Dopo “Solo”, Ceri, produttore tra i più innovativi e influenti del momento, venerdì scorso proprio per il giorno del suo compleanno, ha presentato il suo secondo capitolo “Insieme”.
“In questi due dischi ho voluto parlare della necessità di imparare a stare da soli e di come saper fare le cose insieme agli altri. Penso che questi due stati siano necessariamente connessi e si completino a vicenda.”
A differenza del primo però in “Insieme” ci sono dentro tanti ospiti illustri, ad impreziosire la sua ultima fatica Ceri ha chiamato al suo fianco Coez, Franco126, Crookers, Ginevra, Colombre e See Maw.
Una scelta voluta, dettata dalla voglia lavorare con tante persone diverse e guardare la musica attraverso gli occhi e la sensibilità di questi sei artisti.
Con alcuni di loro aveva già collaborato e continua a farlo ancora oggi, mentre con Ginevra e Colombre era la prima volta in assoluto. Il risultato sono 7 brani unici, delicati ma anche movimentati, 25 minuti totali in cui Stefano è riuscito ad unire la bellezza della melodia italiana e l’energia ritmica della musica da club.
“In un mondo che sembra allontanarci l’uno dall’altro, in un momento in cui molte persone tendono a chiudersi nelle personali convinzioni diventando gelose delle proprie idee, ho visto quanta energia e quali risultati si riescono ad ottenere mettendo da parte l’ego e unendo le forze. Per questo motivo ho sentito l’esigenza di parlare di tutto ciò e di farlo in compagnia. Perché forse, in fondo, solo insieme potremo essere...”

Possiamo dunque dire che “Insieme” il suo secondo EP ed è la naturale conseguenza di “Solo”, il primo, in cui Ceri ha trovato un equilibrio. Un equilibrio che nasce dall’incontro di una complessa alternanza tra salite e discese che, danzando tra loro, solcano l’aria e arrivano alle nostre orecchie, diritte al nostro cuore.
Con lui abbiamo fatto quattro amorevoli chiacchiere, per farci spiegare nel dettaglio questo suo nuovo complesso lavoro.
Non capita tutti giorni di regalarsi un EP per il giorno del proprio compleanno, ci spieghi come nasce il tuo nuovo lavoro “Insieme”?
Beh si, l’EP è uscito il giorno del mio compleanno ma è stata un po’ una gag, possiamo dire che è stato casuale perché non sapevo quando annunciarlo, il 26 era perfetto e abbiamo legato le due cose che coincidevano. Però l’EP nasce da molto tempo prima, esattamente dal mio primo EP, “Solo”, realizzato con l’idea che dopo ci sarebbe stato “Insieme”.
Quindi è tutto un percorso che chissà magari non è ancora finito, è una roba che arriva da lontano. Poi la realizzazione non è lineare, ci sono molti ostacoli, molte difficoltà nel riuscire a fare due EP connessi. Però è anche bello di fare le cose, trovarsi davanti delle difficoltà e riuscire a superarle.
Un’altra curiosità, da spettatore esterno diciamo, penso che fare un album o costruire un lavoro come il tuo, per un producer sia molto più complicato che per un artista. Prendiamo il caso di OBE (giusto per fare un esempio, non è un paragone), uno degli ultimi album usciti. Per un producer è un lavoro diverso, perché comunque ha a che fare con più persone, non come per l’artista che magari è da solo e va dritto per la sua strada. Possiamo dire che è un impresa più ardua?
Si si è più difficile. Comunque quando un producer fa un disco non ha una cosa come la voce, super riconoscibile in tutte le tracce, riuscire a farti riconoscere con il tuo suono, con le tue idee di musica è molto più difficile. Chiaramente Frah Quintale ad esempio lo riconosci, riconosci subito la sua voce che è diversa da quella di Franco126 o da qualsiasi altro.
Mentre questo in effetti è una cosa diversa, più complessa che ti spinge a dover pensare ad altre cose. E poi si è anche complesso dover mettere più persone insieme, se ripensiamo al disco di Mace, lì ci sono un botto di featuring, infatti penso che ci stesse lavorando da molto molto tempo.
In Insieme io ho fatto pezzi con una sola persona, però metti avere più artisti per una traccia, magari ad uno piace più una cosa, mentre un altro non è d’accordo. Dobbiamo dire che è un casino obiettivamente. Come dicevo prima è anche questo il bello però, anche io magari ho incontrato delle difficoltà, qualcuno con cui stavo lavorando non convinceva una cosa quindi devi tornare indietro. Però è una parte del gioco e forse è la parte divertente ed in fin dei conti sai può essere stimolante dover risolvere alcune situazioni. Quindi devi capire come fare e riuscire a lavorare di gruppo e non stare fermo nella tua posizione sennò non riesci a fare un lavoro del genere.
Facendo un passo indietro nel tempo, nel 2019 in “Solo” non era presente nessuno, adesso in “Insieme” ti abbiamo visto con diversi artisti. Sappiamo che con alcuni di loro collabori attivamente come con Coez o Franco126, ma aldilà di questo come hai scelto tutti? E poi riallacciandoci un po’ al discorso che facevamo prima come sei riuscito a convincerli? Colombre ad esempio, per citarne uno, è la prima volta che lo sentiamo sotto questa nuova veste, più elettronica possiamo dire.
Allora convincerli non è stato difficile, io ho chiesto e mi hanno detto tutti di si, forse il più difficile da convincere è stato Coez. Perché il pezzo l’avevamo fatto, ma non ci eravamo detti che era per il mio l’EP. Lui ha fatto quel pezzo e poi è stato difficile capire se poteva essere parte di Insieme o meno. È stato quello con più indecisioni possiamo dire, perché effettivamente è un pezzo molto diverso dai soliti di Silvano. Poi tutti gli altri sono andati via lisci come l’olio, scegliergli è stata una cosa quasi naturale. Con Colombre io avevo la fissa, volevo troppo fare un pezzo con la cassa dritta però con qualcuno che ci volasse sopra, proprio come Colombre fa, lui canta volando ed era proprio una cosa che volevo fare da un botto di tempo.
Su Ginevra, quando per la prima volta ho ascoltato il suo EP, ho detto “cazzo lei è fortissima”, perfetta per questo pezzo. Ma anche con Simone, con lui facciamo musica simile possiamo dire e mi sembrava figo fare un pezzo insieme visto siamo della stessa etichetta.
Non ho guardato i numeri o con chi mi conveniva fare il pezzi, ho solo pensato questi sono perfetti per la musica che voglio fare e quindi è stata una scelta musicale alla fine e di quello che volevo dire.

Invece sempre in “Solo” ma anche in “Insieme”, tutto si apre con pezzi più ballabili, movimentati per così dire, poi si concludono con dei pezzi più tranquilli e rilassati. È tutto studiato, voluto o sono solo semplici casualità?
In realtà Solo si chiude con un pezzo strumentale in cassa dritta, che mena abbastanza. Però è vero forse ti riferisci “Guai” che un po più un lentone. Allora in realtà effettivamente c’è, io sono intrippato con questo cose, anche di simmetrie, numeri. Quindi c’è tutta una cosa anche con i titoli, il lento di questa è solo una volta che rimando al titolo “Solo”. C’è anche una scelta di questo tipo, di incrociare le tracklist dare una continuità non solo di titoli e di musica ma anche di questa roba un po più da intrippato. Come ad esempio l’ultima traccia che riprende sempre il titolo dell’EP, sono cose che mi piacciono, avere queste simmetrie.
Ecco hai beccato in pieno la prossima domanda, non è allora tutto un caso che l’EP si apra con “Facile” e si chiuda con “Insieme”?
Esatto, guarda è anche culo se magari “Insieme” lo mettevi alla fine però non aveva senso. Comunque le tracklist le fai anche perché chi ascolta possa ascoltare tutto di fila senza toccare nulla e che abbia tutto un senso. Quindi c’è un lavoro più cervellotico sotto questo punto di vista, di incastrare queste due tracklist in modo che sembrassero in qualche modo speculari però è anche fortuna, perché in fase di produzione non ho pensato questo lo faccio così in modo da farlo incastrare. Ma come tutto il processo alla fine, c’è un’idea di base però poi non è detto che venga come l’hai pensato e devi saper sfruttare anche le occasioni che nascono anche dagli errori e dalle imprecisioni e trasformarle in qualcosa di più forte.
Siamo arrivati alla fine, ci lasciamo così, se puoi dircelo chiaramente, cosa verrà dopo “Insieme”, se ci sarà un dopo sia nei tuoi progetti da solista e non.
Ci sarà di sicuro qualcosa, oddio non spoileriamo nulla, però posso dire che ci saranno robe molto fighe. Ci sono ci sono, ci arriviamo, potrebbe esserci anche una cosa diversa, magari non il continuo di quanto fatto fino ad ora, questo ti posso dire. Poi in autunno ho lavorato tanto, come un folle e quindi ora pian piano molte cose vedranno la luce nei prossimi mesi, dal disco di Franco che ha già annunciato. In questo periodo dove non si poteva uscire mi sono chiuso in studio e ho fatto veramente tante robe che non vedo l’ora che escano. “Insieme” era un po’ la prima cosa, da ora in poi si va…

Photo credits: Karim Andreotti