Ieri vi abbiamo parlato, anche se di striscio, dello show relativo alla prima collezione di Kenzo firmata dal nuovo direttore artistico della maison, Nigo. Precisamente ci siamo concentrati sugli occhiali Chanel indossati da Pharrell Williams – qui potete leggere l’articolo completo.
Oggi invece partiamo sempre dallo show in questione che, oltre ad essere stato un nuovo e ottimo inizio per Kenzo, ha portato alle Gallerie Vivienne di Parigi, una serie di personaggi tra i più influenti del globo.
Kanye West e la sua nuova fiamma Julia Fox, Tyler The Creator e naturalmente Pharrell Williams erano tutti seduti in prima fila accanto proprio a Nigo.
Ciò che ha colpito la mia attenzione però sono state le scarpe indossate da Nigo, Pharrell, Tyler e Kanye – ma anche da tanti altri presenti alla sfilata – sapete perché? Perché erano tutte dello stesso brand, Red Wing Shoes.

Partendo da questo particolare, che inevitabilmente proietta Red Wing nel gotha della moda contemporanea, abbiamo deciso di ripercorrere la lunghissima storia del brand fondato nel 1905 da Charles H. Beckman.

Dobbiamo partire da molto lontano e trasferirci in Minnesota, precisamente nella città di Red Wing. Tra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900 la cittadina americana godeva di ottima salute, da un punto di vista industriale era il più importante produttore di grano del paese e i magazzini e le fabbriche ormai obsolete pian piano venivano sostituiti da laboratori e fabbriche, in un’espansione che coinvolse tutta la città anche grazie alla grandissima quantità di immigrati europei che si trasferivano negli Stati Uniti.
Charles Beckman era un commerciante di scarpe, un uomo d’affari intelligente e astuto che ebbe un’idea geniale per quei tempi. Si rese conto che la maggior parte dei lavoratori indossava scarpe non all’altezza, fatte male e che non duravano nel tempo. Il sig. Beckman intuì che sarebbe stata una buona idea che tutti i lavoratori avessero delle scarpe progettate appositamente per ogni tipo di lavoro. Nel 1905 quindi fondò la sua azienda di scarpe, la Red Wing Shoes, iniziando a fabbricare scarpe da lavoro su larga scala.

I primi ad usufruire delle nuove scarpe Red Wing furono gli agricoltori e i coltivatori di grano – i veri responsabili della crescita economica di quella cittadina del Minnesota – che iniziarono ad indossare i Black & Brown Chief Shoe realizzati in pelle e “a prova di letame” nel 1912. Non abbiamo immagini o fotografie di questa scarpa ma pare che fosse uno stivale a strappo decorato sulla suola con le effige del famoso capo nativo americano, Chief Red Wing.

Lo scoppio della prima guerra mondiale però cambiò le carte in tavola. Gli uomini che lavoravano in fabbrica vennero chiamati a prestare servizio per il loro paese e vennero sostituiti dalle donne della città, che furono le protagoniste della realizzazione del famoso “Pershing Boot” o stivale 1088, la scarpa dell’esercito americano. Non lasciava entrare né acqua né l’umidità e proteggeva dal freddo, rendendola la scarpa perfetta per la trincea. Il loro successo fu talmente grande che gli stivali 1088 continuarono ad essere estremamente popolari anche dopo la fine della guerra.

La progressiva modernizzazione del paese portò l’industria del petrolio a diventare sempre più centrale nell’economia statunitense e tanti operai iniziarono a lavorare in questo campo. Naturalmente servivano delle scarpe ad hoc e Red Wing non si tirò indietro realizzando nel 1920 lo stivale chiamato Oil King, contraddistinto da una pelle molto resistente e un comfort mai provato prima.
Questi furono gli anni più prolifici per la Red Wing Shoes che divenne velocemente un’azienda molto importante, producendo calzature per ogni tipo di attività e persona come ad esempio l’equitazione, il tempo libero, stivali per ragazzi, quelli pensati appositamente per le donne, etc.

Tutto venne però fermato dalla Grande Depressione che colpì gli Stati Uniti nel 1929.
Ma come spesso saccade, è proprio in tempi difficili che arrivano le idee e le soluzioni migliori.
Proprio alla fine degli anni ’20 Red Wing iniziò a sperimentare un nuovo tipo di suola, quella in gomma. Un’innovazione che non solo ridusse in maniera drastica i costi di realizzazione delle scarpe ma diede la possibilità all’azienda di realizzare lo stivale n.99 che costava soltanto 0,99 dollari, in questo modo tutti, anche durante una crisi così forte da un punto di vista economico, potevano permettersi scarpe comode e resistenti per poter lavorare.

La seconda guerra mondiale rimise in sesto le finanze e gli affari dell’azienda grazie ai contratti stipulati con il governo per la produzione degli stivali in dotazione all’esercito, furono però gli anni ’50 ad essere importanti per Red Wing.
Nel 1952 l’azienda lanciò gli Irish Setter Sport Boots, un paio di stivali in pelle color mogano che richiamavano proprio il colore di un setter irlandese, poi arrivarono i Moc-Toe e i Postman Oxford.
I Moc-Toe – in entrambe le versioni, l’originale 877 più alto e l’875 che arrivava poco sopra la caviglia – fecero il grande salto, passando da scarpe da lavoro a scarpe per il tempo libero, e tuttora sono tra gli stivali più venduti e iconici di Red Wing. Non a caso, i personaggi citati all’inizio di questo articolo, tranne Kanye, indossavano tutti proprio un paio di Moc-Toe.

Gli anni ’50, ’60 e ’70 furono degli ottimi anni per Red Wing, fino ad arrivare al 1987 con l’acquisizione della S.B. Foot Tanning Company.
Gli anni ’80 però nn furono per nulla facili ma, grazie alla ritrovata passione per le escursioni nel decennio successivo, il brand ritrovò lo smalto degli anni ’50 e ’60.
Nonostante gli anni ’90 siano stati importanti per Red Wing, la qualità dei prodotti iniziò a calare con la nascita di sub-label legate all’azienda e la loro produzione fuori dagli Stati Uniti. Ad oggi, per quel che ne sappiamo, quasi il 60% dell calzature Red Wing viene prodotto su territorio americano. La svolta decisiva, quella che ha (ri)portato Red Wing al centro del mondo, è stata la fondazione di Red Wing Heritage nel 2008.
La sezione Heritage del brand ha rimesso sul mercato i modelli più famosi e iconici di Red Wing, con una produzione completamente Made in USA che rispettava gli alti standard di un tempo.

Una scelta che ha rimesso sulla mappa della moda contemporanea un workwear brand storico e importantissimo, proiettandolo – vedi l’incipit di questo articolo – nella stratosfera dell’hype che ad oggi domina le principali dinamiche del mercato.