intima, quella più vera, perché quando siamo in casa non pensiamo di essere osservati e quando non siamo osservati siamo noi.

Il progetto è poi proseguito a Parigi e nel futuro Gail vorrebbe continuare con Tokyo e Mumbai. Un progetto globale che potrebbe includere molte altre città all over the world.

Perché oltre alle persone dietro il vetro ci sono i palazzi, le architetture, gli intrecci, quel magico filo tra il dentro e il fuori che lega gli abitanti alla città e – in un certo qual modo – li rende simili come un cane al padrone.

Una panacea per gli occhi di hopperiana memoria per tutti quelli a cui non basta una vita e curano la mancanza delle altre con piccoli atti di voyeurismo del tipo più puro.

Out My Window - Gail Albert Halaban e le finestre degli altri | Collater.al
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Gail Albert Halaban

Gail Albert Halaban e le finestre degli altri
Photography
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I paesaggi malinconici di Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii

Anna Frattini · 1 giorno fa · Photography

Alana Celii è una fotografa americana che ridefinisce tempo e significati scattando paesaggi e soggetti dall’aura malinconica e senza tempo. Alana attualmente è research editor fotografica che lavora nel tech. In precedenza ha lavorato presso il New York Times, il Wall Street Journal, e il TIME. La sua prima monografia, Paradise Falling, è una serie di fotografie che ridefinisce la sensazione di perdita mostrando cosa significa sentirsi persi attraverso metafore che guardano all’astrologia, al mito e al simbolismo.

Per Celii il punto di partenza è la natura, immortalata talvolta scattando senza soluzione di continuità e improvvisando. Dopo Paradise Falling, la fotografa americana ha iniziato un progetto nuovo alla scoperta dei paesaggi della West Coast dopo il suo trasferimento in California. In queste immagini è chiara la matrice californiana nelle textures e nei colori intensi riconoscibilissimi nei paesaggi sconfinati immortalati dalla fotografa.

Per scoprire altri scatti di Alana Celii qui il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii
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I paesaggi malinconici di Alana Celii
I paesaggi malinconici di Alana Celii
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Gli scatti imprevedibili di Nicolas Polli

Gli scatti imprevedibili di Nicolas Polli

Anna Frattini · 4 ore fa · Photography

La fotografia di Nicolas Polli cattura momenti imprevedibili dando vita agli oggetti della quotidianità. Non solo fotografo ma anche graphic designer ed editore, Polli sembra non fermarsi mai. Nelle sue still life non c’è niente di banale, ogni elemento prende vita assumendo significati nuovi.

Nel 2012 ha fondato insieme a Salvatore Vitale il magazine fotografico YET e nel 2016 Atelier CIAO – uno studio indipendente specializzato in editorial design e still life – sempre al lavoro con brand di lusso e design. Ora anche artista residente presso l’Atelier Robert di Bienne, in Svizzera, Nicolas Polli in questa fase si concentra sugli still life. Tutto questo, dopo essersi inventato una vera e propria spedizione su Ferox, un pianeta inventato, nel 2017.

Se in Ferox, The Forgotten Files: A Journey to the Hidden Moon of Mars 1976–2010 Polli gioca con la nostra incapacità di discernere il reale dall’irreale, nei suoi still life riflette sul nostro fragile rapporto con gli oggetti quotidiani. Quando le sagome familiari di questi oggetti cambiano forma in maniera inusuale tutto cambia, anche la nostra percezione. In When Strawberries Will Grow on Trees, I Will Kiss U la combinazione di una buccia di banana, una brioche e qualche mozzicone di sigaretta assume un significato particolarmente disturbante ma il tutto funziona riuscendo a mostrarci gli oggetti banali da un punto di vista totalmente estraneo.

Ph. courtesy Nicolas Polli

Per altri scatti di Nicolas Polli qui il suo profilo Instagram.

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Gli scatti imprevedibili di Nicolas Polli
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Il dualismo italiano

Il dualismo italiano

Giorgia Massari · 5 giorni fa · Photography

Il 2 giugno – la Festa della Repubblica Italiana –  è una giornata che ha il potere di far sentire patriottici anche noi italiani, famosi per non esserlo se paragonati ad altri, come gli americani o gli inglesi. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, sono più le volte che la critichiamo, l’Italia, rispetto a quelle in cui ci soffermiamo ad apprezzarla e ad amarla. Forse, le volte in cui la amiamo di più è quando siamo lontane da lei. Quando a mancarci è anche un semplice piatto di spaghetti o i clacson impazziti nel traffico.
La fotografa Irene Ferri, con il suo progetto ITLIA, ragiona proprio su questo. Sul “dualismo italiano”, sull’odio-amore che caratterizza i nostri sentimenti verso quella che è la nostra terra. Un dualismo che ricorre spesso in Italia, Nord e Sud, sacro e profano, tradizione e innovazione, e che caratterizzò quel giorno, il 2 giugno 1946, in cui si scelse tra Monarchia o Repubblica, tra una vecchia Italia o una nuova, rinnovata e democratica.
Con ITLIA, Irene Ferri sfida queste contraddizioni e ci porta a celebrare il nostro Paese attraverso un progetto partecipativo che dura dal 2020. Online apre una box in cui invita a rispondere alle domande: Cosa ti lega all’Italia? Cosa ti manca quando sei lontano? In questo modo, i pensieri di centinaia di italiani vengono tradotti in scatti evocativi, capaci di farci sorridere ed emozionare.

Irene Ferri Italia | Collater.al

Il progetto Italia nasce dalla storia personale della fotografa Irene Ferri che, dopo anni vissuti a Los Angeles, sente il richiamo della sua Terra. Negli States era circondata da persone che le dicevano continuamente quanto fosse bella l’Italia e quanto la apprezzavano. “Solitamente sento più apprezzamenti dagli stranieri che dagli italiani. Siamo un popolo molto critico, rispetto ad altri. I social pullulano di commenti negativi e pesanti su ogni cosa, su ogni decisione, anche sul meteo.” dice Irene. Da qui la decisione di creare qualcosa per gli italiani, un archivio fotografico che ci ricordi che vale la pena amare questa nazione. Nonostante scegliamo di lasciarla per un po’ o per sempre e anche se riusciamo ad apprezzarla solo se un po’ più lontani.

Irene Ferri Italia | Collater.al
Guardare giocare la nazionale italiana di calcio e sentire che da tutte le case arriva lo stesso audio TV, esultare insieme o piangere insieme.” Giulia
Irene Ferri Italia | Collater.al
Italia è guidare d’estate in campagna e fermarsi dal fruttivendolo sul ciglio della strada. Le quantità approssimative su un’arrugginita bilancia a bracci, il totale da pagare scarabocchiato su un foglio stropicciato, qualche manciata di ciliegie in più aggiunta alla fine con un occhiolino. E rimettersi a guidare, affondando la mano nel sacchetto e assaporando l’estate, lanciando i noccioli dal finestrino.” Jasmin

Tornata in Italia, Irene Ferri ci racconta di come a mancarle era soprattutto il concetto di piazza, quella mescolanza di persone e il frastuono delle risate, delle parole dette ad alta voce. “Al mio ritorno in Italia ho avuto uno shock positivo” dice Irene, “Sono andata al supermercato e una volta alla cassa, mentre rovistavo nel portafoglio in cerca dei soldi, il cassiere mi ha detto: Ma non ti preoccupare, se non li hai me li porti domani. Io sono rimasta di sasso. Erano tre anni che non mi sentivo dire una cosa del genere.

Riflessioni come quella di Irene arrivano a fiumi nella sua casella di posta e da qui inizia il suo viaggio italiano, in cerca di quell’italianità e di quei ricordi evocati dalle persone. L’archivio di Irene Ferri è ora pieno di scatti talvolta romantici, talvolta più ironici, che raccontano l’Italia con gli occhi di chi la ama, da vicino o da lontano. Dai panni stesi al sole al rosario che dondola dallo specchietto retrovisore. Dalle tavole imbandite ai campetti da calcio un po’ improvvisati.

Ecco di seguito alcune delle fotografie, accompagnate dalle suggestioni ricevute.

Irene Ferri Italia | Collater.al
“I mercati rionali, le bancarelle, la gente che grida, i profumi che ti assaltano, assaggiare una fragola per poi comprarne una cassetta.” Marta
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L’odore di bucato steso al sole misto ai profumi inebrianti del forno, e del pranzo della domenica che dalle finestre delle case invade le piazze…” Stefania
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Da quando sono andata via dall’Italia mi sento più legata a lei. Come si dice, quando perdi qualcosa capisci la sua importanza! Se chiudo gli occhi, riesco a “teletrasportarmi” a casa dei nonni al mare. La mattina papà usciva presto per andare a piantare l’ombrellone in prima fila. Io amo sedermi sotto la grande palma nel giardino con la tenda da sole blu come il mare. Il nonno, dopo il tramonto iniziava a cercare le telline, noi lo guardavamo dalla riva.” Martina
Irene Ferri Italia | Collater.al
Ciò che mi lega al mio paese è la possibilità di dire a un negoziante: “mi mancano 80 centesimi, te li porto domani” e sentirmi rispondere: “Tranquilla! E che non ci dobbiamo più vedere?!?!” Cettina
Irene Ferri Italia | Collater.al
L’Italia è quel posto dove si incontrano il sacro e il profano. Una statua della Vergine a guardia di un calcetto in un afoso androne di Scalea, collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco nei vicoli di Assisi, le modelle che sfilano davanti al Duomo di Lecce.” Manuela
Irene Ferri Italia | Collater.al
“Il sacchetto con le verdure fresche dell’orto ed i vasetti delle conserve che gli zii mi appendono sulla maniglia della porta quando non ci sono. Da lì dentro, a volte, spuntano anche fiori e fette di torta di mele profumate ed io, quando arrivo a casa e lo trovo lì appeso ad aspettarmi, so già che sarà una serata di pensieri belli e caldi.” Alessandra
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Le estati passate a Scauri, leggere il “Cioè” sotto l’ombrellone e innamorarmi perdutamente dei ragazzini che giocavano a biliardino sul lido.” Serena
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Per me l’Italia è la Rustichella dell’autogrill nei viaggi in macchina con mio padre, il disco ‘burattino senza fili’ di Edoardo Bennato in loop a tutto volume per tutto il viaggio.” Ginevra
Irene Ferri Italia | Collater.al
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Courtesy and credits Irene Ferri

Il dualismo italiano
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 6 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
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Courtesy and credits Matteo Zanin

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